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Universo olografico e holomovimento

Scritto da Cristina Bassi

 Dimensions Vallee


Negli ologrammi, tutte le parti [dell’oggetto]sono riflesse nel tutto  e il tutto si riflette nelle parti ; quindi se tagliate in piccoli pezzetti un pezzo del film olografico e vi proiettate sopra un laser su ognuno di loro, anche se una piccola parte, otterrete una immagine completa.

La Matrix Divina — Libro

“Negli anni ’80, apparvero sul mercato dei segnalibro che usavano una tecnologia olografica. Ognuno di loro era fatto di una striscia brillante di argento, che a prima vista sembrava una pellicola di alluminio scintillante. Quando questa carta veniva posta direttamente sotto una luce luminosa e veniva inclinata avanti e indietro … improvvisamente le immagini sul foglio sembrava prendessero vita si libravano nell’aria proprio sopra la carta … Se avete uno di questi segnalibro, potete fare un esperimento per dimostrare a voi stessi come funziona un ologramma… usate delle forbici appuntite per tagliare il vostro segnalibro luccicante in cento pezzetti di varia forma. Quindi prendete il piu’ piccolo frammento e tagliatelo ancora in pezzettini. Se il segnalibro è veramente un ologramma, sarete in grado di guardare il vostro granellino con una lente di ingrandimento e continuare a vedere tutta l’immagine, solo su scala piu’ piccola. La ragione per cui accade è che essa esiste per tutto il segnalibro.”  – Gregg Braden, “The Divine Matrix” (104-5)

Il “mondo fisico” intorno a noi si comporta molto come un ologramma. Proprio come un pezzo di una pellicola olografica, tutti i quanti esistono come schemi di onde di interferenza. In sé e per sè queste onde di interferenza, non hanno “solidità”, non hanno proprietà definite o un luogo.

L’immagine è distribuita su tutto il film, proprio come i quanti sono distribuiti in tutto l’intero universo. Quindi quando un raggio laser (la luce della coscienza) viene diretto su una di queste onde di interferenza, sembra che appaiano particelle solide  (immagini a tre dimensioni) davanti a noi

Uno dei primi fisici  che considerarono questa metafora dell’ologramma cosmico fu David Bohm che definì l’universo come una “totalità indivisa in un moto che scorre” a cui diede il nome di  “holomovimento.”

Il protetto di Einstein, il fisico americano David Bohm, pensò che la teoria dei quanti suggerisse l’esistenza di una realtà piu’ profonda di quella che si presenta ai nostri sensi. Citò l’ordine implicito, regno olistico indiviso, oltre i concetti  di spazio-tempo, materia o energia. Nell’ordine implicito ogni cosa è pienamente dispiegata  o “intrappolata” ( entangled) nel tutto. 

Per contro, l’ordine esplicito del mondo, quello delle osservazioni ordinarie  e del buon senso, fuoriesce o si svolge dall’ordine implicito.  Bohm usò un ologramma come  metafora per illustrare  come le informazioni su un sistema globale possano venire avvolte in una struttura implicita, la cui singola parte riflette il tutto” Dean Radin, “Entangled Minds” (pg 254)

L’ordine implicito di Bohm è analogo ai due pezzi bidimensionali della pellicola olografica  e l’ordine esplicito è analogo alla immagine olografica tridimensionale.   L’ordine implicito è la sottostante totalità indivisa dell’universo e quello esplicito  è la moltitudine delle forme che appaiono separate. 

Dove il Tempo Finisce — Libro

Per illustrare questa dualità , si considerino questi paragrafi dal libro “Asbestos Head”:

“Sappiamo che le particelle subatomiche sono in costante movimento, ma su scala minore di quella che possiamo percepire.  Sappiamo che il pianeta sotto di noi è costantemente in movimento ma su una scala maggiore di quanto possiamo percepire. Sappiamo che l’universo muta ed è in movimento in modo perpetuo ma percepiamo la piu’ parte delle cose come immutabili e ferme. Quindi usiamo il linguaggio per etichettare questa fallace immobilità.
Riconosciamo similarità nella immobilità  e creiamo categorie e definizioni. Dimentichiamo tutto sulla base della nostra erronea premessa ed attribuiamo una importanza a priori alle forme che percepiamo, sebbene sappiamo che non ci sono due cose che siano separate veramente e che tutto è in costante movimento. (ovvero nell’holomovimento).”

Bohm avverte che questo non significa che l’universo sia una massa gigante ed indifferenziata. Le cose possono essere parte di una totalità indivisa e tuttavia possedere le loro uniche qualità.

Per illustrare cio’ che egli intende, fa riferimento ai vortici che si creano spesso in un fiume. A prima vista sembrano separati e possedere molte caratteristiche individuali  come grandezza, direzione di rotazione etc etc. Ma un attento scrutinio, rivela che è impossibile determinare dove finisce ogni singolo vortice  e dove inizia il fiume.  

Cosi, Bohm non sta dicendo che le differenze tra le cose siano insignificanti. Vuole semplicemente che diventiamo consapevoli sul fatto che, dividere i vari aspetti dell’holomovimento in “cose”, è sempre una astrazione, un modo per far si che queste risaltino nella nostra percezione a seconda del nostro modo di pensare. Nel tentativo di correggere questo, anzichè chiamare “cose” gli aspetti diversi dell’holomovimento , egli preferisce chiamarle ‘subtotalità relativamente indipendenti.”  – Michael Talbot, “The Holographic Universe”(48-9)

Entanglement — Libro

Per Bohm, gli atomi non sono “i mattoni della materia”, piuttosto semplicemente un termine dato ad un aspetto dell’holomovimento.  Le varie forme a cui diamo un nome, parole e categorie che creiamo, sono tutte alla fine arbitrarie perchè nel livello della realtà implicato, ogni cosa è uno. Due atomi, due rocce, due alberi, due persone non sono piu’ separate l’una dall’altra, come non lo sono i vortici dal fiume.

L’universo è una unità olografica in moto continuo, creato e “navigato” dalla coscienza. La materia non è separata dallo spazio e tempo; piuttosto, materia, spazio e tempo sono sempre e solo onnipresenti ed uno.

Per illustrare questo, pensate ad un DVD, in cui vedete un film con persone, luoghi ed eventi che accadono in uno spazio e tempo. Gli attori sul vostro schermo, vivono tutto in tempo “reale”, nel mondo “reale” durante il film.  Ma non per l’osservatore, che tiene in mano il DVD, che può vedere che nel DVD le varie implicazioni di persone, luoghi ed eventi, sono mere proiezioni  di una totalità

Potete riavvolgere, andare avanti mettere in slow motion (lento), far correre avanti, fissare in una immagine, tutto il mondo dell’intera realtà tridimensionale del DVD poichè state operando dal mondo del controllo remoto (il telecomando)

L’Uno, Dio, la Coscienza Infinita , la mente cosmica o come altro volete chiamarlo,  opera ad un livello oggettivo, onnipresente, onnipotente nell’implicato DVD e nel mentre noi umani, animali, piante, insetti ed ogni entità soggettiva nell’universo fisico siamo attori nel film esterno.

Lo stesso Bohm disse: “Alla fine sarà fuorviante  ed erroneo supporre che , per esempio, ogni essere umano sia una attualità indipendente che interagisce con gli altri esseri umani e con la natura. Piuttosto, tutte queste sono proiezioni di una singola totalità.”

“Il lavoro di David Bohm nella fisica quantistica e nella meccanica quantistica, realizzo’ ed anche affermo’ una realtà ultima: la vera natura dell’Universo.

Il tempo inevitabilmente mostrerà gli ordini dell’Universo esplicito, implicito e superrimplicito  di David Bohm e l’holomovimento avrà quindi profonde implicazioni  per l’umanità , cosa che tutta la scienza dovrà prima o poi accettare, dando cosi prova alla fine  che l’Universo piuttosto che essere una moltitudine vasta e disperata di particelle di materia che interagiscono separatamente, è in realtà una magnificente ed intatta completezza, un continuum, un infinito movimento di energia che fluisce, una vibrazione, un holomovimento.” –
Adrian Cooper, “Our Ultimate Reality” (88)

tratto dahttp://www.atlanteanconspiracy.com/2013/01/the-holographic-universe.htmlht
Traduzione: Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net