Pericoli Ambiente minacciato

Appello Internazionale: scienziati chiedono protezione dall’esposizione a Campi Elettromagnetici non ionizzanti

Scritto da Cristina Bassi

A:
Onorevole Mr. Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite;
Onorevole Dott. Tedros Adhanom, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;
Onorevole Mr. Erik Solheim, Esecutivo Direttore delle Programma Ambiente delle Nazione Unite;
Stati membri delle Nazioni Unite.

Appello Internazionale:
Gli scienziati chiedono protezione dall’esposizione ai
Campi Elettromagnetici non ionizzanti

Siamo scienziati impegnati nello studio degli effetti biologici e sanitari dei campi elettromagnetici non ionizzanti (EMF). Basandoci sulle ricerche pubblicate da riviste peer-reviewed, siamo seriamente preoccupati riguardo all’esposizione ubiquitaria e sempre più in aumento agli EMF generati da apparecchiature elettriche e wireless. Queste includono – ma non si limitano– le apparecchiature che emettono radiazione a radiofrequenza (RFR), quali i cellulari, i telefoni cordless e le loro stazioni base, il Wi-Fi, le antenne di trasmissione, gli smart-meter e i monitor per neonati oltre alle apparecchiature elettriche e alle infrastrutture utilizzate nel trasporto e consegna di elettricità che generano un campo elettromagnetico a frequenza estremamente bassa (ELF EMF).

Basi scientifiche per la nostra comune preoccupazione

Numerose pubblicazioni scientifiche recenti hanno mostrato che i EMF influiscono gli organismi viventi a livelli ben inferiori a molte linee guida sia nazionali che internazionali.

Gli effetti includono l’aumentato rischio di tumori, lo stress cellulare, l’aumento di radicali liberi dannosi, danno genetico, modifiche strutturali e funziona li del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e di memoria, disturbi neurologici, e impatti negativi sul generale benessere degli esseri umani. Il danno va molto oltre la razza umana, visto che ci sono sempre più in aumento le prove degli effetti dannosi sia sulla vita delle piante che su quella degli animali.

Queste scoperte giustificano il nostro appello alle Nazioni Unite (UN) e, a tutti gli Stati Membri nel mondo, per incoraggiare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad esercitare una forte leadership nella promozione dello sviluppo di linee guida più protettive nei confronti dei EMF, incoraggiando misure precauzionali, ed educando il pubblico riguardo ai rischi per la salute, particolarmente al rischio per lo sviluppo dei bambini e del feto. Con un mancato intervento. L’OMS viene a mancare all’adempimento del suo ruolo quale preminente ente internazionale di salute pubblica. 2

Linee guida per gli EMF non ionizzanti inadeguate.

I vari enti che fissano norme di sicurezza hanno fallito nell’imporre linee guida sufficienti a proteggere il pubblico in generale, e i bambini in modo particolare che sono più vulnerabili agli effetti degli EMF.

La Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) ha stabilito nel 1998 le “Linee guida per limitare l’esposizione ai campi elettromagnetici, magnetici, elettrici variabili nel tempo (fino a 300 GHZ)”.1

Queste linee guida sono state accettate dall’OMS e da molti paesi in tutto il mondo. L’OMS sta chiedendo a tutte le nazioni di adottare le linee guida dell’ICNIRP per incoraggiare l’armonizzazione internazionale degli standard. Nel 2009, l’ICNIRP ha rilasciato una dichiarazione dicendo che stava riaffermando le proprie linee guida del 1998, perché secondo la loro opinione, la letteratura scientifica pubblicata fino ad allora “non aveva fornito prova di alcun effetto negativo al di sotto dei limiti stabiliti e non si rendeva necessaria una revisione immediata della sua guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettro magnetici ad alta frequenza.2

La nostra opinione è che, poiché le linee guida ICNIRP non considerano l’esposizione a lungo termine e gli effetti a bassa intensità, esse sono insufficienti a proteggere la salute pubblica. L’OMS ha adottato la classificazione dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) del campo elettromagnetico a frequenza estremamente bassa (ELF EMF) nel 2002 e della radiazione a radiofrequenza (RFR) nel 2011. Questa classificazione dichiara che l’EMF è un possibile  cancerogeno umano (Gruppo 2B).

Nonostante entrambe le scoperte IARC, l’OMS continua a sostenere che non vi sono prove sufficienti per giustificare l’abbassamento di tali limiti quantitativi di esposizione.

Poiché vi è polemica circa un fondamento logico per fissare norme per evitare gli effetti negativi per la salute, si raccomanda che il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) convochi e finanzi un comitato multidisciplinare indipendente che esplori i pro e i contro di pratiche alternative a quelle correnti che possano abbassare sostanzialmente l’esposizione umana alle RF e ai campi ELF.

Le decisioni di questo gruppo dovrebbero essere prese in modo trasparente e imparziale. Nonostante sia essenziale che l’industria venga coinvolta e cooperi in questo processo, non dovrebbe essere permesso all’industria di influenzare il processo decisionale del gruppo o le conclusioni raggiunte. Questo gruppo dovrebbe fornire le proprie analisi alle Nazioni Unite e al l’OMS per guidare l’azione precauzionale.

Collettivamente chiediamo anche che:

  1. Vengano protetti i bambini e le donne incinta;
  2. Si rinforzino le linee guida e gli standard regolamentari;
  3. I produttori vengano incoraggiati a sviluppare tecnologia più sicura;
  4. I servizi di utilità pubblica (società dell’energia elettrica, telefonia, etc.) responsabili della produzione, trasmissione, distribuzione, e monitoraggio del mantenimento dell’elettricità, mantengano di un’adeguata qualità della corrente elettrica e assicurino cavi elettrici appropriati per minimizzare i danni prodotti dalla corrente a terra;
  5. Il pubblico venga pienamente informato riguardo ai rischi potenziali per la salute derivanti dall’energia elettromagnetica e vengano loro insegnate le strategie per la riduzione del danno;
  6. Ai professionisti del campo medico si provveda un’educazione adeguata riguardo agli effetti biologici dell’energia elettromagnetica e sia provvista una formazione al trattamento di pazienti che soffrono di elettrosensibilità;
  7. I governi finanzino formazione e ricerca sui campi elettromagnetici e la salute che sia indipendente dall’industria e impongano la cooperazione tra industria e ricercatori;
  8. I mass media rivelino i rapporti tra gli esperti della finanza con l’industria quando citano le loro opinioni riguardo gli aspetti sulla salute e la sicurezza delle tecnologie di emissione di EMF; e
  9. Vengano stabilite delle zone -bianche (aree libere da radiazioni).

Data proposta di sottomissione: Agosto 2017

Domande possono essere poste a Elizabeth Kelley, M.A., Directore EMFscientist.org, a: info@EMFscientist.org

Le firme seguono secondo la nazione….

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Nota: i firmatari hanno firmato come individui, dando la loro affiliazione professionale, ma questo non necessariamente significa che questo rappresenti la visione dei loro datori di lavoro o delle organizzazioni professionali alle quali sono affiliati.
Magda Havas, Ph.D, Trent University, Peterborough, Ontario Canada
Martin Blank, Ph.D, Columbia University, USA
Elizabeth Kelley, MA, Electromagnetic Safety Alliance, Arizona, USA
Henry Lai, Ph.D, University of Washington, USA
Joel M. Moskovitz, Ph.D, University of California at Berkeley, USA

1.http://www.icnip.org/cms/upload/publications/ICNIRPemfgdl.pdf
2. http://www.icnirp.org/cms/upload/publications/ICNIRPStatementEMF.pdf
3  http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol80/
4 http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol10

fonte: https://emfscientist.org/images/docs/transl/Italian_EMF_Scientist_Appello_2017.pdf