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Haim Eshed, ex capo programma spaziale di Israele: gli alieni hanno chiesto di non essere svelati, l’umanità non è ancora pronta

Scritto da Cristina Bassi

In questi tempi dove realtà è di gran lunga peggiore della fantasia, per cosi dire…, leggiamo anche questa notizia (5 dicembre 2020). Le fonti che traduco sono istraeliane ( il Jewish Press e il   JERUSALEM POST ) e il soggetto in questione è più che qualificato per scienza e potere: Il Prof. Haim Eshed . Perché proprio ora queste notizie,  è un pensiero legittimo… Intanto nel clima in cui siamo, possiamo solo riflettere e collegare i puntini.
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Il Prof. Haim Eshed ha prestato servizio dal 1981 al 2010 come capo del programma spaziale di sicurezza di Israele e nel corso degli anni ha ricevuto tre volte l’Israel Security Award (Premio per la Sicureza di Israele), due volte per invenzioni tecnologiche segrete.

Quindi se è impazzito, e questa possibilità c’è sempre, questo deve essere successo nell’ultimo decennio. E il motivo per cui pensiamo che il buon professore possa aver perso la testa ha a che fare con un’intervista che ha rilasciato a 7 Days, l’edizione dello Shabbat di Yedioth Aharonoth, il più grande quotidiano israeliano a pagamento, in cui dice:

“Gli alieni hanno chiesto di non annunciare che sono qui, l’umanità non è ancora pronta”.

Tra varie cose, il Prof. Eshed ha detto a Yedioth anche questo:

“Gli UFO hanno chiesto di non rilasciare l’infomazione che sono qui, l’umanità non è ancora pronta. Trump era sul punto di rivelarlo, ma gli alieni della Federazione Galattica dicono: “aspetta, lascia che la gente prima si calmi. Non vogliono scatenare l’isteria di massa”. Vogliono prima renderci sani di mente e comprensivi. Stanno aspettando che l’umanità si evolva e raggiunga uno stadio in cui generalmente comprenda cosa sono lo spazio e le astronavi.

C’è un accordo tra il governo degli Stati Uniti e gli alieni. Hanno firmato un contratto con noi, per fare esperimenti qui. Anche loro stanno facendo ricerche e cercando di capire l’intero tessuto dell’universo, e ci vogliono come aiutanti. C’è una base sotterranea nelle profondità di Marte, dove si trovano i loro rappresentanti, e anche i nostri astronauti americani.

Se avessi detto 5 anni fa quello che dico oggi, sarei stato ricoverato in ospedale. Ovunque io sia andato  nel mondo accademico, con queste affermazioni, è stato detto: quest’uomo ha perso la testa. Oggi parlano già in modo diverso. Io non ho niente da perdere. Ho ricevuto le mie lauree e i miei premi, sono rispettato nelle università all’estero, dove anche lì la tendenza sta cambiando”.

A quelli di noi che sono cresciuti seguendo il volo a curvatura di Zefram Cochrane, che cambiò la storia, evento testimoniato da un’astronave vulcaniana che ben presto iniziò a far accettare la Terra tra i pianeti più evoluti della nostra galassia, gli insegnamenti del Prof. Eshed sono familiari. Anche banali, potremmo dire, con una condizione importante: sappiamo che Cochrane è un personaggio di fantasia (nato nel 2013 o nel 2030, Star Trek non è un universo molto organizzato).

Eshed potrebbe non distinguere così bene tra realtà e finzione. Il Prof  Eshed, 87 anni, ha una laurea in ingegneria elettronica conseguita presso il Technion, un master in ricerca sulle prestazioni e un dottorato in ingegneria aeronautica.

Nel 1965 prestò servizio nell’unità tecnologica della Divisione Intelligence dell’IDF in posizioni di ricerca e sviluppo.  Nel 1969 fu inviato negli Stati Uniti dall’Intelligence militare dell’IDF, per conseguire un dottorato in ingegneria aeronautica.  Al suo ritorno, fu nominato capo del dipartimento di ricerca e sviluppo dell’Intelligence Corps. Andò in pensione con il grado di tenente colonnello.

Dopo il servizio militare, Eshed venne assunto come professore presso il Technion’s Space Research Institute, e nel 1981 fondò (e ne divenne il primo direttore) il Challenge Program: un’unità dell’Amministrazione per la Ricerca e lo Sviluppo di Armi e infrastrutture tecnologiche – il MAPAT (Administration for Research Development of Weapons and Technological Infrastructure).

L’unità è parte del Ministero della Difesa ed è responsabile dei progetti satellitari. Il Prof Eshed andò in pensione dal Ministero della Difesa nell’ottobre 2011, dopo aver comandato il lancio di 20 satelliti israeliani. Tutto questo non significa che all’età di 87 anni il Prof. Eshed non possa indossare una gonna hawaiana fatta di erba ecomunicare con la base aliena nelle profondità di Marte.

Il suo nuovo libro, The Universe Beyond the Horizon – conversations with Professor Haim Eshed, registrato da Hagar Yanai (pubblicato da Yedioth Aharonoth), è in stampa (in israeliano).  E fin qui, ciò che leggiamo su  Jewish Press.

Anche il  JERUSALEM POST riposta lo stesso testo e aggiunge:

“Mentre non è chiaro se esistano prove che possano sostenere le affermazioni di Eshed, esse precedono di poco un recente annuncio di SpaceIL, il gruppo dietro al tentativo fallito di Israele, di far atterrare una navicella spaziale sulla Luna, nel 2019.

Caricato sui social media con il testo “Pronti ad entusiasmarvidi nuovo?“, l’annuncio conteneva un video di 15 secondi riguardante la luna con il testo che citava: “Ritorno sulla Luna”, seguito dalla data del 9 dicembre 2020.

È probabile che si tratti di un seguito della navicella spaziale Beresheet, che si è schiantata dopo che gli ingegneri ne persero il contatto pochi minuti prima dell’atterraggio. Tuttavia, il progetto di follow-up, intitolato Beresheet 2, dovrebbe essere pronto fra tre anni.

Ma purtroppo, non sapremo mai la verità. Il Jerusalem Post non è stato in grado di contattare questa presunta Federazione Galattica per un commento”.

Fonti: Jewish Press e  JERUSALEM POST
traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

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