Societa’ orwelliana Crisi economica Inganni

La guerra un gran problema per Europa, Russia e Ucraina, ma per l’economia USA una possibile soluzione

Scritto da Cristina Bassi

Dal sito tedesco Rubikonnews, traduco una sintesi dell’articolo di Christian Kreiß relativo al presente: la guerra Russia-Ucraina/USA-Europa, in cui si evidenzia che in assenza di de-escalation, ci sarebbe un possibile vantaggio per l’America per le sue finanze ed economia
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La guerra in Ucraina è un grande problema per le nazioni coinvolte e per l’Europa, ma per il settore finanziario statunitense potrebbe essere parte della soluzione.

In realtà non è una novità. Il socialista francese Jean Jaurès disse: “Il capitalismo porta in sè la guerra come la nuvola la pioggia”. Così  la seconda guerra mondiale fu preceduta da un grande crollo finanziario e da una depressione economica.

L’economia e il settore finanziario degli Stati Uniti si trovarono davanti al problema di una massiccia sovraccapacità, una montagna di ricchezza e, specularmente, una montagna di debiti accumulati. La “distruzione creativa” sembrava una via d’uscita praticabile.

E oggi? La situazione è purtroppo fin troppo simile a quella di allora. Spesso assumiamo ingenuamente che a nessuno possa interessare una continuazione della guerra in Ucraina. Ma la situazione è più complicata.

Gli Stati Uniti o anche la Cina potrebbero essere la terza parte che se la ride, se l’ Europa occidentale fosse a fuoco.
Un paese bombardato, come competitore economico sarebbe perso per anni.

E per il declino economico che sarebbe allora inevitabile, la politica dell’Europa occidentale potrebbero facilmente nominare un colpevole: Putin.

Come fu nel 1939…

Nel settembre 1939, gli Stati Uniti avevano attraversato dieci anni di depressione e disoccupazione di massa. Dal crollo del mercato azionario nell’ottobre 1929, l’economia non si era semplicemente rimessa in piedi per dieci anni, nonostante anni di enormi deficit governativi e un debito nazionale drammaticamente crescente.

L’inizio della guerra il 1° settembre 1939, il primo colpo sparato dalla Wehrmacht, fu, in termini puramente economici, l’inizio del riscatto dell’economia statunitense, dalla depressione senza fine.

Dal settembre 1939 in poi, le esportazioni cominciarono finalmente a riprendere, l’industria delle armi era in pieno boom e la disoccupazione cominciò a scendere.

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La ragione della più lunga depressione negli Stati Uniti fu l’elevata sovraccapacità che si era accumulata dal 1929. La riduzione della sovraccapacità ha fatto precipitare gli Stati Uniti in una depressione per dieci anni.

Come nel 1929, nel gennaio 2022, l’economia statunitense e il sistema finanziario degli Stati Uniti si trovano di fronte a una sovracapacità molto grande e a una montagna insostenibilmente alta di denaro e debito. C’è la minaccia di anni di alta inflazione o di un crollo dei mercati finanziari, forse seguito da anni di depressione simile al 1929 in poi.

Dal primo colpo dell’esercito russo in Ucraina, si sarebbe potuta evitare una ripetizione della terribile crisi economica statunitense degli anni ’30. In termini puramente economici, questo avrebbe potuto essere un primo colpo di riscatto, simile al 1939, che avrebbe potuto evitare scenari economici disastrosi per gli Stati Uniti. Questa prospettiva dà luogo a prognosi preoccupanti per l’ulteriore corso della guerra.

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(…) Se ci fosse un grande conflitto (non nucleare) tra la NATO e la Russia, questo avrebbe i seguenti vantaggi per gli USA da un punto di vista puramente economico ed egemonico:

L’aumento dell’inflazione sarà accettato dalla sua stessa popolazione con meno brontolii, dato che ora ha un colpevole: Putin e i russi. Gli stessi errori di politica monetaria degli Stati Uniti, l’enorme aumento della massa monetaria negli ultimi 15 anni, gli eccessi di debito degli ultimi decenni che sono stati lucrativi per il settore finanziario, i patrimoni asociali e in crescita esplosiva dei miliardari a scapito dei redditi del resto della popolazione negli ultimi 40 anni, e le misure di lockdown estremamente costose saranno rimosse dall’attenzione.

Se c’è davvero un’inflazione prolungata, il che è abbastanza probabile, questo potrebbe ridurre gli alti debiti in termini reali, cosa che gli Stati Uniti sono riusciti a fare tra il 1940 e il 1952 (17).

Se i combattimenti sono portati ampiamente nell’ovest, importanti impianti di produzione potrebbero essere distrutti. Una battaglia (convenzionale) prolungata che infuriasse nel centro o anche nell’ovest dell’Europa risolverebbe il problema globale della sovraccapacità, come nel 1945, a favore di quei paesi sul cui suolo non si combatte.

Ciò che mi preoccupa tanto di queste considerazioni è che, per ragioni politiche ed economiche egemoniche, non c’è alcun incentivo per gli Stati Uniti per una de-escalation del conflitto in Ucraina, al contrario. Secondo me, lo stesso vale per la Cina. Anche la Cina è il terzo partito che ride se la NATO e la Russia si scontrassero sul suolo europeo.

In breve, temo che sia gli Stati Uniti che la Cina abbiano un grande interesse nell’intensificare la guerra e non permettere che finisca rapidamente. Questo può essere fatto abbastanza facilmente. C’è solo bisogno di rifiutare sempre qualsiasi richiesta provenga dai russi.

Ci sono esempi storici di successo per questo, come la prima guerra dell’oppio o la prima guerra mondiale. Per ragioni diplomatiche, ovviamente dirà altro al mondo esterno, ovvero che si vuole la pace. In guerra, come sappiamo, la prima vittima è la verità.

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fonte: https://www.rubikon.news/artikel/der-erlosende-erste-schuss
traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net