Micha Kurz, Ebreo di Gerusalemme, smentisce la propaganda dell’establishment e racconta della costruzione del Terzo Tempio Ebreo, prevista sulle spoglie del Temple Mount, luogo sacro ai Palestinesi…
Traduco nel seguito un articolo del 25 novembre 2014, a firma di Micha Kurt, Ebreo che vive (ed è nato) a Gerusalemme … Pochissimi Occidentali sanno le informazioni “pratiche e formali ” che l’autore comunica. E’ tempo di metterle nel proprio contenitore di conoscenza: la propaganda incalza ovunque e non per portare pace e libertà.
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Il breve pezzo di infiammante propaganda, che trovate in questo video, è stato fatto circolare dall’ufficio del Primo Ministro israeliano. È pericoloso e dovrebbe essere spiegato e messo urgentemente nel suo contesto:
1. Il Monte del Tempio (Temple Mount) non è in una bolla, è a Gerusalemme/AlQuds (e questo lo sapete). Ma sapevate che:
2. Se non siete Ebrei a Gerusalemme non avete la cittadinanza e non avete il diritto di votare per il governo. I Palestinesi hanno si la residenza ma non hanno il diritto di votare per nessun governo nazionale.
3. Gerusalemme/AlQuds è la più grande metropoli palestinese nonché capitale, ma in qualità di distretto centrale per il business, è stata tagliata fuori dalla forza lavorativa delle periferie. Questo ha fatto sì che 5000 imprese chiudessero in un decennio (da quando è stato costruito il Muro). E in alcune aree questo ha fatto sì che il tasso di disoccupazione salisse oltre il 75%.
4. Per la prima volta dopo 2000 anni, nel mercato della vecchia città, è illegale vendere frutta e vegetali provenienti dalle ‘fattorie locali. Così I proprietari di negozi palestinesi sono costretti a vendere prodotti lmportati dalla Tnuva israeliana, un mercato controllato dai militari e non un “free market”.
5. Israele ha usato antiche tattiche di “dividi e domina” (divide et imperat) per dare un calcio alla storica leadership politica della città e costruire il muro , alto 24 piedi, che ha frammentato la città. Circa il 30% dei residenti palestinesi di Gerusalemme vive dall’altro lato del muro. Così, non ricevono servizi municipali ma continuano a pagare le tasse per non perdere il loro status legale di residenti della città.
6. Israele sistematicamente nega da decenni i servizi civili al quartiere non-ebreo, ovvero palestinese. Questo ha portato alla demolizione di massa delle case, ad un servizio sanitario inaccessibile e ad opportunità di scolarizzazione molto basse o inesistenti. L’autorità palestinese non ha giurisdizione a Gerusalemme. Non c’è un corpo politico designato a discutere in nome degli oltre 360.000 Palestinesi, nella piu’ grande città palestinese. Piani a lungo termine per qualsiasi cosa che vada dalla gestione dei rifiuti, ai campi di gioco o alla sanità, non hanno un indirizzo politico.
7. Al contrario: l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (UNOCHA), coordina la fornitura del servizio civile attraverso organizzazioni non governative internazionali, nella Gerusalemme palestinese. Quindi in altre parole:
a- nella più parte dei casi, impiegati a breve termine ed occidentali, impiegati in organizzazioni non governative, che rispondono ad un capo e non ad un rappresentante eletto, decidono il destino della città e dei suoi abitanti palestinesi.
b- I servizi forniti attraverso i programmi umanitari amministrati come fossero un disastro naturale, molto spesso usano programmi e sovvenzioni annuali. Nessuno di loro discutere a lungo termine l’occupazione, la sanità, l’educazione,i bisogni principali nella più grande metropoli e capitale. Questo lascia il campo della programmazione vuoto, a disposizione dei gruppi colonialisti sionisti, perché possano così muoversi in tutta velocità con programmi espansionisti
8. Netanyahu garantisce il diritto ai cittadini israeliani ebrei, di vivere ovunque a Gerusalemme. Infatti oltre 250.000 ora vivono nelle terre palestinesi rubate e occupate, ad est della linea verde. Tuttavia, per le giovani famiglie palestinesi è praticamente impossibile sia legalmente che economicamente, acquistare un appartamento nei quartieri di lsraele o negli insediamenti a Gerusalemme. Dato che è dal 1967 che non si costruisce alcun nuovo quartiere palestinese, i vari governi israeliani successivi, hanno sostenuto il gruppo ebreo di supremazia [superiorità della razza] perchè spingesse fuori dalle loro case le famiglie palestinesi in quasi ogni quartiere ha palestinese di Gerusalemme.
9. Nella migliore delle ipotesi, il governo di Israele chiude un occhio sui gruppi di giovani ebrei fautori della superiorità razziale, o nella peggiore delle ipotesi attivamente li sostiene, quando diffondo la propaganda razziale, facendo in modo, regolarmente, che questa raggiunga nuovi massimi livelli nel centro di Gerusalemme.
Da questa estate la politica israeliana ha come progetto, quello di “hebronizzare” Gerusalemme. Tensione e violenza hanno raggiunto un punto tale che il Nobile Santuario del Monte del Tempio – vedi foto sopra- (the Temple Mount Noble Sanctuary), il luogo più sacro per i Palestinesi, sarà chiuso “equamente”, come ha detto Netanyahu, perché possa essere riaperto “equamente” ai sostenitori ebrei della supremazia razziale, sostenuti dal governo, che stanno apertamente pianificando di costruire il Terzo Tempio Ebreo, per sostituirlo.
Ai Palestinesi non è dato il permesso di visitarlo, tantomeno di pregare al muro occidentale noto anche come Hait AlBuraq , dove il cavallo alato del profeta Maometto prese il volo verso il Settimo Cielo.
10. Se ancora state pensando che si tratta di pace e di coesistenza tra due popoli, dimenticatevene. La pace qui è una parola vuota e inutile.
Si, Gerusalemme/AlQuds può essere una delle più incredibili metropoli cosmopolite e capitali del Mediterraneo e del Medioriente, ma non prima che il movimento della LIBERTA’ sia ristabilito, che sia garantita UGUAGLIANZA e GIUSTIZIA ugualI per tutti.
Mi sento spinto a chiarire tutto questo perché mentre ciò che sta accadendo a Gerusalemme non dovrebbe essere considerato genocidio, ciò è sicuramente inferno, una graduale pulizia etnica. Contrariamente a quanto si crede comunemente e globalmente (ma questo credo, sta diminuendo con successo), le politiche di Israele non sono né democratiche, nè ebree.
Se poi vogliamo parlare di una democrazia per gli ebrei, anche in questo caso si tratta di un sistema intrinsecamente razzista verso gli ebrei non bianchi.
Scrivo tutto questo in qualità di abitante ebreo di Gerusalemme, orgoglioso ma come israeliano molto imbarazzato. Tutti qui meritano di meglio ma c’è un’industria bellica coloniale, che ostacola la nostra felicità!
Leader palestinesi, ispiratori silenziosi, hanno scelto di partecipare. Sono attivi in ogni quartiere in Gerusalemme, da entrambi le parti del muro, per far rivivere un’eredità e restare qui, sapendo che esistere e resistere …è una definizione di resistenza non armata.
Vivono e lavorano sotto questi doppi standard internazionali e ipocriti, sotto questi media spietati che amplificano, cercano e mettono in primo piano la violenza palestinese, mentre Israele arma 18enni per controllare la popolazione civile e perdona massacri di routine a Gaza, e sotto politiche a sfondo sistematicamente razziale, in tutta la Terra Santa.
Tragicamente questa è una realtà ignorata da milioni. Ancor più tragico di questo, è che fintanto che noi come voi , me come te, non facciamo un passo ORA per partecipare e richiedere una fine di queste politiche razziali, una Gerusalemme libera… sarà una città storica e sacra che non sarà più a lungo qui.
Come dice il mio amico e rabbino Lynn Gottlieb: fai un mitzvah, poni fine all’occupazione !
by Micha Kurz
fonte: http://mondoweiss.net/2014/11/debunking-netanyahus-propaganda
traduzione Cristina Bassi, per www.thelivingspirits.net
chi è l’autore Micha Kurz :
nato e cresciuto nella Gerusalemme israeliana, dopo il servizio militare è stato uno dei co-fondatori di Breaking the Silence, [Rompere il Silenzio] e da allora ha lavorato con molte organizzazioni per i diritti umani, incluso ICAHD e Ta’ayush. Ha co-fondato e lavora al Grassroots AlQuds, una piattaforma per una mobilizzazione basata sulla comunità e sulla difesa, sviluppata per mappare, creare un network e amplificare la comunità palestinese e le voci attiviste ad Al-Quds e nel mondo. Lavora per una Gerusalemme aperta e cosmopolita, libera dalla sistematica oppressione razziale. Non lo troverete mai morto in una uniforme a meno che non si tratti di una uniforme arcobaleno.
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