Dal cosmo Nuovimondi

Raro materiale radioattivo interstellare trovato nella neve antartica

Scritto da Cristina Bassi

Traduco una ultimissima notizia apparsa su Russian TV   che per “analogia intuitiva”  (per carità non per scienza…) mi ha ricordato certe affermazioni di Peter Deunov (morto nel 1944):
deunov black white
Il nostro sistema solare attraversa ora una regione del Cosmo dove un tempo fu distrutta una costellazione che vi ha lasciato la sua impronta, la sua polvere. Questo passaggio per uno spazio contaminato è fonte di avvelenamento, non solo per gli abitanti della Terra, ma anche per tutti coloro che vivono su altri pianeti della nostra galassia. I soli sono gli unici a non essere influenzati da questo ambiente ostile. Tale regione si chiama “Tredicesima zona”, o anche “Zona delle contraddizioni”Il nostro Pianeta vi è rimasto confinato per migliaia d’anni, ma finalmente ci avviciniamo all’uscita di questa zona oscura e siamo in procinto di raggiungere una regione più spirituale, dove vivono esseri più evoluti” (fonte).  

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Del materiale radioattivo interstellare, è stato recentemente trovato nella  neve caduta in Antartico. L’incredibile scoperta ha appassionato gli scienziati che hanno detto che la sostanza rara, è caduta sulla Terra in forma di polvere stellare, meno di 20 anni fa

La scoperta del raro isotopo di ferro, ferro-60, da ragione ad una precedente ricerca, che aveva scoperto che la sostanza è stata generata da supernovae, ovvero forti esplosioni stellari negli ultimi milioni di anni e dovrebbe essere presente in formazioni geologiche sulla Terra

Dei ricercatori dalla Germania hanno volute vedere se il ferro-60 creato in esplosioni stellari, continua a raggiungere la Terra dallo spazio. Nella Nube Interstellare Locale, un’area di spazio interstellare attraverso la quale il Sistema Solare sta attualmente passando, gli scienziati  pensano che  ce ne potrebbe essere in particelle di polvere.

Essi hanno teorizzato che queste particelle dovrebbero atterrare sulla Terra, dato che questa sta passando vicino a loro a forte velocità ; hanno quindi preso circa mezza tonnellata di neve, nei pressi della stazione di ricerca polare nell’Antartico, a Kohnen  [nella foto di apertura, parte dell’ Alfred-Wegener Institut a 75° 00’S, 0° 04’O , a  2.892 mt di altezza, in Antartico] ,  che è un luogo incontaminato e lo hanno sciolto a Monaco di Baviera . Usando un acceleratore di particelle, sono riusciti ad estrarre singoli atomi di ferro-60, dagli atomi del ferro, trovati nel campione.

Il team ha poi proposto altre spiegazioni su come il ferro-60 avrebbe potuto finire nella neve, inclusa la possibilità che sia arrivato dall’Interno del nostro Sistema Solare o da un test nucleare.

“Escludendo fonti cosmogeniche e terrestri, siamo arrivati a questa conclusione: abbiamo trovato in Antartico e per la prima volta, il recente ferro-60 di origine interstellare “ cosi ha scritto lo scienziato in Physical Review Letters.

La neve interstellare radioattiva fornisce agli scienziati forte evidenza che parte della Local Interstellar Cloud (Nube Interstellare Locale) è stata generata da potenti esplosioni stellari di supernovae .

Ora il team di ricerca analizzerà il vecchio ghiaccio antartico, per cercare un aumento del ferro-60 nel ghiaccio di circa 40.000-50.000 anni fa, quando si pensa che il Sistema Solare sia entrato nella Local Interstellar Cloud.

Fonte: https://www.rt.com/news/465493-interstellar-radioactive-antarctic-snow/

traduzione : M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

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