Dalla pagina inglese del sito ufficiale del governo russo, traduco la dichiarazione del 15.3.22, del Ministero degli Esteri Russo, sull’avvio del ritiro della Russia dal Consiglio d’Europa. Siamo nel ciclone della storia (mai fatta dai popoli…)
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Dichiarazione del Ministero degli Esteri Russo sull’avvio del ritiro dal Consiglio d’Europa
I paesi dell’UE e della NATO hanno abusato della loro maggioranza nel Consiglio d’Europa (CE) per trasformare costantemente questa organizzazione in uno strumento di politica anti-Russia, rifiutando il dialogo in condizioni di parità e rifiutando di rispettare i principi alla base di questa organizzazione paneuropea.
Il 25 febbraio, hanno adottato una decisione discriminatoria per sospendere la rappresentanza della Russia negli organi statutari del Consiglio d’Europa.
Come tale, il nostro paese non rimarrà parte del Consiglio d’Europa. Il 15 marzo, il segretario generale del Consiglio d’Europa (CE), Marija Pejcinovic-Buric è stato informato del ritiro della Federazione Russa da questa organizzazione.
La responsabilità della distruzione dello spazio comune umanitario e giuridico del continente e le conseguenze per il Consiglio d’Europa – che, senza la Russia, perderà il suo carattere paneuropeo – saranno esclusivamente a carico di coloro che ci obbligano a fare questo passo.
Nel 1996, quando abbiamo aderito a questa organizzazione, creata per consolidare l’unità dei popoli europei, essa si posizionà come un’entità depoliticizzata, destinata a diventare il tessuto umanitario e giuridico della Grande Europa da Lisbona a Vladivostok.
La Russia si è sempre impegnata in una cooperazione paritaria all’interno del Consiglio d’Europa, nell’interesse del suo popolo.
Nel corso degli anni e attraverso sforzi congiunti, molto è stato fatto per costruire la legislazione e l’applicazione della legge russa e per rafforzare il sistema dei diritti umani nel nostro paese, anche incorporando la Convenzione europea sui Diritti Umani (ECHR) e la Corte europea dei diritti umani (ECHR) nella legislazione russa.
Tuttavia, il potenziale unificante del Consiglio d’Europa è stato distrutto dai paesi dell’UE e della NATO. Essi vedono questa organizzazione solo come un mezzo di supporto ideologico per la loro espansione politico-militare ed economica a est, e stanno imponendo un ordine basato su regole che è vantaggioso per loro e che è, di fatto, un gioco senza regole.
Le istituzioni della CE, compresa la ECHR, sono state sistematicamente utilizzate per fare pressione sulla Russia e interferire nei suoi affari interni. L’organizzazione è impantanata in due pesi e due misure. Il nostro desiderio di portare avanti un’agenda unificante in accordo con gli scopi e gli obiettivi della Carta della CE è stato respinto con veemenza.
In particolare, tutti i nostri tentativi di attirare l’attenzione sulla situazione della popolazione del Donbass, che è sottoposta a barbari bombardamenti da otto anni, si sono scontrati con un muro di indifferenza.
L’organizzazione ha, infatti, perso il suo carattere multidimensionale e si è trasformata in un’entità che impone aggressivamente un approccio neoliberale ai diritti umani, in violazione dei principi e dei valori sanciti dalla Carta CE e dalle convenzioni fondanti.
Considerando cosa è diventato il Consiglio d’Europa, ci separiamo senza rimpianti.
Il ritiro del nostro paese da questa organizzazione non inciderà sui diritti e le libertà dei cittadini russi. La Costituzione della Federazione Russa non fornisce garanzie minori di quelle della Convenzione europea sui Diritti Umani. Le disposizioni dei trattati e degli atti legali fondamentali del Consiglio d’Europa (CE) sono incorporate nella legislazione russa.
La Russia è una parte dei principali trattati internazionali universali sui diritti umani , conclusi nell’ambito delle Nazioni Unite. Questo include il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione Internazionale per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, la Convenzione sui diritti del bambino e altri trattati che garantiscono una gamma più ampia di diritti umani e libertà rispetto ai documenti regionali del Consiglio d’Europa.
Mentre lascia il Consiglio d’Europa, la Russia rimane aperta a un’interazione pragmatica ed equa con i membri di questa organizzazione, su questioni di interesse reciproco e nel quadro delle convenzioni in cui decidiamo di rimanere.
fonte: https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1804379/?lang=en
traduzione:https://www.thelivingspirits.net M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
Interessante osservare la Bandiera della Federazione Russa, con l’aquila bifronte e il San Giorgio.
Qui un articolo sul tema: http://www.madrerussia.com/il-significato-dello-stemma-della-federazione-russa/