Una nuova cultura

Alan Watts: le tre teorie della Natura nella storia umana. Quale, la tua?

Scritto da Cristina Bassi

Alan Watts (1915-1973) fu un celebre autore, filosofo e docente nato in Kent (UK) e trasferitosi poi in America. Quel che segue è una mia traduzione e sintesi di una sua conferenza, presente su youtube, sulle 3  teorie della Natura nella storia umana: quella occidentale, indiana e cinese.  Negli anni ’60 in USA Alan Watts tenne vari seminari e lezioni sulle culture orientali ed ebbe molto successo. Fu anche un grande studioso di psicologia e psicanalisi e in Europa ebbe modo di conoscere Carl Gustav Jung. Per chi puo’ suggerisco di ascoltare le sue conferenze in lingua, perchè oltre ad essere stato un brillante e colto pensatore e insegnante, Alan Watts era anche simpaticamente umorista e la sua voce (= frequenze), trovo abbia ha un ottimo effetto calmante e rasserenante.
——————
Alan Watts:
Nella mia precedente esperienza stavo mettendo evidenza, la discrepanza tra il modo in cui la maggior parte delle persone fa l’esperienza di sé e come invece le scienze descrivono gli uomini, gli esseri e la natura.

Dicevo delle differenze con cui biologia ed ecologia studiano e descrivono l’esistenza. L’ecologia per esempio, descrive e  studia la relazione di tutti gli organismi con il loro ambiente. Il modo in cui descrivono il comportamento dell’umano e dell’insetto  è in totale contraddizione con il modo in cui la più parte di noi fa e l’esperienza delle proprie azioni ed esistenza.

Siamo stati educati per viverci come centri isolati di consapevolezza ed azione, collocati in un mondo che non siamo noi, che è estraneo, alieno, altro. Mentre il modo in cui un ecologista descrive il comportamento umano, è che cio’ che state facendo è cio’ che tutto l’universo sta facendo in un luogo che chiamate qui e ora. Siete qualcosa che tutto l’universo sta facendo allo stesso modo in cui un’onda è qualcosa che tutto l’oceano sta facendo.

Questa idea non è definibile come fatalistica o deterministica. Potreste essere un fatalista se pensaste di essere un pupazzo, portato in giro dalla vita, in cui siete separati dalla vita ma questa vi domina. Questo è fatalismo. Ma nel punto di vista che sto esprimendo, il vostro vero “io” non è un pupazzo, trascinato dalla vita, ma il vostro vero io profondo è tutto l’universo, che sta creando tutto il vostro organismo e suo comportamento, che lo esprime come un cantante quando canta una canzone.

Siamo stati  incastrati dall’idea che esistiamo solo dentro la nostra pelle, ma come vi ho detto ieri questa è una allucinazione,  come dire che un pezzo di torta  è Napoleone.  

Dobbiamo fare un’esperienza di non stessi che dica che il nostro corpo non è solo quello che c’è sotto la pelle, ma invece tutto l’ambiente intorno a lui. Perché se non facciamo questo tipo di esperienza, abusiamo del nostro ambiente, lo trattiamo come nemico e vogliamo vincerlo e sottometterlo. E se lo facciamo, arriva il disastro. Noi sfruttiamo il mondo in cui viviamo, non lo trattiamo con rispetto e gentilezza.

Nella storia dell’uomo, ci sono tre teorie sulla Natura:

1. quella occidentale: la Natura è una macchina. Ereditiamo questa credenza dagli Ebrei, per cui la natura fu fatta da dio. Un po’ come uno scultore fa un vaso dall’argilla o un falegname fa un tavolo partendo dal legno. Non è affatto insignificante che Gesù avesse come padre un falegname.

La nostra tradizione è stata quella di guardare al mondo come un costrutto  e credere che qualcuno sappia come il tutto è stato messo insieme, qualcuno lo sa… è la costruzione dell’Architetto, il Signore Dio. Ma è successo poi che nel 18º secolo, si cominciarono a creare dei dubbi se ci fosse o meno qualcuno che aveva fatto la cosa, un creatore, se ci fosse un Dio, ma continuavano a guardare alla creazione come ad un manufatto, una macchina. 

Con Newton le persone spiegarono il mondo in forme di “meccanismi” e ancora siamo sotto quella influenza. Ancora adesso per esempio quando guardate un articolo su Life Magazine che debba spiegare la fisiologia umana, di solito potete trovare un disegno dell’essere umano, come un meccanismo, una fabbrica…

Questa anche la descrizione da parte di una certa medicina degradata: quando andate in ospedale per un esame, vi trattano come una macchina, non siete una persona, ma un processo meccanico.

Per esempio vi cacciano immediatamente su una sedia a rotelle, anche se camminate benissimo e vi mettono sotto una procedura… e lo specialista del cuore esamina questo perché non puo’ comprendere altro, l’otorinolaringoiatra…. che segnifica il tipo della gola e del naso, esamina questi perché non comprende altro e forse uno psichiatra vi guarda… e chissà poi cosa succede li e cosi via…

Vi guardano da questi punti di vista specialistici,  come stessero esaminando una scatola.

Ma chiediamo questo, perché la più parte di noi si considera un autista che sta dentro questi corpi che possediamo, esattamente come possediamo una macchina, che portiamo dal meccanico quando serve. Cosi come non ci identifichiamo con la macchina, così non lo facciamo con il nostro corpo.

Questa è dunque l’idea della natura che è piaciuto in Occidente, ovvero di un manufatto che qualcuno ha fatto.

buddhas

Ma ecco la seconda teoria della natura:

2. La teoria Indiana: la Natura non è un artefatto ma la rappresentazione di un dramma (un’opera). Fondamentale per tutta la teoria indù,  è che il mondo è Maya: una parola sanscrita che significa molte cose: magia, illusione, arte, recita. “Tutto il mondo è un palcoscenico” [diceva Shakespeare] e in questa idea indù, la realtà ultima del mondo è il Sè, che chiamano Brahma o Atma. Ecco cosa c’è: il Sè, universale, eterno, indescrivibile. E tutto quello che accade è sul Sè, anche quando dite “io”.

Per fare una analogia ad esempio: tutto quello che sentite in radio, sono tutte vibrazioni del diaframma di chi parla, ma la radio questo non lo dice.

Lo stesso accade con l’universo, che non vi lascia entrare nella verità sul fatto che tutte le esperienze sensoriali sono vibrazioni del Sè, non del vostro sé ma di tutto il Sè.Tutti condividiamo questo Sè, perché simula  tutti noi. 

Brahma, il Principio Ultimo, gioca eternamente a nascondino lo fa per tempi lunghissimi.

Gli induisti misurano il tempo in cio’ che viene chiamato “kalpa”, ovvero 4.320.000 anni, ma questa lunghezza non è da prendersi letteralmente… significa solo un lunghissimo periodo di tempo.

E per tutto questo tempo, Brahma, il Sè assume di essere noi e si avventura in tutte le nostre tragedie, e problemi. Dopo questo lungo periodo, c’è una catastrofe, il mondo viene distrutto dal fuoco e  Brahma, il Sè,  si risveglia e dice accidenti che evento… adesso riposiamo e …per un altro kalpa il Sè Divino si riposa e conosce chi è… poi si annoia e ricomincia.

Induismo Rivelato

Il primo periodo di questo suo nuovo “perdersi e  confondersi”, il periodo piu’ lungo, dove la vita è gioiosa; poi c’è un secondo periodo in cui le cose si fanno un po’ strampalate, disordinate, ma non dura cosi a lungo. Poi arriva il terzo periodo dove male e bene sono uguali, bilanciati e non è un periodo così lungo. Poi arriva l’altro periodo dove il male trionfa. L’epoca in cui stiamo vivendo… il Kaliyuga, l’era della Oscurità, iniziato il 23 febbraio del 3123 aC. Il suo percorso è di 5000 anni… e verso la fine è piu’ veloce, quindi non preoccupatevi [risa dal pubblico]. 

Quindi vedete, questa è una teoria della Natura come dramma/rappresentazione teatrale.

Poi c’è la terza teoria della Natura, che è cinese ed è molto interessante. 

3. La Natura per i cinesi ha una qualità in sé, di sé, è cio’ che accade di per sè. Oppure possiamo dire spontanea, accade quasi automaticamente. Automatico, è cio’ che si muove da sé. Ma noi siamo soliti collegare questa parola con i macchinari. Ma per la mente cinese,  l’associazione è con la biologia, non le macchine.

I vostri capelli crescono da soli, il vostro cuore batte da solo: non dovete dare i comandi per questo. Il poema dice:
“Stare seduti e non fare nulla e la primavera arriva e l’erba cresce”

Il loro principio della natura è il Dao (o Tao), ovvero il corso della natura.

LaoTzu, un filosofo che visse intorno al 400 aC, scrisse un libro sul Tao e disse che quello che viene pronunciato, non è il Tao eterno, che non è possibile descrivere. Disse che il principio del Tao è la spontaneità. Disse che il grande Tao fluisce ovunque, sia a destra che a sinistra. Ama e nutre tutte le cose…

Tao Te Ching di Lao-Tze

C’è quindi una grande differenza tra l’idea cinese del Tao, come principio informatore della Natura e l’dea giudaico-cristiana di Dio come signore e capo della Natura. Il Tao non si comporta come un boss. Nella filosofia cinese della Natura, del Tao, non c’è un capo. Non c’è un principio che forzi le cose ad essere quelle che sono. Ha una teoria della natura che è  completamente democratica. Per contro la più parte degli Occidentali sia che sia o meno cristiana, non si fida della Natura, anzi bisogna governarla. “Finirà sempre male se non fai attenzione”. A noi viene instillata l’idea di un peccato originale.

Non possiamo quindi fidarci della natura che se ne viene con insetti ed erbacce, ma soprattutto non possiamo fidarci della natura umana. Bisogna che controlliate sempre voi stessi, perché se non lo fate , “finite con l’andare a violentare vostra madre”…

Vedete a questo punto i Cinesi direbbero che se  non puoi fidarti di te stesso, non puoi fidarti di nessuno e niente. Perché se non ti fidi di te stesso come fai a fidarti della sfiducia in te stesso?

I Detti di Confucio - Libro

La filosofia del Dao (Tao) e quella di Confucio sono in accordo. Nella filosofia di Confucio la virtu’ fondamentale di un essere umano viene chiamata Jan. E c’è una virtù superiore alla rettitudine, alla benevolenza, che Confucio colloca al massimo livello e che è una sorta di generosità umana,

Confucio disse che i “bravi ragazzi” (i buoni) sono i ladri della virtù. La virtù in cinese non è una proprietà morale, ma è nel senso magico, quello che attribuiamo per esempio ad alcune piante con la loro proprietà di guarigione. Quindi un uomo di vera virtu’ è un generoso e il significato di tutto questo è che bisognerebbe soprattutto avere fiducia della natura umana, riconoscendo totalmente che è sia buona che cattiva. Che è sia amorevole che egoista.

Lasciate che vi illustri la saggezza di questo: quando le persone combattono guerre, la ragione per cui lo fanno è per espropriare i beni degli altri e prendersi le donne. Combatteranno una guerra “misericordiosa” perché non distruggeranno i beni e le donne che vogliono catturare, di cui vogliono invece godere. Quindi è una guerra che si basa su quell’ordinaria, palese e semplice avidità umana.

l-inganno-della-percezione-libro-87075

Le peggiori guerre della nostra epoca sono quelle combattute per principi morali. “ tu sei uno schifoso comunista che ha una filosofia che è distruttiva verso la religione e verso tutto cio’ che amiamo percio’ vi stermineremo fino all’ultimo uomo a meno che non vi arrendiate incondizionatamente”. Tali guerre sono cruente oltre ogni immaginazione. Possiamo far saltare per aria città intere, sterminare persone…perchè non siamo avidi, ma abbiamo rettitudine, sia retti. Ecco perché “i buonisti”, sono i ladri delle virtù.

Se dovete fare qualcosa di malvagio, fatelo per un puro e semplice motivo egoistico. Non fatelo nel nome di Dio. Perché se lo fate, cio’ vi  trasforma in un mostro che non è più umano. Una retta e inflessibile persona, non è umana.

Questa è la ragione per cui l’idea cinese del buon giudice, non è qualcuno che obbedisce  ai “libri”; la loro idea di giustizia è: “ per l’amor di Dio, tienilo lontano dal tribunale. Facciamo in modo di confrontarci dietro le quinte e troviamo un compromesso. Tra ladri ci potrebbe essere reciproco accordo. Quindi chiediamo ufficiosamente l’intervento di un giudice. Se è un buon giudice avrà il senso della giustizia, ma non la si puo’ scrivere”. I cinesi hanno due parole per questo concetto. Perché il senso di giustizia, non potete tradurlo in parole; è ciò che definiremmo equità. Non può essere scritto, perché ogni caso è individuale.

Un tale giudice si fida della natura umana con il suo buono e cattivo. Gli esseri umani sono complessi, non ci conosciamo, ma veramente. Immaginate il vostro sistema nervoso. I neurologi hanno appena cominciato a definirlo. Eppure tutte le decisioni consce si basano su questo, qualcosa che non potete ancora capire. Nella vostra natura siete piu’ saggi di quanto possiate esserlo nei vostri pensieri coscienti.

Nella vostra natura, siete incredibilmente più saggi. Dietro il vostro pensiero cosciente c’è il vostro sistema nervoso. E se dite che il vostro sistema nervoso è inaffidabile, beh questa stessa opinione è una funzione del vostro sistema nervoso. Così state dicendo che siete una bufala e che non potete avere fiducia in voi stessi. Ma queste regole del gioco, non portano da nessuna parte, è anzitutto molto frustrante.

Sono partito dicendo che ci sono tre teorie sulla Natura, la teoria giudaico-cristiana del manufatto, quella induista della drammatizzazione e questa cinese, che è una teoria organica: la Natura,  quella umana inclusa, è un organismo.

E un organismo è un sistema di anarchia ordinata, non c’è un capo. Si mette in moto se lasciato stare e se gli si permette di fare le sue cose. Questo è quello che i cinesi chiamano Wu-wuei, che non significa non fare nulla, ma non interferire con il corso degli eventi.

Pensiamo di essere a posto, ma non ci rendiamo conto di quanto incasinati siamo. In ogni parco nazionale c’è un punto “panoramico”,  perché sia di ispirazione. Ma quando la gente va li poi dice: ahhh ma sembra una foto …
400 anni fa, erano artisti pittori a dipingere i paesaggi ed è cosi che le persone cominciarono a rendersi conto di cio’ che erano…

fonte: https://www.youtube.com/watch?v=saro9Fe-XKw

sintesi e traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

559798 185665678251430 1237664154 n 
Riequilibrio con frequenze: siamo senza confini, siamo pura coscienza.