Mauro Biglino

Mauro Biglino: La Bibbia non parla di Creazione

Scritto da Cristina Bassi

 

Nel seguito una specie di “bigino” di Biglino stesso, che ci aiuta ad orientarsi e ad avere chiarezza, una caratteristica che mai manca alla sua penna.

Nel 2012 la pubblicazione del suo terzo libro: NON C’E’ CREAZIONE NELLA BIBBIA, che già dal titolo, promette scossoni e ridefinizioni di un paesaggio che da millenni ci è stato dipinto in modo diverso, pare non proprio fedele al testo.

Nel seguito una specie di “bigino” di Biglino stesso, che ci aiuta ad orientarsi e ad avere chiarezza, una caratteristica che mai manca alla sua penna. Di Mauro Biglino e il suo prezioso lavoro di “traduzione”, senza interpretazione, della Bibbia avevo già parlato nei precedenti articoli relativi ai suoi precedenti libri:  Quell’odore di bruciato, voluto dal Dio della Bibbia…  e Sumeri, Nibiru, Anunnaki e le manipolazioni storico-religiose.

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mauro biglino

Sintesi dei lavori precedenti

• La parte più antica della Bibbia è in sostanza un libro di storia che narra le origini dell’umanità e la successiva vicenda di un popolo che ha stabilito un rapporto/alleanza con uno degli Elohim, quello conosciuto col nome di Yahweh. Come scrive RobertWexler (University of Judaism, Los Angeles) nel già citato “Etz hayim”, non è credibile che la storia narrata in Genesi abbia avuto origine in Palestina.

• Gli Elohim biblici non sono un “Dio” unico, come sostiene la teologia da due millenni, ma una pluralità di individui in carne e ossa; una molteplicità chiaramente e inequivocabilmente evidenziata  nell’Antico Testamento. Ne riassumiamo le caratteristiche fondamentali, utili a introdurre i temi sviluppati nei capitoli successivi:

– Erano individui che vivevano talmente a lungo da essere considerati immortali anche se non lo erano: nelle pubblicazioni citate abbiamo visto i passi in cui la Bibbia dice chiaramente che Elohim (cioè il presunto Dio delle teologia) muore/muoiono come tutti gli uomini.

– Erano individui che viaggiavano su macchine volanti, coprendo in tempi rapidissimi distanze impensabili per chi si muoveva camminando.

– Lungi dall’essere considerati dèi, in origine erano in realtà oggetto di rispetto e sottomissione esclusivamente a causa del loro grande potere, garantito anche dalla tecnologia di cui disponevano: erano temuti anche per la loro crudeltà, una caratteristica di cui la Bibbia costituisce una testimonianza inequivocabile.

– Non si occupavano di temi quali la religione nel senso moderno del termine, la spiritualità, l’aldilà… Avevano come obiettivo fondamentale la definizione di strutture di potere distribuite nei vari territori sui quali poi si sono sviluppate le diverse civiltà.

– Erano individui che conoscevano i segreti della natura, del cosmo, e che li trasmettevano soltanto ai loro fedeli seguaci, dando così avvio alle caste dei re/governatori/sacerdoti (i cosiddetti “iniziati” alla conoscenza, appunto…).

• Yahweh, lungi dall’essere il “Dio” unico e trascendente, non era che uno di loro: quello cui era stato affidato il compito di governare su un territorio definito. Ma per la verità neppure di questo possiamo essere sicuri; egli potrebbe anche essersi autonomamente attribuito il potere su un territorio e su un popolo che nessuno gli aveva assegnato (lo studio prosegue anche in questa direzione).

• Gli Elohim hanno “formato” la specie Homo sapiens attraverso un intervento di ingegneria genetica che il testo biblico della Genesi racconta evidenziando l’utilizzo dei due DNA interessati: quello alieno e quello degli ominidi terrestri. L’ibridazione genetica è stata effettuata da individui fisicamente simili a noi, ma dotati di conoscenze e di tecnologie incomparabilmente superiori: ci hanno fatti allo scopo di produrre una razza di lavoratori/servitori di cui avvalersi.

E forse hanno compiuto più interventi distribuiti nel tempo: quello relativo ad Adamo ed Eva poterebbe essere stato solo uno dei tanti, visto che non sono i progenitori dell’umanità, come avremo modo di vedere. Si sono poi preoccupati di fare evolvere culturalmente questa nuova razza ibrida (Homo sapiens) attraverso la diffusione controllata di conoscenze di carattere civile, giuridico, agronomico, astronomico, matematico, architettonico, letterario, politico, tecnologico…

• La Bibbia ci narra di una molteplicità di individui distinti dagli [adam], individui che erano conosciuti con vari nomi ed erano raggruppati in gerarchie. A seconda dei ruoli ricoperti e della tipologia fisica sono definiti con vari nomi, sia generici che propri; ne ricordiamo alcuni: Elohim, Nephilim (conosciuti anche come Refaim, Anaqim, Emim, Zamzummim), Malakim, Shedim, Baal, Baal-Zafon, Baal-Zebub, Milkom, Melkart, Nibaz, Tartan, Adrammelec, Anammelec… Individui e gruppi conosciuti anche da altre culture con i rispettivi nomi: ANUNNAKI, IGIGI, IGIGU, DINGIR, IRSIRRA, ILU, ILANU presso Sumeri e Accadi; Neteru, Shamshu-hor per gli Egizi; Viracochas, Quetzalcoatl, per le culture meso- e sud-americane; Tuata de Danann e Asi per certa parte del Nord Europa e della tradizione germanica…

• La Bibbia tramanda con grande chiarezza il ricordo di esseri dalle stature gigantesche [nephilim] dotati di sei dita per ogni arto (esadattili): ne parla con assoluta normalità, narrando anche come combattessero nelle file dei Filistei e fossero quindi ostili a Yahweh e al suo popolo.

• I cosiddetti angeli erano individui in carne e ossa, spesso pericolosi da incontrare, che avevano la necessità di mangiare, dormire, riposarsi, lavarsi; potevano perfino essere aggrediti e si dovevano difendere; appartenevano ai gradi intermedi della gerarchia e fungevano da portaordini e vigilanti. Corrispondevano probabilmente agli IGIGI, IGIGU della cultura sumero-accadica: nulla a che vedere dunque con le entità spirituali di cui ci narra la tradizione dottrinale.

• I cherubini biblici, lungi dall’essere entità angeliche, erano in realtà strutture con aspetti e funzioni diverse:

– quelli descritti da Ezechiele erano “macchine volanti” che l’Antico Testamento descrive molto bene nel loro muoversi sia autonomamente che in abbinamento con il mezzo di trasporto di Yahweh [kavod, ruach, merkavah];

– i cherubini dell’Arca dell’Alleanza erano invece strutture appartenenti a un sistema di comunicazione radio che si avvaleva anche di strumenti portatili come l’[efod]. Secondo

alcuni filologi ebrei che si rifanno alla letteratura talmudica erano dei robot utilizzati per proteggere l’Arca dell’alleanza nonché il suo prezioso e pericoloso contenuto. Ma questo non abbiamo traccia nella Bibbia e dunque noi ci atterremo ai dati del Codice masoretico di cui di avvaliamo.

• L’Arca dell’Alleanza era a sua volta uno strumento tecnologico dai molteplici usi.

(…) possiamo dire che la storia dell’umanità pare intessuta di – e condizionata da – rapporti continui con civiltà superiori che hanno utilizzato e applicato, sul nostro pianeta, tutte le conoscenze di cui disponevano al fine di conseguire i loro scopi assolutamente materiali”

by Mauro Biglino,

tratto da NON C’E’ CREAZIONE NELLA BIBBIA