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Dal MIT: un filo robotico azionato nel cervello può ridurre trombi e blocchi cerebrali.

Scritto da Cristina Bassi

Con questo video caricato su youtube il 28 agosto 2019 il famigerato MIT, Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT), ci informa che i suoi ingegneri hanno sviluppato un robot magneticamente orientabile, simile a un filo, che può scivolare attivamente attraverso percorsi stretti e tortuosi, come la vascolarizzazione labirintica del cervello.

Traduco i concetti di accompagnamento di questo video, che di rilassante e rassicurante trovo non abbia nemmeno la scelta dei suoni che accompagnano l’immagine. Ma forse, non era un obbiettivo.

Gli ingegneri del MIT hanno sviluppato un robot a forma di filo che può scivolare facilmente tra i percorsi tortuosi e stretti come quelli vasi sanguigni del cervello

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“Il dispositivo, controllato magneticamente, è un filo o robotico, o guida,  rivestito con un cavo in gel acquoso e potrebbe essere usato per fornire terapie che riducono i trombi (…profetico per ciò che per pura casualità si sarebbe manifestato con le “iniezioni salva virus”?), o altri trattamenti in risposta a blocchi cerebrali, come aneurismi o ictus.

Per pulire grumi di sangue nel cervello, i medici di solito fanno una chirurgia minimamente invasiva, in cui un chirurgo inserisce un minuscolo cavo nell’arteria principale del paziente, nella gamba o inguine, e manipola poi manualmente il cavetto verso il vaso sanguigno danneggiato del cervello

Questi cavi-guide medicali, usati in simili procedure, sono passivi e richiedono chirurghi con addestramento specifico. Il loro nucleo è composto di leghe metalliche, rivestite di polimero, un materiale che i ricercatori dicono che potrebbe generare potenzialmente una frizione e un danno al rivestimento dei vasi, se il cavetto dovesse bloccarsi in un particolare spazio ristretto.

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Per contribuire al miglioramento di queste procedure endovascolari, gli ingegneri del MIT hanno aggiunto al loro lavoro del gel su base acquosa, insieme ad una attivazione magnetica. Questo per produrre un filo robotico manovrabile magneticamente, che hanno saputo fare in modo che fosse sufficientemente sottile, così da poter essere mosso attraverso copie in silicone, a grandezza naturale, di vasi sanguigni del cervello.

Il nucleo di questi fili robotici, è fatto di una lega nickel-titanio, un materiale che è elastico e pieghevole. Il team ha poi rivestito totalmente il nucleo del cavo con una pasta gommosa o inchiostro, a cui hanno incorporato particelle magnetiche. Infine hanno usato un processo chimico, sviluppato precedentemente, per rivestire e legare la copertura magnetica con gel acquoso, un materiale che non influisce sulla reattività delle particelle magnetiche sottostanti ma che tuttavia fornisce al cavo una superficie biocompatibile, libera da frizioni e morbida.

I ricercatori hanno dimostrato cosi la precisione del filo robotico, nonchè l’attivazione grazie ad un grande magnete, nel guidare il filo attraverso un percorso ad ostacoli fatto di piccoli anelli, evocativo del filo che passa attraverso la cruna di un ago [min 2:01]

Il team ha usato una copia al silicone, a grandezza naturale, dei maggiori vasi sanguigni del cervello, inclusi trombi e aneurismi, che sono stati modellati secondo scansioni da TC (tomografia computerizzata) del cervello di un vero paziente. Quindi ha riempito i vasi in silicone con un liquido che simula la viscosità del sangue

Ha quindi azionato manualmente un grande magnete intorno al modello, al fine di manovrare il robot attraverso gli stretti tracciati serpeggianti del vaso sanguigno. I ricercatori dicono che al filo magnetico si possono dare funzioni, intendendo con questo che si possono aggiungere peculiarità, per esempio per veicolare farmaci che riducano il trombo oppure per dissolvere blocchi con la luce del laser.

La loro speranza è di usare presto con vantaggio le tecnologie esistenti, per testare il filo robotico dal vivo”.

Qualcosa mi dice che la loro speranza diverrà presto realtà…

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=INSyV4dgqu8 
Traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

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