Jon Rappoport

Jon Rappoport e la Matrix Rivelata: l’esperimento collettivo sul pianeta Terra

Scritto da Cristina Bassi

Jon Rappoport è un giornalista investigativo indipendente,  americano (qui altri suoi articoli che ho tradotto su questo sito), che da decenni si dedica anche al tema “Exit from the Matrix” . In questo post che segue e che traduco, in poche righe evidenzia la questione fondamentale del perchè stiamo dove stiamo sul pianeta… L’indivuo è stato sostituito dal collettivo. Il cambio di paradigma ora è fondamentale.
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Quando tutta l’ossessiva coscienza di gruppo sulla Terra sarà finita, esaurita, quando ammetterà la sconfitta, allora emergerà un’epoca diversa.
Ma per ora, siamo nel mezzo dell’esperimento collettivo.

Un sentimento stucchevole, una profonda dipendenza dagli altri, una repressione occulta, sono all’ordine del giorno.

Quanto tempo manca alla fine dell’era collettiva? Cento anni? Mille anni? La risposta è: il tempo necessario perché ogni uomo si renda conto che l’esperimento è fallito, e perché.

Il perché è chiaro: l’individuo è stato trascurato. È stato sminuito. È stato preso e arruolato in gruppi. Il suo potere creativo è stato compromesso per adattarsi.

La maggioranza del mondo crede ancora in questo approccio, come se dai buoni gruppi scaturissero le soluzioni ultime e definitive che tutti abbiamo cercato.

Questo è puro controllo mentale, perché i gruppi buoni si trasformano in malvagi, e viceversa, nella continua rappresentazione teatrale chiamata realtà.

Gli ideali vengono distorti, gli infiltrati sovvertono i piani, le lezioni vengono ignorate, e l’intero triste pasticcio si ripete di nuovo.

Ciò che costituiva un trionfo del bene sul male, in un attimo viene guidato in un altro collettivo, i cui obiettivi sono “un miglior tipo di controllo”.

L'Imbroglio della Realtà e l'Inganno della Percezione — Libro

I più illusi tra noi credono che siamo sempre sull’orlo di una svolta finale.

Ma non c’è nessun “noi” a fare la svolta.

La svolta arriva da ogni persona da sola. E non arriva come la spinta di una forza esterna, ma dalla propria lotta, accompagnata da intuizioni per le quali non c’è alcun ente esterno a dare conferma.

Se davvero ci vorranno mille anni per porre fine a questa illusione collettiva, non è un motivo per reagire con sconforto.

Al contrario, è semplicemente la comprensione che tutti gli esperimenti finiscono, così come il metodo di pensiero su cui si basano.

Uno, dieci o cento crolli di civiltà, e la conseguente ricostruzione, non sono sufficienti.

Il modello resiste.

Può dissolversi solo quando un numero schiacciante di individui, ognuno a modo suo, senza autoinganno, ne vede la bancarotta.

Il “noi”, o  “a noi” sono solo rinvii e storie di copertura strombazzate sulle prime pagine della mente.

Lottare per ciò che è giusto, qui e ora, è vitale. Ma non esclude il sapere che, finché le persone sono fissate sui gruppi per avere la Risposta, il problema di fondo persisterà.

Pertanto, come parte della mia ricerca negli ultimi decenni, ho esplorato ciò che ora è comunemente chiamato Matrix, come l’individuo se ne libera.

Il primo passo è comprendere la Matrix come una perversa “opera d’arte” in corso e vederne le parti essenziali (le viti e i bulloni).

 

fonte: https://blog.nomorefakenews.com/2021/06/06/the-matrix-revealed-the-collective-experiment-on-planet-earth-x/

traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net