Credo Mutwa

Credo Mutwa: le origini degli dei

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Scritto da Cristina Bassi

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In molti paesi occidentali, quando una persona muore, è semplicemente la morte di un vecchio essere umano che ha trascorso la vita e i cui giornisulla terra sono arrivati alla fine.

In molti paesi occidentali, quando una persona muore, è semplicemente la morte di un vecchio essere umano che ha trascorso la vita e i cui giornisulla terra sono arrivati alla fine.

Ma in Africa la morte di un anziano, donna o uomo, diventa un gran disastro perché alla mente di quell’essere umano spesso è stata tramandata una conoscenza passata da genitore a figlio Una conoscenza che non è solo di valore per l’Africa e i suoi figli, ma a tutto il genere umano. Non importa dove andiate in Africa, non importa quando vi addentriate nel continente nero,  troverete sempre storie antiche che sono incredibilmente simili.

Troverete tribù e razze africane, che vi diranno di discendere da dei che sono scesi dal cielo migliaia di anni fa. Alcuni tuttavia dicono che questi dei giunsero a loro dal mare in barche magiche fatte di canne, legno o rame o persino oro. In alcuni casi questi dei e dee sono descritte  come meravigliosi esseri umani  le cui pelli erano sia azzurre, verdi o persino argentee. Ma la piu’ parte delle volte troverete che  si dice che quei grandi dei, specialmente quelli che giungevano dal cielo, non erano umani, ma creature squamose, che vivevano la piu’ parte del tempo nel fango o nell’acqua.  Creature di aspetto estremamente inquietante, spaventevole e brutto.

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Alcuni dicono che queste creature erano come coccodrilli, come tali per cio’ che riguarda denti e mandibole, ma con teste molto grandi e tonde. Altri dicono che queste creature erano esseri molto alti, con teste a forma di serpente, su colli molto lunghi, gambe e braccia molto lunghe. Questi sono quelli che i dicono che questi dei che vennero dai cieli, viaggiando in barche magiche, fatte di metallo lucente, argento, rame o oro. Barche che avevano la capacità di navigare  sull’acqua ma anche di volare nei cieli come uccelli.    Poi si dice anche che alcuni di questi dei dal cielo,  portavano le loro anime in piccole borse che pendevano alle loro cinture. E queste anime avevano la forma di sfere di cristalli chiari. Sfere che potevano fluttuare nella’ria, e che emettevano una luce abbagliante, che poteva illuminare un intero villaggio la notte. Ci è stato detto che alcuni capi africani molto coraggiosi, erano solite tenere questi grandi dei in ostaggio, semplicemente prendendo un pezzettino dei globi lucenti della loro anima e nascondendoli in profondi buchi nella terra.

Per tutta l’Africa ci viene detto che questi esseri misteriosi insegnarono agli esseri umani molte cose: per esempio a come avere leggi, conoscenza di erbe medicali,  di arti e dei misteri della creazione e del cosmo tutto. Ci vien detto che alcuni di questi dei avevano la capacità di cambiare le loro forme secondo loro volontà.   Avevano l’abilità di prendere forma e sembianza di qualsiasi creatura sulla terra, tutte le volte che avevano una buona ragione per farlo. Un dio del cielo poteva persino trasformarsi in un rinoceronte o elefante o persino una cicogna o persino in una roccia o albero. (…) In Africa questi dei misteriosi sono noti con vari nomi: nell’Africa Occidentale , nella terra dei Bumbara questi dei del cielo, rettili o anfibi, sono noti come Zishwezi , che significa sia i nuotatori o i sub degli alianti. Si dice che potessero inabissarsi dall’alto delle nubi fino alla vetta di un monte, ogni volta che lo volevano ma potevano fare altrettanto nel profondo oceano e da là prendere oggetti magici  e portarli poi a riva, mettendole ai piedi dei popoli neri stupefatti.

I Dogon

Di nuovo, nell’Africa Occidentale, queste creature sono chiamate Asa, che significa i potenti della magia . E’ da questa parola, Asa, parola che parla di un grande potere magico, che arriva la parola Asanti, che significa un re, ma letteralmente “il figlio di asaand, come sapete Asanti diede vita alla parola Ashanti (= popolazione stanziata nell’Africa occidentale ndt) . Nella terra del popolo di Dogon  troviamo il famoso Nommo, una razza di esseri rettiliani o anfibi, che si dice venissero da Sirio per dare conoscenza e religione alle genti nere di Dogon. Casualmente gli scienziati on hanno mai spiegato il significato di Dogon, che significa Dio onnipotente e questa popolazione, si definisce e si riconosce come i “figli del dio onnipotente”. Ci sono tribù’ in varie parti d’Africa che si ritengono “genti prescelte da Dio”. Queste tribù’ si chiamano con un nome che significa “dio”.

In Sud Africa, c’è una tribù’ che si chiama Tonga ed un altro gruppo molto ampio che si chiama Tsonga. Nello Zimbawe ci sono due tribù’, una di queste sono i Batonga,  l’altra i Tongaila. Il nome Tonga, Tsonga o Donga, significa genti di dio e troverete questi popoli vivere in alcuni dei posti più’ sacri e spirituali d’Africa. Per esempio, i Matonga, genti della terra Zulu del nord, vivono in un’area del Lago sacro di Santa Lucia che gli Zulu ed altre tribù in Natal dicono sia il luogo dove, centinaia di anni fa, arrivò la grande madre terra in una barca di canne, accompagnata da suo figlio e dalle due sue mogli. Ed essa venne per dare agli esseri umani leggi, cultura, religione,  arti di guarigione ed altri misteri.  Si dice che la grande madre terra fosse una donna molto grande, molto molto grassa, con una pelle verde luminoso, e cosi era suo figlio e le due mogli. In Zimbabwe un tempo esisteva un luogo molto sacro chiamato Kariba Gorge, ora coperto da un immenso lago,  quale risultato di una diga del fiume Zambezi .

Nel Kariba Gorge vivevano due importante tribù: i Batonga, ovvero popolo di dio e la tribù’ ancora più’ importante : i Tongaila. Tonga come sapete significa Dio,  ma anche la parola Ila significa dio, quindi il popolo Tongaila viene chiamato il popolo del Dio Ila: il dio saggio, che secondo alcune storie creò la terra e tutto ciò’ che qui esiste. I Tonga e i Tongaila erano soliti dirmi che non solo erano i prescelti mandati da dio per sorvegliare il  Kariba Gorge, ma che sono anche in contatto annuale con i grandi dei che vennero dalle stelle, che loro chiamano i Bananaila, i figli di Ila. Ora andiamo nella terra di Dogon, in cui si dice che quando arrivò Nommo dal cielo nella sua navicella fantastica, ce n’erano molti di loro, 13 o 14 e che crearono un lago intorno alla loro nave spaziale e che ogni mattina erano soliti nuotare dalla loro nave spaziale alle rive del lago e da la predicare alle genti che si riunivano in grande numero intorno al lago.

Si dice che prima che partissero i Nommo, ritornando con grande rumore alla loro casa madre stellare, scelsero prima uno del loro numero, lo uccisero e fecero il corpo in piccoli pezzi, che diedero  alle genti riunite in assemblea perché lo mangiassero nel primo sacrificio rituale del genere sulla terra. Quando le genti ebbero mangiato le carni sacre della creatura delle stelle e bevuto il suo sangue misto ad acqua, i Nommo presero la mandibola inferiore della loro creatura e con una magia del tutto incredibile, fecero rinascere la creatura.  Ci vien detto che questo fu l’insegnamento dei Nommo alle genti, sul fatto che non c’è morte e che dietro ogni morte c’è una resurrezione. Ma anche che l’individuo deve a volte sacrificare se stesso per il bene della comunità.

Furono i Nommo, ci vien detto, che insegnarono alle genti d’Africa i misteri della reincarnazione e il credo per cui, colui che trapassa, ritornerà sempre sulle ali fragranti della vita. In Nigeria, sentiamo i racconti su come la grande dea madre Mawi diede vita agli esseri umani, dopo  aver creato il mondo, e come dopo un numero di secoli, le genti sula terra furono colme di egoismo ed altre forme di comportamento negativo;la grande madre che ora era nella terra degli dei, mandò’ giù’ la figlia Gabato, per rimettere gli esseri umani sulla strada giusta. Si dice che Gabato fosse arrivata sulla terra nella bocca di un grande serpente con tutti i colori dell’arcobaleno e che questo serpente strisciò su tutta la terra; la sua misura e peso erano cosi grandi che ovunque andasse, creava gole, vallate e canyons.

Ciò’ che trovai fosse molto sorprendente fu che in molti paesi del mondo, tra gli Aborigeni in Australia ed i Nativi americani, come in Africa, si trovino delle credenze relative al dio serpente arcobaleno. E si trovano anche credenze nel serpente piumato. Nelle Americhe, nel sud  e centro America, il serpente piumato viene chiamato Quetzalcoatl e tra la mia gente, gli Zulù, abbiamo un credo nel serpente chiamato Yndlondlo. L’Yndlondlo si dice fosse un enorme pitone, il cui collo è coperto di piume blu grigio, come le piume della gru blu, e sulla testa del serpente crescono 3 piume: una verde, una rossa e una bianca che sembrano piume di un’enorme coda di struzzo. Gli Yndlondlo, come il sudamericano Quetzalcoatl, è associate al Dio del Sole.

FONTE: http://credomutwa.com/about/biography-04/ – 

TRADUZIONE Cristina Bassi

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