Traduco nel seguiro un recente articolo di Jon Rappoport, giornalista investigativo indipendente, americano, che prende in esame il “piano economico del tempo COVID”, ovvero della elite globalista e la sua modalità di “problem solving”: davanti ad un piccolo problema, passare ad una soluzione più grande che comprenda un piu vasto territorio, rispetto alla partenza e così lo controlli.
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Negli oltre 200 articoli che ho scritto sulla falsa pandemia da COVID, ho trattato- tra TANTI altri argomenti -il reset della valuta, il punteggio del credito sociale, il reddito universale legato al controllo del comportamento, il socialismo come porta d’ingresso in un tecnocratico Brave New World [Huxley, Il Mondo Nuovo], le smart cities (città intelligenti), la sorveglianza in tempo reale da muro a muro, Internet delle Cose .
Qui, voglio concentrarmi su una rivoluzione economica e sociale prossima che sta accadendo sotto i nostri occhi: la massiccia distruzione delle piccole e medie imprese, attraverso il lockdown e il distanziamento sociale. Milioni di costoro.
Dove saranno costretti ad andare i proprietari e i lavoratori?
Da quelle ex imprese, che erano difficili da controllare con metodi top-down (dalla dirigenza alla base) alla
occupazione in multinazionali, che raccoglieranno la fiacchezza economica e si espanderanno.
Quello lo schema.
E quando una persona lavora per uno di questi colossi, gli viene detto: “Naturalmente, dovrai fare il vaccino contro il COVID o fare il test ogni tre giorni.”
Dobbiamo costruire un tipo diverso di economia che sia veramente una resurrezione di imprese di ogni tipo.
Per sfuggire alla trappola.
L’imprenditorialità è vitale.
Ecco un estratto di un articolo che scrissi nel 2017:
“In un futuro mare di tenebre, le isole di luce, verso le quali la gente procederà a tentoni e disperatamente, saranno agglomerati di edifici occupati da mega-corporations e enti governativi.
Per raggiungere un certo grado di sopravvivenza, la gente cercherà quelle isole e i posti di lavoro che ne derivano.
Quando si firma e si viene accettati, si garantisce una lealtà che non conosce limiti, perché non c’è un’alternativa praticabile. Cessate di preoccuparvi dei crimini che il vostro datore di lavoro sta commettendo, perché siete al sicuro, siete fuori dall’oscurità e lì volete stare.
Cosa farebbe realizzare questo futuro? Sono state proposte molte risposte. Aggiungo un mio fattore alla lista.
Si tratta di un metodo per risolvere i problemi. Ecco la premessa: se un problema si presenta, risolvetelo ampliando la portata dei “fattori rilevanti”.
Più precisamente, ARTIFICIALMENTE allargare la portata dei fattori rilevanti. Passare da un problema più piccolo ad una soluzione più grande che comprenda più territorio e controlla il territorio più grande.
Questo è il Problem Solving della Elite.
Nel 1996 è apparso il libro di Hillary Clinton: It Takes a Village. In esso la Clinton sostiene che un’intera comunità deve risolvere il problema di crescere un bambino. Naturalmente, si trattava di una sciocchezza pretenziosa.
Corrisponde all’idea che nessun imprenditore può prosperare senza un’infrastruttura costruita con il denaro pubblico, e quindi l’imprenditore e la sua produzione dovrebbero essere di proprietà dello Stato.
A partire dal singolo bambino, la Clinton offre una soluzione che comprende una città o una comunità o anche una città… o chissà… magari un pianeta.
Ma il problema originale non è risolto (se, soprattutto, era un problema), e la soluzione è un artefatto progettato per regolare e controllare un ambito più grande. Per dirla in un altro modo, il modello della Clinton rende necessario mettere tutti sotto pressione, perché un bambino può essere un problema.
Se il libero mercato dà vita a 12 milioni di aziende, questo crea il “problema” di potenziali reati non esaminati. Pertanto, dobbiamo mettere il mondo sotto l’occhio regolatore di enti, il cui obiettivo finale è quello di spazzare via quelle imprese, o indebolirle al punto da farle assorbire in società molto più grandi – fino a quando, infine, ci sono 400 mega-multinazionali che sono responsabili dell’80% di tutto il commercio e produzione internazionale.
Naturalmente, quando 400 multinazionali costituiscono il motore produttivo della Terra, queste avranno comprato i governi e quindi possono fare esattamente quello che vogliono. Diventeranno partner di governi per condividere il bottino. Il che faceva parte dell’idea in primo luogo.
Anche in questo caso, il metodo è: qualunque sia la dimensione del presunto problema originario, rendere la soluzione più grande e più ampia.
Se una pistola (azionata da una persona) uccide una persona, confisca tutte le pistole ovunque.
Ecco un altro esempio: se fomentate e preparate e finanziate e fornite una guerra tra due grandi potenze, all’indomani risolverete il problema della ricostruzione saldando insieme quelle potenze come fossero un unico Complesso… in tal caso, vi ritroverete con organizzazioni unificate più grandi, rispetto a quando avete iniziato, e controllerete quell’insieme unificato.
In Europa, quell’insieme si chiama Unione Europea totalitaria.
–fine del brano del 2017-
E la nostra risposta a quell’elite, a quel metodo artificiale di “problem-solving” è andare dalla parte opposta.
Costruire, in ogni modo possibile, piccole imprese. Imprenditorialità.
Nessuno ha detto che sarebbe stato facile.
Né che lo sia l’autonomia. Né che lo sia la libertà.
La schiavitù è facile. Finché le conseguenze non ci colpiscono in casa.
Fonte: https://blog.nomorefakenews.com/2020/10/01/the-covid-economy-the-plan/
Traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
>>> A Jon Rappoport , alle sue note investigative e alla sua ricerca sulla Matrix è dedicata una sezione su questo sito