Rimedi naturali

Kombo e Iboga: due medicine sciamaniche

Scritto da Cristina Bassi

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Il Kambo e l’Iboga sono due delle più antiche medicine note sul pianeta. Il primo appartiene alla tradizione dei nativi dell’Amazzonia mentre il secondo a quella spirituale dei pigmei delle foreste dell’Africa centrale.

 

 

L’Iboga, nonostante la sua origine presso i pigmei, è nota soprattutto per il suo impiego sacramentale nella religione Bwiti del Gabon. È solo nel 2000 “che le piantagioni dove viene coltivata l’Iboga, sono state dichiarate riserva strategica del patrimonio culturale, dal Consiglio dei Ministri della Repubblica del Gabon” . Len M’ba (1902-1967) è stato il primo Presidente del Gabon dopo la conquista della Indipendenza del Paese; era membro della religione Bwiti e difese strenuamente l’Iboga e la religione Bwiti dall’attacco colonialista francese.

Per quanto riguarda il Kambo, invece, indica la secrezione gelatinosa prodotta dalla pelle di un anfibio, che vive nella parte nord-occidentale della foresta amazzonica al confine tra Perù e Brasile, in Colombia. L’animale con questa secrezione si protegge dai suoi predatori. Vi è un nome scientifico per questa rana, nota anche come Giant Monkey Frog (rana  della scimmia gigante), ed è: Phyllomedusa bicolor; Kambo è la definizione comunemente data in Brasile. Attualmente sono solo 13, delle originarie 53, le tribù  amazzoniche, che usano ancora questa secrezione e questo nome è stato dato sia alla rana, che alla secrezione che produce, che da tempo immemorabile viene usata dai nativi dell’Amazzonia, come medicina sacra, nel contesto sciamanico dove questa rana Kambo, nella sua qualità di animale sacro, è un alleato in grado di comunicare con gli sciamani attraverso visioni e sogni.

Frammenti di un Insegnamento Psichedelico — Libro

Fino a qualche anno fa, sia il Kambo che l’Iboga, erano pressoché sconosciuti agli occidentali, ma ora si stanno rapidamente diffondendo sia in America che in Europa. Entrambi sono stati oggetto di ricerca, anche se la maggioranza degli studi si è concentrata sull’Iboga. Da queste ricerche sembra che essi operino un reset del DNA e del campo elettromagnetico del corpo, tale processo nella visione sciamanica è guidato dal potere trasformante del proprio intento ed apre la strada a maggiore pienezza  e realizzazione nella propria vita.

Il Kambo agisce prevalentemente a livello fisico, mentale ed emozionale, mentre l’Iboga è più indicata per un profondo sentire psichico. Essa infatti accede alla radice di blocchi emozionali ed apre individuo ad un processo di guarigione interiore. In Africa è usata anche contro l’infertilità e la dipendenza da alcol, anche se nella prospettiva dello sciamano, la pianta viene usata principalmente per aumentare chiaroveggenza, consentire di vedere nel passato e nel futuro, per esorcismo, ovvero liberare la persona da spiriti maligni che la posseggono e che possono essere quindi la causa profonda dei suoi disturbi fisici.

L’autore del testo da cui traggono queste informazioni, nonché terapeuta con questi metodi, Giovanni Lattanzi, dice di essere stato iniziato ad entrambe le medicine e  di essere stato il primo facilitatore di cerimonie ad usarle entrambe in combinazione.

“Nel ricevere il Kambo, il corpo viene pulito tramite l’espulsione delle tossine e la mente diventa calma, è concentrata. Esso rende più gestibile il processo fisico messo in atto dal consumo di Iboga. Ritengo sia utile importante che la persona, dotata o meno di un forte campo elettromagnetico, prima di affrontare una cerimonia di Iboga, si prepari per alcuni mesi con Kambo e Iboga a basso dosaggio. Lo scopo di tale combinazione è prima di tutto spirituale: aiuta le persone a superare i problemi legati all’ego, alla identificazione con la mente, con modelli e credenze che danneggiano se stessi gli altri. Aiuta manifestare talenti potenzialità nella vita quotidiana.”

“Iboga significa “prendersi cura”: l’Iboga si prende cura di noi, liberandoci dalle idee e dalle storie della mente che limitano chi siamo e che cosa possiamo o non possiamo fare in quanto esseri umani. Essa ci mostra le ombre della nostra anima, quelle parti dove c’è bisogno di portare luce, amore per noi stessi, stabilità emotiva e silenzio interiore: tutte quelle parti del sé di cui non siamo consapevoli. 

L’ autore terapeuta, ricorda che questa pianta viene usata principalmente da chi ha interesse ad uno sviluppo spirituale e chi cerca una profonda guarigione emozionale o è nel bisogno di superare una dipendenza e compulsività.

Frontiere della Coscienza Psichedelica — Libro

“Nel campo della mente e delle emozioni, l’Iboga può essere considerata come un acceleratore naturale della psicoterapia: una singola notte di una sessione di Iboga è stata equiparata da Daniel Pinchbeck (saggista americano che ha pubblicato questa affermazione nel suo articolo  sul The Guardian, Ten years of therapy in one night) a 10 anni di psicoterapia.

Ancora Lattanzi:

“ in base al metodo che ho sviluppato, l’applicazione del Kambo, viene effettuata sui meridiani, nelle orecchie e sui piedi, secondo le indicazioni della medicina tradizionale cinese e della riflessologia plantare e auricolare. L’Iboga viene somministrata in maniera graduale, seguendo quello che io ho chiamato “la somministrazione di Iboga a basso dosaggio”.

Nei casi di applicazione del Kambo  a chi fa uso di metadone, esso – che per queste persone non presenta controindicazioni- li prepara a ricevere l’Iboga a basso dosaggio, in quanto migliora sensibilmente le loro condizioni fisiche riduce in maniera drastica i sintomi di astinenza”

Lattanzi racconta che dopo al sua prima cerimonia di Iboga, la sua vita è molto cambiata:

“mi sono liberato di una spirito maligno, di un parassita ereditato dei miei antenati che viveva dentro di me, sono diventato più tranquillo, ho cominciato a dare trattamenti di Kambo, le mie doti di guaritore hanno iniziato ad esprimersi per essere condivise”.

Dalla sua ricerca apprendiamo che l’Iboga conduce al processo di guarigione a livello dell’elemento terra, “nella profondità del nostro sistema cellulare e DNA”, ma – sottolinea- il corpo deve essere abbastanza sano e forte per poter attraversare un processo profondo e relativamente tranquillo con l’Iboga”. Sul piano spirituale l’Iboga “da la possibilità di riconoscere i nostri blocchi e che tipo di schemi regolano la nostra vita”.

Sulle Ali dell'intento — Libro

Un Nagual contemporaneo della tradizione tolteca , Miguel Ruiz, nei suoi scritti parla spesso di accordi che noi stipuliamo spesso in tenera età  e che si basano su credenze che non ci appartengono ma che tuttavia abbiamo scelto di seguire. Gli accordi che si basano su paure false credenze prendono molta energia escludendoci dal nostro vero potere, mentre quelli fondati sull’amore la verità accrescono la nostra energia.

“L’ego è costituito essenzialmente dall’identificazione della nostra mente con il corpo di dolore ed è una combinazione dall’enorme potere sulla nostra vita. (…) l’ego non ci lascerà così facilmente. Per questo quando lavoriamo con l’Iboga, è necessario avere un intento chiaro e una notevole quantità di energia”  

tratto da: Kambo e Iboga, Medicine Sciamaniche in sinergia, Giovanni Lattanzi, Bibliosofica Editrice, Roma

Copertina Kambo e Iboga chi è Giovanni Lattanzi:
nato a Roma, classe 1962, si è laureato in Religioni e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente ed è stato iniziato alla meditazione Vipasana dal prof Pensa. Per piu’ di 10 anni ha praticato meditazione zen in Francia, nella comunità buddhista di Plum Village, fondata dal Maestro thich Nath Hahn e nel 2005 è fardado della Chiesa Olandese del Santo DAime, il Ceu de Santa Maria. E’ pittore e poeta e dal 2009 facilita cerimonie di Kambo e di Iboga in vari paesi tra cui l’Olanda, Italia, Repubblica Ceca, Finlandia, Messico, Perù. Vive e lavora ad Amsterdam

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