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La vitamina E spesso sottovalutata, protegge vasi sanguigni e cuore ed è fonte di giovinezza

Scritto da Cristina Bassi

La Vitamina E viene spesso sottovalutata, ma scopriamo che è vitale ed è anche fonte di giovinezza. E’ grazie all’aumento della disinformazione medica dall’inizio del 2020, per cui i preparati geneticamente modificati vengono venduti come vaccini e la profilassi e i trattamenti fondati sull’evidenza devono essere evitati, che l’interesse è aumentato proprio su questa vitamina. Dal blog austriaco TKP, traduco le informazioni che seguono
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Il Prof. Dr. phil. Hermann Esterbauer, direttore del dipartimento di biochimica di Graz (Austria), ha scritto 370 articoli sulla connessione tra stress ossidativo, radicali liberi e cambiamenti nelle lipoproteine LDL, che possono portare all’arteriosclerosi e alla trombosi.

Esterbauer aveva già dimostrato che la vitamina E protegge i vasi sanguigni e il cuore. Maggiori informazioni sulle scoperte del Prof. Esterbauer in questo articolo del dicembre 2021.

Uno studio pubblicato su JAMA nel 2008 ha misurato meticolosamente i micronutrienti, compresa la vitamina E, nelle persone anziane (Serum Micronutrient Concentrations and Decline in Physical Function Among Older Persons).

Nel 2009 è stato pubblicato un altro studio, il cui titolo riportava in modo promettente un aumento della qualità di vita degli anziani e un’inibizione dell’infiammazione, grazie alla vitamina E (Vitamin E status and quality of life in the elderly: influence of inflammatory processes).

Vitamina E Pura

Cosa hanno misurato e dimostrato questi studi?

– 700 anziani (in media 73 anni) sono stati osservati dal Prof. Bartali (Università di Yale) per 3 anni. Sono stati sottoposti a test, analisi del sangue. Esistono test molto precisi che descrivono le condizioni fisiche. Risultato: il previsto e abituale declino fisico nell’arco di 3 anni è stato fermato, chiaramente rallentato, dalla vitamina E. Nel 62% dei casi! Cosa non ottenibile con i farmaci.
– Un anno dopo, uno studio simile è stato condotto su 69 uomini e donne, età media 79 anni, BMI (Body Mass Index) 28, cioè a rischio Covid-19. Anche in questo caso, analisi del sangue dettagliate.

Conclusione: le cattive condizioni fisiche erano correlate a livelli più bassi di vitamina E e a un aumento dei marcatori di infiammazione.

Ma non solo: i pazienti con capacità mentali ridotte hanno mostrato livelli più bassi di vit. E, ma anche di triptofano nel siero. Si tratta dell’apporto di nutrienti e grassi per il cervello e della riduzione dei radicali liberi nel centro del pensiero, che è costituito per il 70% da grassi.

A questo scopo è sufficiente una vitamina liposolubile, la E. L’LDL, la proteina di trasporto dei grassi, è protetta dalla vitamina E, come aveva già scoperto Esterbauer negli anni ’80 e ’90.

Una piccola bomba era già esplosa nel 1996, con lo studio CHAOS pubblicato su Lancet con il titolo “Randomised controlled trial of vitamin E in patients with coronary disease: Cambridge Heart Antioxidant Study (CHAOS)”.

Lo studio comprendeva 2002 pazienti in cui la malattia coronarica, cioè la calcificazione vascolare del cuore, era stata esplicitamente dimostrata dall’angiografia. Lo studio è stato condotto in modo scientifico, poiché i livelli di vitamina E di ciascun paziente sono stati misurati prima e dopo.

In altre parole, la vitamina E non è stata solo somministrata, come in quasi tutti gli altri studi, ma sono stati anche misurati i livelli ematici. Il risultato è impressionante: Gli attacchi cardiaci non fatali sono stati prevenuti del 77%. E questo con una dose di 400 o 800 UI di vitamina E al giorno.

Tali successi non sono mai stati ottenuti in un singolo studio sulle statine. Eppure i medici prescrivono le statine con i noti effetti collaterali fatali. E con i numerosi effetti collaterali non fatali, ma che sono nettamente limitanti, come dolori muscolari, eczemi, piaghe della pelle, diabete, cataratta, disturbi dell’impotenza e così via.

Tra l’altro, la vitamina E lenisce persino la colite, cioè l’infiammazione intestinale. Questo è stato dimostrato da uno studio pubblicato nell’ottobre 2008.

Ai pazienti è stata somministrata vitamina E (sotto forma di supposte) con 8.000 IU per 12 settimane. In studi successivi è stato dimostrato che la vitamina E influenza positivamente il microbioma impedendo la formazione di un biofilm di muco, di cui i batteri nocivi hanno bisogno per moltiplicarsi.

Quindi la vitamina E guarisce e previene le infiammazioni intestinali, rafforzando il microbioma, da cui dipende la forza del sistema immunitario, che ci protegge da ogni tipo di malattia.

Come si arriva alla vitamina E

La vitamina E viene prodotta nelle piante con l’aiuto della luce solare. La troviamo soprattutto nell’olio di germe di grano, seguito dall’olio di palma rossa e dall’olio di girasole. Come regola generale, più acidi grassi insaturi contiene l’olio, più vitamina E è presente.

La vitamina E comprende diverse sostanze. La parte principale è costituita dai tocoferoli, seguiti dai tocotrienoli e, in misura minore, dai tocomonoenoli. Esistono anche frazioni alfa, beta, delta e gamma. Gli oli contengono tutti i componenti presumibilmente più efficaci, poiché il nostro organismo è abituato a utilizzarli.

La maggior parte degli integratori alimentari contiene solo tocoferoli, ma esistono anche preparati che contengono miscele di tocoferoli e tocetrienoli, idealmente tutti e 8 in una composizione il più possibile naturale.

Negli studi, tuttavia, sono stati utilizzati solo i tocoferoli e ne è stata dimostrata l’elevata efficacia.

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Fonte: https://tkp.at/2023/04/19/vitamin-e-oft-unterschaetzt-lebenswichtig-und-ein-jungbrunnen/

traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net