Dal cosmo Nuovimondi

Electric Universe, una recente scoperta scientifica: l’acqua su Saturno e i suoi anelli è simile a quella terrestre

Scritto da Cristina Bassi

Traduco e sintetizzo questo video di Thunderbolts Project, pubblicato su youtube il 19 dicembre 2018
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Ecco una conferma della “ipotesi delle catastrofi” di Electric Universe… la documentazione pubblicata sulla rivista ICARUS, dice che l’acqua su Saturno e i suoi anelli è decisamente simile a quella sul nostro pianeta. Si tratta di una scoperta del tutto inaspettata per gli scienziati.

Una equipe di scienziati ha fatto la scoperta misurando in remoto il rapporto isotopico dell’acqua e della anidride carbonica nel sistema saturnino. Come riportato da www.phys.org, le scoperte fatte:
“significano che abbiamo bisogno di cambiare i modelli  in uso sulla formazione del sistema solare, perché i nuovi risultati sono in conflitto con i modelli esistenti. I modelli sulla formazione del sistema solare, indicano che la ratio D/H (deuterio – isotopo dell’idrogeno- / idrogeno) ) dovrebbe essere molto maggiore nel sistema solare esterno , che nel sistema interno molto piu’ caldo, dove si è formata la Terra”.

Il deuterio è piu’ abbonante nelle nubi molecolari fredde. I modelli [vigenti] prevedono infatti che il rapporto deuterio/idrogeno debba essere 10 volte maggiore per il sistema Saturno che per la Terra. Ma le nuove misurazioni mostrano che questo cosi non è per gli anelli di Saturno e i suoi satelliti; fa eccezione la Luna di Saturno: Febe.

Coloro che seguono queste nostre serie  (Thunderbolt project) comprendono come questo sia solo la serie di sorprese piu’ recente, e apparentemente infinita, che riguarda il modello standard sulla formazione e storia del nostro sistema solare.

(…) Per cio’ che riguarda il collegamento tra Saturno e il nostro pianeta, questo è stato esplicitamente predetto da uno dei piu’ grandi eretici scientifici del 20° secolo . Circa 70 anni fa, il dr  Immanuel Velikovsky avanzo’ l’ipotesi di un tempo in cui il caos dilagava nel sistema solare interno. In questo scenario, uno dei pianeti migranti era Saturno. La tesi apparentemente oltraggiosa di Velikovsly diceva anche che l’acqua degli oceani della Terra venisse dal gigante gassoso.

In questo video, il fisico Wal Thornhill evidenzia il successo incredibile e costante del paradigma “ipotesi delle catastrofi”, portato avanti da Electric Universe. Recentemente, ci sono state valanghe di resoconti scientifici che hanno sostenuto il modello di Electric Universe e confermato le sue predizioni.

Ma l’esempio piu’ spettacolare di successo predittivo  è avvenuto il 3 dicembre scorso  quando è stato riportato in phys.org che l’acqua degli anelli e satelliti di Saturno è come quella che si trova sulla Terra.

Immanuel Velikovsky

Il dr Immanuel Velikovsky, fondatore della cosmologia storico-mitica negli anni ‘40, fece la shockante affermazione che l’acqua della Terra veniva da Saturno. Ovviamente, chi la vuole far facile dirà che si è trattato di una fortunata ipotesi,  anche se molta è la documentazione ben presentata sulla ricerca. Tuttavia Velikovsky continuò ad essere l’unico studioso, prima dell’Era Spaziale, ad aver predetto con successo la temperatura estrema della superficie di Venere, i resti magnetici delle rocce della Luna, i rumori radio da Giove e molti altre notevoli scoperte.

La sua tesi scopri un periodo nella memoria umana del mito, relativa ad un tempo di caos nel sistema solare, cosa che mise soggezione, un tempo in cui esistevano scariche elettriche tra i pianeti in incontri ravvicinati, i mitici fulmini degli dei planetari.

Gli antichi erano ostinati, come diceva Eraclito nel 500 aC… “E’ il fulmine che ha indirizzato l’universo”. Non era una scintilla terrena. C’è voluta la strana forma a spirale involuta dei plasmoidi, in associazione a pietre o meteoriti che cadevano dal cielo  e la devastazione globale.

Fu Velikovsky il primo a lanciare il guanto di sfida agli astronomi moderni perché riconoscessero la elettricità nello spazio. Costoro si rifiutarono di raccogliere la sfida ed invece si comportarono come la Inquisizione davanti a Galileo. Sembrava che un sistema solare instabile fosse contro la loro religione.

Per sopprimere il crescente interesse in queste sue idee,  l’American Association for the Advancement of Science (AAAS, ovvero l’Associazione Americana per l’Avanzamento della Scienza), nei campus americani degli anni ’70 organizzò una sottile imboscata, camuffata,  a San Francisco, nel 1974. Partecipare al primo simposio internazionale  su Velikovsky e la storia recente del sistema solare, divenne  un urlo entusiasmante per gli studiosi dissidenti. Avvenne ad Hamilton in Ontario, alla fine del ’74, dove, tra l’altro, incontrai per la prima volta Velikovsky e David Talbott .

Nulla è tuttavia mutato nei successivi decenni, nonostante l’Era spaziale abbia scoperto che il magnetismo esiste in tutto l’universo. Mostra che l’astrofisica è nelle mani sbagliate e dovrebbe passare in quella di ingegnerie elettrici.

Mondi in Collisione

Il best seller di Velikovsky, Mondi in collisione, pubblicato nel 1950, fu di ispirazione per un certo numero di studiosi  e successivamente è diventato una cosmologia veramente interdisciplinare, basata sulla storia umana e la natura elettrica della materia e le interazioni della materia, incluse le forze di magnetismo e gravità.

Electric Universe  è stato sviluppato nel tentativo di spiegare i notevoli risultati della ricerca portata avanti da coloro che sono stati influenzati dalla tecnica forense di Velikovsky in merito allo studio della storia dei miti, in particolare il lavoro di David Talbott e Dwardu Cardona relativamente al ruolo centrale di Saturno come nostro sole originale.   [si veda ancheDavid Icke e il Sè Fantasma, prima parte. Il falso Sole delle religioni, ovvero Saturno, ndr]

La cosmologia di Electric Universe ristabilisce il successo della fisica classica del 18° e 19° secolo. (…) Nello scorso secolo l’aspetto predittivo è stato carente, dato l’approccio puramente teorico che si avvale di concetti e idee matematiche che non tengono conto dei principi della fisica o degli standard e definizioni di base.

La recente scoperta della similitudine isotopica tra l’acqua degli anelli di Saturno e la Terra è documentata negli scritti di Icarus Isotopic Rations of Saturn’s Rings and Satellites. Implications for the Origin of Water and Phoebe: la piu’ semplice interpretazione è che il modello in vigore da tempo, sulla formazione del sistema solare, sia invalido .

Phys.org riporta:
Nello sviluppare un nuovo metodo  per misurazioni in remoto le proporzioni isotopiche  dell’acqua e dell’anidride carbonica, gli scienziati hanno trovato che l’acqua negli anelli e satelliti di Saturno è inaspettatamente come l’acqua sulla Terra… Aggiungere un neutrone ad un atomo di idrogeno, che viene poi chiamato deuterio, aumenta del 5% ca la massa della molecola dell’acqua . In altre parole, acqua pesante e quel piccolo cambiamento si traduce in differenze isotopiche nella formazione di un pianeta, luna o cometa e cambia l’evaporazione dell’acqua dopo la formazione. Il deuterio nella ratio con l’idrogeno è l’impronta delle condizioni di formazione, inclusa la temperatura e la evoluzione nel tempo. L’evaporazione dell’acqua arricchisce il deuterio nella superficie restante. I modelli sulla formazione del sistema solare indicano che il deuterio in rapporto all’idrogeno dovrebbe essere maggiore nel sistema solare esterno, piu’ freddo, che in quello interno, piu’ caldo, dove si è formata la Terra”.

Gli scienziati del pianeta hanno dovuto affrontare un problema fondamentale per spiegare la presenza dei nostri oceani . L’idrogeno e l’ossigeno avrebbero dovuto essere portati via dal primo Sole del sistema solare interno . Quindi sono giunti ad una storia ad hoc : innumerevoli collisioni  di comete di una nube ipotetica e invisibile, che racchiude il sistema solare, hanno depositato l’acqua sulla Terra eoni fa.

(…) Dato il successo di cio’ che Velikovsky aveva notevolmente predetto, sulla base di evidenze documentate , non possiamo dedurre semplicemente  che la Terra si sia formata all’interno del sistema solare. Questa ultima prova va chiaramente a sostegno della cosmologia storico-mitologica di Velikovsky che identifica una stretta associazione tra Saturno e  la Terra, nella esperienza umana.

Tutto cio’ significa che il credo consolatorio  che la Terra abbia girato intorno al Sole come accade oggi, ampiamente indisturbata per miliardi di anni, è stato un grande impedimento al progresso scientifico e ancor piu’ lo è stato il credo consolatorio di un universo primordiale geocentrico.

(…) Nei tardi anni ’50 Velikovsky affermò che la superficie di Venere era estremamente calda, mentre tutti credevano che era simile alla Terra, perché secondo il pensiero convenzionale i due pianeti erano “gemelli”. Ma ora che abbiamo scoperto migliaia di sistemi extraplanetari,  è dimostrato che il modello gravitazionale della formazione del sistema solare, eoni fa, è fantasioso. Esso continua tuttavia a persistere solo perché è il fondamento di un credo uniformante, in un sistema solare sicuro che funziona come un orologio. Ma è solo una storiella rilassante per conciliare il sonno, questa storia della terra e dei nostri antenati incompresi e dimenticati.

Giorgio De Santillana e Hertha von Dechend, in “Il Mulino di Amleto”  hanno descritto il nostro periodo come il periodo darwiniano dove
la semplice idea di evoluzione, la cui disamina non è piu’ ritenuta necessaria, si estende come un tendone sulle epoche che conducono dal primitivismo alla civilizzazione. Gradualmente, ci viene detto, passo dopo passo,  l’uomo ha prodotto artefatti, questo e quest’altro fino al punto di emergere alla luce della storia. Queste parole soporifere  ”gradualmente  e passo dopo passo”, ripetute incessantemente mirano a coprire una vasta e sorprendente ignoranza. Uno vorrebbe anche chiedere “quali passi”. Ma a questo punto viene cullato in un senso di falsa sicurezza, sopraffatto e stupefatto dalla gradualità del tutto, che al meglio è una banalità, buona solo a pacificare la mente, poiché nessuno desidera immaginare che una civiltà sia apparsa con un boato”.

L’uso della parola boato (tuono)  è molto appropriato ed è il nocciolo della questione, poiché il proposito di Velikovsky  relativo a Venere incandescente-rossa cometa, come motivazione per l’improvvisa nascita della civiltà,  ha messo in discussione il confortante credo darwiniano. Il risultato è stato equivalente al falò medievale dei libri.

L’editore Macmillian fu minacciato da preti-astronomi dell’ultima ora che affermarono di non aver letto il libro perché ovviamente sbagliato: non obbediva alle leggi newtoniane…. E cosi bloccarono la pubblicazione del bestseller di Velikovsky.

La specializzazione ed un desiderio istintivo di una legge e di un ordine celeste, li rese ciechi davanti alla evidenza forense storico-mitologica  raccolta da  Velikovsky, per comprendere le storie della creazione su scala mondiale; tale ricerca si riferiva al comportamento dei pianeti, comportamento  del tutto spettacolare, inimmaginabile e terrificante. Velikovsky affermò che tale comportamento dei pianeti era all’origine della nostra paura istintiva della fine del mondo. La creazione originariamente si riferì alla rappresentazione celeste e non all’universo. Tutto cio’ ha senso. I cosmologi moderni hanno fatto il passo piu’ lungo della gamba e hanno immaginato di dover competere con la storia della creazione universale … che non ha senso.

Ma che c’entra Venere con l’acqua negli anelli e satelliti di Saturno che si è scoperto essere come quella sulla Terra?
La risposta è nella affermazione di un notevole gruppo di studiosi ispirati dalla tesi ben documentata di Velikovsky: l’umanità primordiale è stata testimone della nascita di Venere e della prima apparizione come  cometa archetipica.

Velikovsky scrisse in “Mondi in collisione”:

Nei tempi primordiali i pianeti giocarono un ruolo decisamente più  importante nell’ immaginario dei popoli e testimonianza di questo sono le loro religioni. Vero, anche il sole e la luna venivano elencati tra i pianeti-dei, ma di solito non erano i piu importanti. Il fatto di enumerarli tra i 7 pianeti a volte coglie di sorpresa lo studioso moderno, perché questi due luminari sono molto piu’ ragguardevoli che gli altri pianeti. La dominanza di Saturno, Giove, Venere  e Marte, ci coglie ancor piu’ di sorpresa, solo se ignoriamo cosa veniva messo sulla scena celestiale alcuni millenni fa  …
La mitologia di tutti i popoli riguarda solo la nascita di Venere, non quella di Giove, Marte, o Saturno. Venere visse in breve successione la sua nascita ed espulsione in violente condizioni; una esistenza come cometa sulla elisse che si avvicina al Sole. Due incontri con la Terra accompagnati da scariche di potenziali  tra questi due corpi [ovvero lampi degli dei planetari]. ”

Ovviamente, in qualità di pioniere, Velikovsky fece degli errori; il maggior errore su tutti fu quello di collocare il caos planetario nel suo tempo storico. Gli eventi che egli descrisse erano memorie dei tempi delle piramidi, quando queste vennero costruite, come si deduce dai testi delle piramidi. Le forme di plasma viste nel cielo, vennero cesellate nella roccia, in forma di petroglifi (graffiti-incisioni rupestri)  . Sembra sensato suggerire che delle eco delle catastrofi preistoriche riverberassero in quei tempi storici e catalizzassero descrizioni in termini che ricordavano gli eventi di fine del mondo.

Per quel che riguarda  la prima causa del caos nel sistema solare, Velikovsky fece questo incredibile salto intuitivo :
“ Una stella oscura, come Giove o Saturno, forse nella traiettoria del Sole e forse attratta nel sistema, ha causato in esso caos “  ( “Mondi in collisione”)

Certamente gli astronomi avevano ragione. Questa ricostruzione storico-mitologica era unica e non poteva essere spiegata dalla fisica di allora e nemmeno di ora. Senza esperienza degli eventi dell’epoca che ha creato il mito, non sorgono mai le domande. C’è voluta una dedizione di tutta una vita da parte di una serie di studiosi che hanno avuto il coraggio di seguire le direttive di Velikovsky nonostante l’indifferenza e l’ostilità, per comprendere i suoi errori e produrre una sequenza, sorprendentemente dettagliata, degli eventi che richiedevano spiegazioni scientifiche.

Il risultato di ciò è una cosmologia di un Universo Elettrico realmente interdisciplinare  con un profondo significato scientifico e culturale per il nostro futuro. Come prova di questo nel giugno 2004, poco prima che la sonda Cassini arrivasse su Saturno, ho pubblicato “ Cassini’s Homecoming”  (Cassini torna a casa…) che doveva nuovamente mostrare il potere predittivo ed esplicativo  di questa cosmologia multidisciplinare.

Scrivevo:
“  … segue uno scenario che è cosi alieno da ogni teoria convenzionale della storia di Saturno, che dovrebbe essere testato facilmente con le informazioni che provengono dalla missione Cassini. Mostra incredibili connessioni tra fatti apparentemente non correlati fra loro, che riguardano certi pianeti. E’ una storia epica e ci riguarda tutti ”.

fonte: https://www.youtube.com/watch?v=UkPpR8t1qvk
Traduzione e sintesi 
:  M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net