Dal magazine austriaco TKP (blog di politica e scienza), traduco il seguente articolo, che mette in luce come sia stato possibile che prodotti di ingegneria genetica chiamati in altro modo dai vari governi, dal mainstream e dagli organi sovranazionali, abbiano potuto essere sviluppati così rapidamente e ottenere successo negli studi clinici. Da TKP già tradotto altri articoli (QUI).
————————————————–
Lentamente si fa luce su come sia stato possibile che prodotti di ingegneria genetica attualmente inseriti in vacci ni, abbiano potuto essere sviluppati così rapidamente e ottenere successo negli studi clinici. Le cause legali relative ai brevetti, possono aiutarci a capire il ruolo dell’RNAi (interferenza dell’RNA) per i prodotti a mRNA.
Martedì [articolo del 28.8.2022] Alnylam Pharmaceuticals Inc. ha ampliato la sua causa sui brevetti con Pfizer Inc. e Moderna Inc. per il suo vaccino COVID-19, accusando le aziende in un tribunale federale del Delaware (USA) di aver violato un nuovo brevetto acquisito.
Le azioni legali sostengono che i sistemi di rilascio dell’RNA messaggero dei vaccini, violano un brevetto di Alnylam sulla tecnologia delle nanoparticelle lipidiche (LNP) per il rilascio di materiale genetico nelle cellule umane. L’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti ha concesso il brevetto lo stesso giorno in cui Alnylam ha intentato la causa.
Alnylam, con sede a Cambridge, Massachusetts, ha citato per la prima volta in giudizio Pfizer e Moderna a marzo per presunta violazione di un brevetto LNP. Alnylam ha dichiarato in tutte le cause che la sua tecnologia è “essenziale” per i vaccini.
La tecnologia RNAi di Alnylam
Alnylam, che prende il nome da una delle 3 stelle più luminose della cintura di Orione, produce il Patisiran, che le è valso il premio Nobel nel 2006. Patisiran è un principio attivo contro l’amiloidosi ATTR ereditaria, basato sull’RNAi.
È il primo rappresentante approvato di una classe relativamente nuova di principi attivi, che si basano sull’interferenza dell’RNA (RNAi o RNA silencing), cioè sul silenziamento dei geni. Nelle scienze biologiche, l’interferenza a RNA si è affermata come una possibilità per silenziare temporaneamente i geni (“gene knockdown”). Questa classe di sostanze è definita RNAi terapeutica.
Questa tecnologia è apparentemente considerata molto promettente per il futuro, ovvero lo è molto in relazione alla pandemia di Corona. Un dispaccio del marzo 2022 sul Worldwide RNA Interference Drug Delivery Report, viene prognosticato che il mercato globale dell’interferenza dell’RNA (RNAi) “raggiungerà un valore di 184,98 miliardi di dollari entro il 2027, con un CAGR del 22,5% nel periodo 2022-2027.
Data la imponderabilità della COVID-19, stiamo continuamente seguendo e valutando l’impatto diretto e indiretto della pandemia”.
Le preparazioni alla pandemia nel 2019 e ancora prima
Nel Rapporto sulle vaccinazioni n. 130/131 del 1°/2 trimestre del 2121, l’autore di TKP, il dottor Anton Stein, scriveva:
Solo dal marzo 2019, venne miratamente sviluppato il vaccino a mRNA. Quando nel dicembre 2019 in Cina vennero diagnosticate le prime malattie tramite test PCR , erano già disponibili alcuni brevetti che descrivevano il virus rivendicato, la proteina spike con le sue proprietà leganti, un vaccino mRNA adatto e un test PCR di laboratorio abbinato al vaccino.
Dubbio: dopo un sol giorno dall’annuncio della “pandemia” da parte dell’OMS, i produttori di vaccini si riunirono per una “conferenza di consenso”.
E in questo contesto la tecnologia RNAi di Patisiran potè svolgere un ruolo decisivo. Si tratta di un oligonucleotide, quindi potrebbe facilmente essere inserito nella gigantesca sequenza del Tozinameran con 5000 nucleotidi, o piuttosto esserci rifilato.
E potrebbe essere stato proprio questo il compito affidato a Ralph S. Baric nel dicembre 2019: abbinare il vaccino con una roba simile a Patisiran al test PCR di Corman-Drosten. In questo modo era praticamente garantita l’interferenza, ma occasionalmente “colpiva” anche i banali raffreddori
Era meno probabile la partecipazione di Pfizer, AstraZeneca o Johnson&Johnson (o AZ o J&J) a questi grandi studi di fase 3, se queste aziende non avessero potuto ragionevolmente aspettarsi un risultato positivo. Dopo tutto, con la SARS-1, tutti i tentativi di produrre un vaccino erano falliti.
Nel giugno 2021, i siti web The Expose e The True Defender hanno pubblicato un accordo di riservatezza tra il produttore statunitense di vaccini Moderna e lo statunitense Istituto Nazionale delle Malattie Allergiche e Infettive (NIAID US National Institute of Allergic and Infectious Disease), da un lato, e il dipartimento di Ralph S. Baric dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, dall’altro.
Questo documento è particolarmente esplosivo perché le firme risalgono al periodo compreso tra il 12 e il 16 dicembre 2019 e perché riguardava un candidato va cci no contro il coronavirus a base di mRNA “sviluppato congiuntamente da NIAID e Moderna e di proprietà di entrambi”.
A metà dicembre 2019, nessuno sapeva ancora ufficialmente nulla della SARS-CoV-2 o del COVID-19, e l’OMS segnalò per la prima volta questa malattia il 9 gennaio 2020. Secondo le dichiarazioni di Christian Drosten (in linea di principio riportate anche nel famigerato documento di Corman-Drosten –Corman-Drosten-Paper– , abbellito anche nel suo podcast NDR), egli aveva sentito parlare di una possibile epidemia di coronavirus tramite i social media il 31 dicembre 2019 e avrebbe poi iniziato a lavorare teoricamente su quel test PCR già il giorno di Capodanno.
Purtroppo, dall’accordo di riservatezza non si evince quale fosse esattamente la questione che Baric doveva affrontare. L’accordo indica che Baric e il suo gruppo dovevano condurre “studi molto difficili (challange studies) con il vaccino a mRNA, in un modello <bloccato> come descritto nell’allegato A”.
La parte bloccata riguarda un termine lungo 15-19 caratteri, quindi non poteva trattarsi di un modello di “topo”, “ratto”, “gatto” o “pipistrello”, perchè il testo bloccato [oscurato] è troppo lungo per questo. Il “reperto A” è – non a caso – completamente bloccato.
Ma ora le parti coinvolte stanno osservando Pfizer, Moderna e BioNTech che fanno man bassa. Le cause sui brevetti sono spesso utilizzate per dividere i profitti. Può darsi che per le varie aziende si tratti di “sfilettare” Pfizer.
traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net