Nell’agosto 2019, quando eravamo in pieno “allarme pandemico”, una testata mainstream come il britannico The Guardian, propone l’articolo Bioweapons designed to kill only people of particular race, che traduco e sintetizzo nel seguito. Alla luce degli eventi attuali, forse esso stimola riflessioni e comprensioni piu ad ampio raggio… [fonte della foto di copertina]
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Secondo gli scienziati, noi “umani” dovremmo preoccuparci di venire spazzati via da un agente patogeno killer, progettato specificamente per uccidere individui mirati, solo di una razza particolare. Sarebbe cosi un killer che si basa sul DNA.
Stando ad un nuovo rapporto del Centre for the Study of Existential Risk dell’Università di Cambridge, i governi mondiali non sono stati in grado di prepararsi contro minacce come armi biologiche futuristiche, alimentate dall‘intelligenza artificiale (AI) e dalla manipolazione genetica.
Tali armi avrebbero il potere di mirare a specifici DNA, e uccidere certe razze lasciandone altre illese.
Gli autori avvertono: “La tecnologia sta diventando sempre più sofisticata a prezzi sempre più economici, democratizzando la capacità di nuocere più rapidamente e letalmente. In un caso particolarmente brutto, un’arma biologica, potrebbe essere costruita per colpire un gruppo etnico specifico basandosi sul suo profilo genomico”.
Un’arma biologica è qualsiasi agente infettivo, come batteri, virus o tossine, usato intenzionalmente per infliggere danni fisici a persone, animali o natura.
“Possono essere usate per causare vittime di massa, disgregazione sociale, perdite economiche e problemi ambientali, essere un mezzo di guerra o terrorismo. Le armi biologiche sono difficili da gestire una volta rilasciate, perché sono agenti infettivi che si diffondono in modo incontrollato oltre l’area bersaglio.
I rapidi sviluppi scientifici e i possibili usi impropri delle conquiste scientifiche volte a creare armi biologiche, rendono questa un’area di crescente preoccupazione per la comunità che promuovono il disarmo.
L’attacco giapponese alla Manciuria negli anni ’30, è l’uso confermato di armi biologiche. Tuttavia si ritiene che il numero di stati con programmi di guerra biologica sia da stimarsi tra i 16 e i 20, ma quello relativo alla capacità di produrre armi biologiche è superiore a 100.
Data la segretezza con cui vengono condotti tali programmi e considerato che le strutture per la produzione di armi biologiche sono più facili da nascondere rispetto a quelle per le armi nucleari e chimiche, è difficile sapere esattamente quanti stati possiedono armi biologiche o individuare i programmi di armi biologiche.
C’è anche il problema della natura a doppio uso di molte installazioni; per cui è difficile distinguere gli usi difensivi da quelli offensivi.
“Le armi biologiche sono considerevolmente più economiche delle armi nucleari e chimiche e hanno un grande rapporto effetto-quantità. In altre parole, una quantità relativamente piccola di agente biologico può causare un numero relativamente grande di morti – equivalente, in alcune valutazioni, a quelle derivanti dall’uso del nucleare.”
Queste armi non richiedono sistemi di consegna complessi, ci dice il The Guardian, ed è in aumento la loro – facile – fabbricazione, grazie ai “progressi” della scienza. Se ne deduce che sono relativamente accessibili e attraenti. Questo fa del bioterrorismo una delle principali minacce riguardanti questo tipo di arma.

2020: Il COVID-19 non nasce da animali. Probabile sia un virus creato da USA e Cina insieme. Il Ruolo della ricerca Gain of Function. (Da mercola.com)
“L’uso di agenti biologici per forzare l’eradicazione delle colture per la produzione di droga, viene promosso dagli USA, in particolare in Colombia. Gli Stati Uniti stanno sviluppando agenti infettivi che uccidono le piante di droga.
Questa strategia controversa porta con sè grandi pericoli, per esempio minare ciò che è stato proibito internazionalmente sulle armi biologiche, e presentano rischi per la salute umana e pericoli per l’ambiente.
Il protocollo di Ginevra del 1925 ha messo fuori legge l’uso delle armi biologiche così come di quelle chimiche. Tuttavia, esso contiene serie limitazioni: non proibisce lo sviluppo, la produzione e lo stoccaggio di armi biologiche, e alcuni paesi affermano il diritto di rappresaglia se attaccati con armi biologiche.
La Convenzione sulle armi biologiche e tossiche (The Biological and Toxin Weapons Convention- BTWC), entrata in vigore nel 1975, ha completato il protocollo di Ginevra.È stato il primo trattato multilaterale di disarmo per vietare la produzione e l’uso di un’intera categoria di armi.
Della BTWC fanno attualmente parte 165 Stati e 12 sono i firmatari. Essa mira a vietare lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio, l’acquisizione, la conservazione, il trasferimento e l’uso di armi biologiche da parte di chiunque”.
Ma, dice The Guardian… “a differenza della Convenzione sulle armi chimiche, il trattato manca di procedure di verifica e di conformità, e non c’è un organo di attuazione, per monitorare che venga osservato.
Contrastare efficacemente la minaccia delle armi biologiche richiede una serie di azioni che si rafforzano a vicenda, tra cui un regime di proibizione rafforzato e una maggiore volontà politica”.
Fonte: https://guardian.ng/features/health/bioweapons-designed-to-kill-only-people-of-particular-race/
Traduzione e sintesi: M. Cristina Bassi, per www.thelivingspirits.net