Big pharma Pericoli

Dopo ripetute “iniezioni”, si formano anticorpi IgG4 con conseguenze negative per la salute. Un problema per la farmaceutica

Scritto da Cristina Bassi

Dal blog austriaco di scienza e politica, TKP (QUI altri articoli tradotti) , traduco il seguente articolo, che cita un documento di revisione pubblicato su Vaccines, in cui, vengono esposte le conseguenze negative della produzione di IgG4, che segue a “iniezioni” ripetute. Oltre a tutta una serie di altre malattie, si citano l’ indebolimento delle difese immunitarie, malattie autoimmuni, cancro e danni al cuore.
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La ricerca farmaceutica e gli studi regolatori si sono concentrati in modo unidimensionale sugli anticorpi. Questo sta ora ricadendo sulla testa dell’industria farmaceutica, dell’OMS, dell’UE e delle autorità regolatorie. Questo perché non tutti gli anticorpi sono uguali, ci sono quelli utili e quelli dannosi.

Quelli dannosi vengono già creati dalla seconda dose e lo diventano sempre di più con i “booster” e i “refresh”. Nell’agosto 2022, TKP ha riferito di uno studio condotto da università tedesche, che ha rilevato per la prima volta questi anticorpi nocivi.

L’OMS, l’UE, i politici nazionali e le loro commissioni nazionali per le vaccinazioni hanno raccomandato non una sola vaccinazione, ma più dosi. L’anno scorso abbiamo continuato a farne almeno 3, poi booster e booster. Il problema di tutto ciò, tuttavia, è che ci si ammala, si è suscettibili di infezioni e si hanno effetti collaterali gravi e duraturi.

In una pubblicazione, l’OMS ha dichiarato a caratteri cubitali che il suo obiettivo è “rendere la vaccinazione per tutta la vita una realtà“- „making vaccination for the life course a reality“- Quindi l’abbonamento alla vaccinazione, per tutta la vita, è l’obiettivo chiaramente definito dall’OMS.

Ma queste iniezioni ripetute fanno ammalare le persone e distruggono qualsiasi protezione del loro sistema immunitario contro l’agente patogeno contro cui sono state vaccinate. Questo è vero non solo per la SARS-CoV-2, ma anche per l’influenza e altri vaccini, persino per le punture d’ape.

La natura ha messo in atto un processo biochimico, che minaccia di rendere impossibile il business di Big Pharma, quello dell’abbonamento ai vaccini per lunghi anni. Il 30 maggio 2023, TKP ha riferito di un documento di revisione pubblicato su Vaccines, in cui, sulla base di 166 studi di riferimento, vengono riassunte le conseguenze negative della produzione di IgG4, a seguito di iniezioni ripetute,  ovvero:  indebolimento delle difese immunitarie, causa debole difesa immunitaria, malattie autoimmuni, cancro e danni al cuore. Queste le più comuni, oltre a tutta una serie di altre malattie.

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Questi studi spiegano i meccanismi con cui il sistema immunitario viene distrutto e perché nascono nuove malattie. È evidente che bisogna fare qualcosa al riguardo.

L’autore di TKP riferisce quindi di una risposta “provocatoria” ricevuta su Twitter, riferita al suo post relativo all’articolo sulla revisione in questione. Chi posta dice che sono sostanzialmente balle e che il vero problema è la non comprensione dell’IgG4 e a conferma gli cita un “più serio articolo specialistico”, su Science.org

Articolo che l’autore di TKP esamina e controbatte in questi punti:

Nei ringraziamenti dell’autore troviamo i committenti dello studio, alla voce Finanziamenti:
“Questo lavoro è stato sostenuto dal NIH U19 AI 110495 e dal Massachusetts Consortium on Pathogen Readiness”.

Alla voce conflitto di interesse, troviamo:
“L’autore è membro dei consigli scientifici di ABPro, BeBio e Paratus Biosciences, ma queste posizioni non hanno nulla a che fare con l’argomento di questo commento”. fiercebiotech.con riporta, ad esempio, “Paratus si lancia con 100 milioni di dollari e la missione di ‘abbracciare i pipistrelli'”.

Nel sommario dell’articolo di Shiv Pillai su Science Immunology, si sdrammatizza, perché questa è la parte di tali articoli che la gente legge sempre:

“Somministrazioni ripetute di vaccini a base di mRNA per COVID-19 determinano un aumento di parti di anticorpi anti-spike della sottoclasse IgG4, che sono noti per neutralizzare bene e formare immunocomplessi misti con le IgG1, ma in forma pura possono essere meno efficaci degli anticorpi IgG1 o IgG3, quando si tratta di facilitare l’opsonizzazione tramite i fagociti e la fissazione del complemento e l’eliminazione delle cellule infette, che dipendono dalle cellule NK (si veda il relativo articolo di ricerca di Irrgang
et al. ).”  

Inoltre, le descrizioni delle IgG4 sono semplicemente riassunte o copiate da altri articoli. Ma poi si arriva al cuore del problema:

“Quando gli esseri umani sono esposti a un antigene proteico o glicoproteico per un periodo di tempo prolungato (spesso in assenza di un’infezione in corso), la risposta immunitaria umorale alla fine passa all’isotipo IgG4. In uno studio classico, è stato dimostrato come gli apicoltori inizialmente producessero specifici anticorpi IgG1 precipitanti, che sono specifici di un antigene del veleno delle api, la fosfolipasi A2 (6). Dopo circa 6 mesi, questi anticorpi IgG1 sono stati gradualmente sostituiti da anticorpi IgG4, fino a quando anticorpi IgG4 non precipitanti hanno dominato la reazione sierologica. L’ IgG4 è anche l’isotipo predominante dopo la desensibilizzazione agli allergeni…”.

Tuttavia, la desensibilizzazione provoca proprio i problemi noti: la probabilità di infezione da coronavirus aumenta significativamente con il numero di vaccinazioni, come ha dimostrato lo studio della Cleveland Clinic, e dura più a lungo, cioè la malattia diventa più grave. Le IgG4 sopprimono la reazione di difesa.

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Ma prosegue:

“In retrospettiva, la tendenza della vaccinazione con mRNA a indurre anticorpi IgG4, potrebbe corrispondere a ciò che si sa in generale sull’induzione delle IgG4 , anche se non era stata prevista. È dimostrato che l’espressione dell’mRNA-spike continua per molti mesi dopo la vaccinazione con mRNA e che anche l’espressione della proteina spike e la persistenza di centri germinali continuano per molti mesi. “.

Quindi questo conferma anche che le proteine spike non vengono degradate e rimosse dall’organismo entro due giorni. Rimangono nell’organismo a tempo indeterminato, ma in ogni caso per un lungo periodo di tempo e imperversano.

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Dagli studi di Tanaka et al. sappiamo anche dove le spike si depositano, cioè nella parte più interna della cellula, nell’RNA ribosomiale. È qui che normalmente vengono prodotti gli enzimi di cui abbiamo bisogno per vivere. Le spike del vaccino compromettono questa produzione, causano l’invecchiamento delle cellule e quindi il cancro e parecchie altre malattie.

È comprensibile che l’industria farmaceutica non sia molto contenta di questo sviluppo e con essa la lobby farmaceutica mondiale OMS e i suoi finanziatori. Questo sviluppo minaccia di mettere in pericolo il business delle vaccinazioni, che è così lucrativo perché non c’è nemmeno bisogno di persone malate per fare vendite e profitti.

La Commissione UE ha dimostrato quanto sia possibile con l’acquisto di 5,4 miliardi di dosi per 450 milioni di cittadini.

Fonte: https://tkp.at/2023/06/01/bildung-von-igg4-antikoerpern-durch-wiederholte-spritzen-problem-fuer-pharma/
traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net