Geoingegneria-clima

Emergenza clima, ma i ghiacci artici diventano sempre più spessi e solidi…

Scritto da Cristina Bassi

Come controcanto alla narrativa che deve sempre terrorizzarci e incolpare le attività umane per la presunta “crisi climatica”, nel seguito traduco una notizia dal blog austriaco TKP (QUI altri articoli) che riferisce del viaggio di ricerca della rompighiaccio tedesca Polarstern.
Il team di ricerca afferma di aver trovato sorprendenti “cambiamenti nel paesaggio” e niente scioglimento dei ghiacci.

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Conosciamo tutti le immagini degli orsi polari nell’Artico, che difficilmente trovano ghiaccio solido e la cui sopravvivenza è minacciata… A parte il fatto che non si sono estinti quando nell’Artico c’era molto meno ghiaccio, almeno all’epoca in cui in Groenlandia crescevano gli alberi, come ha dimostrato un recente studio, ora non c’è alcun pericolo perché da almeno 11 anni, i ghiacci sono diventati più solidi e spessi

Questo è stato ora confermato da un viaggio di ricerca con la “Polarstern“, un rompighiaccio di ricerca dell’Istituto Alfred Wegener di Bremerhaven (AWI). Secondo quanto riportato da Buten und Binnen, la direttrice dell’AWI Antje Boetius ha dichiarato che il team si aspettava di trovare lo scioglimento dei ghiacci marini e un nuovo minimo artico.

Grandemente sorpresi, i ricercatori hanno riscontrato un completo cambiamento nel paesaggio glaciale, dice Boetius: “Il ghiaccio ha un aspetto così diverso che abbiamo trascorso parte della spedizione a cercare di capire cosa stesse succedendo qui”.

Non ci sono più i bacini di fusione, l’intero paesaggio – compresa la rete di vita sotto il ghiaccio fino alle profondità marine – è cambiato di nuovo.Questo è quanto afferma Antje Boetius, direttore della crociera e capo dell’istituto. Ma questi cambiamenti sono all’orizzonte da tempo.

Innanzitutto, grazie alla riduzione dell’attività solare osservata dal 2002. Il risultato è un aumento della copertura di ghiaccio in Groenlandia e Antartide di 5305 km² e 661 gigatonnellate.

Da agosto 2012 ad agosto 2013, la copertura dei ghiacci artici è aumentata di 533.000 miglia quadrate (1.380.464 km²), come si vede qui:

Sebbene si possa osservare una tendenza al raffreddamento in entrambi i poli, Boetius cerca di trovare un’altra spiegazione. Attribuisce il ritrovamento del ghiaccio a “un fenomeno meteorologico insolito: i sistemi di bassa pressione nella regione siberiana del bacino eurasiatico hanno mantenuto compatta la banchisa, che normalmente va alla deriva e si scioglie, così proteggendola”.

C’è quindi ancora motivo di preoccupazione, ha detto, anche se probabilmente la preoccupazione riguarda più lo scioglimento della narrazione. L’AWI ha fornito altre storie bizzarre, come la presunta scoperta di una foresta pluviale temperata in Antartide, 90 milioni di anni fa, che cresceva allegramente durante le eclissi semestrali senza sole.

Queste affermazioni, contro il dato di fatto, sono probabilmente necessarie se questi istituti vogliono continuare a ricevere finanziamenti per la ricerca.

Fonte: https://tkp.at/2023/09/27/klimawandel-notstand-bei-arktis-forschern-das-eis-wird-dicker-und-fester/

traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirita.net