Dal dr Rath Research Institute o Foundation ho già pubblicato e tradotto altri articoli (QUI). L’articolo che ora traduco nel seguito, presenta le scoperte relative alle proprietà antiinfiammatorie e antiinfettive di una bevanda nota: il tè nero.
Il Dr. Rath Research Institute ospita un laboratorio di livello farmaceutico dotato di moderni strumenti scientifici. Al suo interno lavorano scienziati di fama mondiale provenienti dai settori della medicina, della biochimica, della biologia cellulare, della tossicologia e della nutrizione. Diretto dalla dott.ssa Aleksandra Niedzwiecki, il team di scienziati conduce ricerche innovative su vari aspetti della salute applicando le scoperte scientifiche del dott. Rath e utilizzando moderne tecniche e tecnologie di ricerca. (fonte)
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I ricercatori dell’Istituto di Ricerca Dr. Rath hanno dimostrato importanti benefici del tè nero, che potrebbero rivelarsi decisivi nella lotta contro le infezioni batteriche. Le loro scoperte sono particolarmente significative se si considera la crescente minaccia della resistenza agli antibiotici, un problema che limita le opzioni per combattere infezioni difficili da trattare come lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).
Pubblicato sulla prestigiosa rivista PLOS ONE, lo studio fornisce una soluzione innovativa utilizzando un componente del tè nero noto come teaflavina 3,3′-digallato (TF3), una sostanza che sembra essere un prodigio della salute naturale.
Vediamo in dettaglio alcuni dei principali benefici del TF3.
Coglie un aspetto chiave dell’infezione da Staphylococcus aureus
Il TF3 si evidenzia per la sua capacità di colpire uno degli aspetti chiave dell’infezione da Staphylococcus aureus, impedendo a questi batteri di distruggere i globuli rossi dell’organismo. Conosciuta come emolisi, la distruzione dei globuli rossi può portare a numerosi problemi di salute.
In particolare, il TF3 è in grado di inibire l’attività dell’α-emolisina (Hla), una potente tossina prodotta dallo Staphylococcus aureus che crea pori nelle membrane cellulari e provoca la morte delle cellule.
Lo studio ha rilevato che il TF3 interrompe la funzione dell’emolisina, diminuendone l’attività e indebolendo così la capacità del batterio di causare danni.
Protegge la pelle e difende la barriera epitelliale
Ma i benefici del TF3 non finiscono qui. Questo versatile componente del tè nero può anche aiutare l’organismo a mantenere la sua prima linea di difesa, proteggendo la pelle e la barriera epiteliale (strati di cellule che impediscono l’ingresso di sostanze nocive e agenti patogeni nell’organismo) dai danni dello Staphylococcus aureus.
Lo studio dimostra che il TF3 protegge i cheratinociti primari umani (il tipo di cellula principale dell’epidermide, lo strato più esterno della pelle) dal danno cellulare indotto dall’emolisina. A tal fine, il TF3 è completamente atossico per queste cellule.
Attività antinfiammatoria
Il TF3 va oltre gli approcci standard per combattere le infezioni, tenendo a freno la risposta immunitaria innescata dalla tossina Hla. In particolare, inibisce la produzione e la secrezione di citochine pro-infiammatorie come IL1β, IL6 e TNFα, riducendo così l’infiammazione.
Ciò avviene modulando l’attività del fattore nucleare kappa B (NF-κB), un complesso proteico che media le risposte immunitarie e infiammatorie e garantisce l’equilibrio dei meccanismi di difesa dell’organismo.
In un mondo sempre più alle prese con la resistenza agli antibiotici, questo studio innovativo del Dr. Rath Research Institute apre una nuova direzione terapeutica, documentando che il componente TF3 del tè nero offre una soluzione poliedrica a un problema serio e impegnativo.
Fornendo un’ulteriore ragguardevole prova di quanto potenti siano gli approcci naturali alla salute, lo studio si aggiunge a quello che è ormai un considerevole corpo di prove che dimostrano che le terapie nutrizionali e di Medicina Cellulare, su base scientifica, sono efficaci nella prevenzione e nel controllo delle malattie infettive.
Fonte: https://www.dr-rath-foundation.org/2023/09/dr-raths-research-reveals-amazing-benefits-of-black-tea/
traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
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