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UK: nelle iniezioni di Covid permessi ingredienti noti per rischio trombi: perchè?

Scritto da Cristina Bassi

Dal sito britannico Age of Autism, traduco questo inquietante articolo di John Stone sui retroscena dell’ Ente regolatore britannico MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency ) nell’era covid e le disposizioni avventate sulla popolazione… Un’era cupissima per il genere umano

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Su questa questione scrissi per la prima volta circa un anno fa. Quando cominciarono ad accumularsi resoconti in merito a  trombi presenti in coloro che avevano ricevuto l’iniezione Covid di Oxford/AstraZeneca,  un noto biochimico mi fece notare che il componente adenovirus presente in questo prodotto (così come nel Johnson & Johnson e Sputnik), era noto per essere un rischio di trombocitopenia e questo si sapeva due decenni prima che questi prodotti fossero messi insieme a rotta di collo nel febbraio 2020.

Questo presentava una questione più semplice rispetto ai prodotti mRNA di Pfizer e Moderna, dove molti dei rischi potenziali – anche se non tutti – erano relativamente speculativi.  I nostri governi avevano apparentemente autorizzato questi prodotti, o sapendo esattamente ciò che era probabile che si verificasse, o con allarmante incompetenza per non essere sati in grado di individuarlo.

Nell’aprile dell’anno scorso, fu la prima volta che chiesi se l’ MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency – l’ente regolatore britannico) si fosse comportato con la dovuta diligenza.

June Raine  Alla fine, nel novembre 2021 scrissi alla CEO della MHRA, June Raine, chiedendole a bruciapelo:

‘Può spiegare perché la MHRA ha permesso l’uso dell’adenovirus nei vaccini Covid, considerato che era noto per essere associato a trombi?

Non ebbi risposta per un lungo periodo, e poi il 22 febbraio 2022 ricevetti la seguente conferma da qualcuno che si firmava “Peter”:

Oggetto:  CSC 89455

Caro signor John Stone, Grazie per la sua e-mail.

Abbiamo esaminato la sua richiesta e questa è stata trasmessa ai nostri colleghi di Licensing per ulteriori informazioni.

Fu un giorno interessante quello in cui accadde questo,  perché fu il giorno in cui la polizia metropolitana annunciò che non avrebbe proseguito le indagini penali sul caso Covid. Ringraziai “Peter” e attesi un mese.

Anzichè una replica, ripresentai  la mia richiesta come Freedom of Information (richiesta di libertà di informazione), che fu vista in automatico. Poi, quando trascorsero i 20 giorni previsti dalla legge, per rispondere a tale richiesta, ovvero all’inizio di questa settimana, ho chiesto di nuovo informazioni e non ho ricevuto né risposta né conferma.

Dobbiamo forse concludere che siamo arrivati al capolinea e che la MHRA non può spiegare in nessuna forma perché ha permesso che così tante persone venissero lese o addirittura uccise.

Probabilmente il 7 aprile 2021, la MHRA ha valutato per la prima volta il collegamento tra il prodotto AZ e la trombocitopenia, ma ciò che non hanno riconosciuto è che erano orientati a ricevere solo una piccola frazione di rapporti come indicato in un avviso del 2018:

Si stima che siano segnalate solo il 10% delle reazioni gravi e tra il 2 e il 4% delle reazioni non gravi.

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Sapevano quindi che il rischio per i pazienti a cui avevano continuato a proporre il prodotto, era probabilmente nella regione di dieci volte peggio di quanto dichiarato nei loro rapporti pubblicati, mentre i decessi sono stati anche riportati a un tasso molto maggiore rispetto a Pfizer e, ancora, potrebbe essere dieci volte peggio secondo la loro stessa regola empirica.

E’ sempre più controversa la questione se il regolatore britannico, che è un Ente del Dipartimento della Salute e dell’Assistenza Sociale del Regno Unito ed è finanziato al 100% dall’industria, lavori per il pubblico piuttosto che per l’industria.

Questo caso è complicato dal fatto che il Segretario di Stato per la Salute e l’Assistenza Sociale – all’epoca il controverso sostenitore del World Economic Forum, Matt Hancock – era anche uno sponsor dello sviluppo del prodotto.

Già nel 2005 il Comitato della Salute della Camera dei Comuni (the  House of Commons Health Committe ) osservava:

Il Dipartimento della Salute ha troppo a lungo ottimisticamente dedotto, che gli interessi della salute e dell’industria siano un tutt’uno. Questo può rispecchiare il fatto che il Dipartimento sponsorizza l’industria oltre a occuparsi della salute.
Il risultato è che l’industria è stata lasciata a se stessa per troppo tempo…. L’industria non è affatto l’unica responsabile delle difficoltà che descriviamo. Anche i regolatori e i prescrittori sono criticabili. Il regolatore, il Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), non è riuscito a controllare adeguatamente i dati delle licenze e la sua sorveglianza post-marketing è inadeguata.
Il presidente della MHRA ha dichiarato che la fiducia è parte integrante di una regolamentazione efficace, ma la fiducia, anche se conveniente, può significare che il processo di regolamentazione non è abbastanza rigoroso. 

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E nel 2020 ho scritto sul BMJ (British Medical Journal) on-line:

“Due anni fa i funzionari della MHRA erano sulla difensiva per loro incapacità di rilevare il rischio di narcolessia con il vaccino Pandemrix nel terrore dell’influenza suina del 2009, nove anni prima…, nonostante le critiche pesanti…

Nel 2020 si trovano ad affrontare un compito molto più arduo, quello di valutare l’abilitazione e il monitoraggio di una pletora di vaccini COVID-19, apparentemente tutti di nuova foggia. Spero che ora siano in grado di dare al pubblico garanzie che sono state apprese lezioni importanti, e non solo che fanno sempre la cosa giusta…”

Eppure nulla di ciò che è successo prima sembra paragonabile all’attuale avventatezza sulla vita umana, ed è urgente che il governo e l’autorità di regolamentazione siano tenuti a risponderne.

Ci sono molte domande complesse che l’episodio di Covid ha sollevato, ma questa è la più semplice. Alla domanda più elementare non possono, non vogliono rispondere e manifestamente c‘è qualcosa da nascondere.

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fonte: https://www.ageofautism.com/2022/04/british-regulator-stalls-clot-ingredients-covid-injections.html
traduzione:  M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net