Societa’ orwelliana Crisi economica Chi controlla l’umanita’?

Young Global Leaders: la Scuola di Schwab per i dittatori Covid e il Great Reset? Fuellmich intervista Ernst Wolff

Scritto da Cristina Bassi

Traduco nel seguito un articolo MOLTO disincantante e perciò utile, sullo stato attuale delle nostre vite sul pianeta e soprattutto di come è gestita e avviene la governance mondiale. L’articolo è apparso sul sito della RAIR Foundation USA (Rise Align Ignite Reclaim) è un’organizzazione di attivisti tra la gente, composta da americani comuni che guidano un movimento per riprendere “ la nostra Repubblica dalla rete di individui e organizzazioni che fanno la guerra agli americani, alla nostra Costituzione, ai nostri confini e ai nostri valori giudeo-cristiani”.
L’autore riporta i contenuti della intervista all’economista tedesco Ernst Wolff, che crede che una occulta alleanza di leader politici e aziendali stia sfruttando la pandemia, per far crollare le economie nazionali e introdurre una moneta digitale globale.

Wolff è intervistato in questa serie di video (li trovate qui) dal’avv. Dr. Reiner Fuellmich, un avvocato e politico tedesco che ospita un podcast chiamato Corona Ausschuss (Comitato Corona qui su Telegram anche in versione inglese), che esamina criticamente la risposta del governo tedesco alla pandemia.

Questi video sono tratti da uno dei loro podcast. Nella chat di gruppo ci sono anche Viviane Fischer, un avvocato d’affari ed economista con sede a Berlino che partecipa regolarmente al Comitato Corona; e Wolfgang Wodarg, un ex membro del Parlamento tedesco per il partito socialdemocratico che si è opposto con forza alle misure di lockdown e vaccinazione del governo tedesco.

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Com’è che più di 190 governi di tutto il mondo hanno finito per affrontare la pandemia di COVID-19 quasi esattamente nello stesso modo, con lockdowns, obblighi di mascherine e pass va ccinali, ormai comuni ovunque?

La risposta potrebbe trovarsi nella scuola Young Global Leaders, che è stata fondata e gestita da Klaus Schwab del World Economic Forum, e che molti dei leader politici ed economici più importanti di oggi, hanno percorso per arrivare in alto.

L’economista, giornalista e autore tedesco Ernst Wolff ha rivelato alcuni fatti sulla Scuola “Young Global Leaders” di Schwab, che sono rilevanti per comprendere gli eventi mondiali durante la pandemia; lo ha fatto in un video del podcast del Comitato tedesco Corona  (avv Fuellmich e Fischer, vedasi sopra).

Mentre Wolff è principalmente conosciuto come un critico del sistema finanziario globalista, recentemente si è concentrato sul rendere noto ciò che vede in forma di agenda occultata, dietro le misure anti-Covid che vengono attuate in tutto il mondo.

L’inizio misterioso

La storia inizia con il World Economic Forum (WEF), che è una ONG fondata  in Svizzera nel 1971, da Klaus Schwab, un economista e ingegnere meccanico tedesco, quando questi aveva solo 32 anni. Il WEF è meglio conosciuto dal pubblico per le conferenze annuali, ogni gennaio, che tiene a Davos, in Svizzera con lo scopo di riunire i leader politici e commerciali di tutto il mondo per discutere i problemi del giorno. Oggi è una delle reti più importanti al mondo per l’élite di potere globalista, essendo finanziata da circa mille multinazionali.

Il WEF, originariamente chiamato European Management Forum fino al 1987, riuscì a riunire 440 dirigenti di 31 nazioni già nella sua prima riunione nel febbraio 1971, il che, come sottolinea Wolff, fu un risultato inaspettato per uno come Schwab, che aveva pochissima esperienza internazionale o professionale prima di questo.

Wolff ritiene che la ragione possa essere dovuta ai contatti che Schwab ha avuto durante la sua formazione universitaria, incluso lo studio con niente meno che l’ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato Henry Kissinger. Wolff sottolinea anche che mentre Schwab era lì, la Harvard Business School stava progettando un proprio forum di gestione, ed è possibile che Harvard abbia finito per delegare a lui il compito di organizzarlo.

Il Forum inizialmente riuniva solo persone del settore economico, ma in breve tempo cominciò ad attrarre politici, figure di spicco dei media (tra cui la BBC e la CNN) e persino celebrità.

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I Young Global Leaders di Schwab: gruppo-incubatrice del Great Reset?

Nel 1992 Schwab creò un’istituzione parallela, la scuola Global Leaders for Tomorrow, che è stata poi ridefinita Young Global Leaders nel 2004. I partecipanti alla scuola devono fare domanda di ammissione e sono poi sottoposti a un rigoroso processo di selezione. Tra i membri del primo corso nel 1992 c’erano già molti che sono diventati importanti figure politiche liberali, come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Tony Blair.

Attualmente ci sono circa 1.300 diplomati di questa scuola, e la lista degli ex-alunni include diversi nomi di coloro che sono diventati leader delle istituzioni sanitarie delle loro rispettive nazioni. Quattro di loro sono ex ed attuali ministri della salute della Germania, tra cui Jens Spahn, che è ministro federale della salute dal 2018. Philipp Rösler, che è stato ministro della salute dal 2009 al 2011, è stato nominato direttore generale del WEF da Schwab nel 2014.

Altri nomi degni di nota nell’elenco della scuola, sono Jacinda Ardern, il primo ministro della Nuova Zelanda, le cui rigorose misure di lockdown sono state elogiate dalle autorità sanitarie globali; Emmanuel Macron, il presidente della Francia; Sebastian Kurz, che fino a poco tempo fa era il cancelliere dell’Austria; Viktor Orbán  [!! ndt], primo ministro dell’Ungheria; Jean-Claude Juncker, ex primo ministro del Lussemburgo e presidente della Commissione europea; e Annalena Baerbock, la leader dei Verdi tedeschi che è stata la prima candidata del partito a cancelliere nelle elezioni federali di quest’anno, e che è ancora in corsa per essere il successore della Merkel.

Nella lista troviamo anche il governatore della California Gavin Newsom, che è stato selezionato per il corso del 2005, così come l’ex candidato presidenziale e attuale segretario ai trasporti degli Stati Uniti Peter Buttigieg, che è un alunno molto recente, essendo stato selezionato per il corso del 2019. Tutti questi politici che erano in carica negli ultimi due anni hanno favorito risposte dure alla pandemia di COVID-19, e che hanno anche aumentato considerevolmente il potere dei loro rispettivi governi.

Ma la lista degli ex-alunni della scuola non si limita ai leader politici. Vi troviamo anche molti dei capitani dell’industria privata, tra cui Bill Gates di Microsoft, Jeff Bezos di Amazon, Richard Branson di Virgin e Chelsea Clinton della Fondazione Clinton. Di nuovo, tutti loro hanno espresso il loro sostegno alla risposta globale alla pandemia, e molti hanno ottenuto notevoli profitti come conseguenza delle misure adottate.

Wolff crede che le persone dietro il WEF e la scuola del Global Leaders sono quelle che determinano veramente chi diventerà leader politico, anche se sottolinea che non crede che Schwab stesso sia quello che prende queste decisioni ma è solo un “catalizzatore”. Sottolinea inoltre che tra gli ex-alunni della scuola non ci sono solo americani ed europei, ma anche persone provenienti da Asia, Africa e Sud America, indicando che la sua portata è veramente mondiale.

Nel 2012, Schwab e il WEF hanno fondato un’altra istituzione, la “Global Shapers Community”  (La comunità Globale di quelli che danno forma”), che riunisce coloro che sono stati identificati come aventi un potenziale di leadership in tutto il mondo e che hanno meno di 30 anni. Circa 10.000 partecipanti sono passati attraverso questo programma fino ad oggi, e tengono regolarmente riunioni in 400 città. Wolff crede che sia un altro terreno di prova dove i futuri leader politici vengono selezionati, controllati e preparati prima di essere posizionati nell’apparato politico mondiale.

Wolff fa notare che pochissimi laureati della scuola Global Leaders la elencano nei loro CV. Dice di averla vista solo su uno: quello dell’economista tedesco Richard Werner, che è un noto critico dell’establishment. Wolff suggerisce che alla scuola sembra piacere includere anche i critici del sistema tra le sue fila, dato che un altro nome tra i suoi diplomati è Gregor Hackmack, il capo tedesco di Change.org, che era nel corso del 2010. Wolff crede che questo sia perché l’organizzazione vuole presentarsi come giusta ed equilibrata, sebbene voglia anche assicurarsi che i suoi critici siano un’opposizione controllata.

Un’altra cosa che i laureati di Global Leaders hanno in comune è che la maggior parte di loro hanno CV molto scarsi a parte la loro partecipazione al programma, prima di essere elevati a posizioni di potere, il che può indicare che è il loro legame con le istituzioni di Schwab il fattore decisivo per lanciare le loro carriere.

Questo è più evidente quando gli ex-alunni della scuola sono interrogati pubblicamente su questioni di cui non sono stati istruiti a parlare in anticipo, e si vede con evidenza quanto fatichino per trovare delle risposte. Wolff sostiene che il loro ruolo è solo quello di fungere da portavoce dei punti di discussione , che quelli nell’ombra dietro di loro, vogliono discutere nel dibattito pubblico.

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Gli Yes Men di Schwab in azione

Dato il crescente malcontento per le misure anti-Covid messe in pratica dai laureati della scuola che ora sono leader nazionali, Wolff crede che sia possibile che queste persone siano state selezionate per la loro disponibilità a fare qualsiasi cosa gli venga detto, e che siano state impostate per fallire in modo che il successivo contraccolpo possa essere sfruttato per giustificare la creazione di una nuova forma globale di governo.

In effetti, Wolff nota che i politici con personalità uniche e punti di vista forti e originali sono diventati rari, e che il carattere distintivo dei leader nazionali degli ultimi 30 anni è stato la loro mitezza e l’aderenza a una rigida linea globalista dettata dall’alto. Questo è stato particolarmente evidente nella risposta alla pandemia, della maggior parte dei paesi, dove i politici che non sapevano nulla dei virus due anni fa hanno improvvisamente proclamato che il Covid era una grave crisi sanitaria che giustificava il rinchiudere le persone nelle loro case, chiudere le loro attività e distruggere intere economie.

Determinare esattamente come funziona la scuola è difficile, ma Wolff è riuscito a imparare qualcosa al riguardo. Nei primi anni della scuola, i membri di ogni corso si incontravano più volte durante l’anno, compresa una sessione di dieci giorni di “formazione esecutiva” alla Harvard Business School. Wolff ritiene che, incontrando i loro compagni di classe e diventando parte di una rete più ampia, i laureati stabiliscono poi dei contatti su cui fare affidamento nelle loro carriere successive.

Oggi, il programma della scuola comprende corsi offerti nel corso di cinque anni a intervalli irregolari, che in alcuni casi possono sovrapporsi con gli inizi della carriera politica o professionale di alcuni dei suoi partecipanti – il che significa che faranno visite regolari a Davos.

Emmanuel Macron e Peter Buttigieg, per esempio, sono stati selezionati per la scuola meno di cinque anni fa, il che significa che è possibile che abbiano frequentato regolarmente i programmi relativi ai Young Global Leaders mentre erano in carica politica e potrebbero in effetti frequentarli ancora oggi.

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Una rete mondiale di ricchezza e influenza

I laureati della scuola Young Global Leaders, e i Global Leaders for Tomorrow prima di loro, stanno molto bene dato che hanno accesso alla rete di contatti del WEF. L’attuale consiglio di amministrazione del WEF include luminari come Christine Lagarde, ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale e attuale presidente della Banca Centrale Europea; la regina Rania di Giordania, che è stata classificata da Forbes come una delle 100 donne più potenti del mondo; e Larry Fink, CEO di BlackRock, la più grande società di gestione degli investimenti a livello internazionale e che gestisce circa 9 trilioni di dollari all’anno.

Tracciando i collegamenti tra i laureati della scuola, Wolff sostiene che si può vedere che costoro continuano a contare l’uno sull’altro per il sostegno delle loro iniziative molto tempo dopo aver partecipato ai programmi Global Leaders. Wolff ritiene che molte università d’élite giochino un ruolo nel processo determinato dal WEF, e che non dovrebbero più essere viste come operanti al di fuori dei campi della politica e dell’economia.

Cita l’esempio della Harvard Business School, che riceve milioni di dollari dai donatori ogni anno, così come la Harvard School of Public Health, che è stata rinominata Harvard T. H. Chan School of Public Health dopo aver ricevuto 350 milioni di dollari dal miliardario di Hong Kong Gerald Chan. Lo stesso vale per la Johns Hopkins School of Public Health, che è diventata la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health dopo che il magnate dei media Michael Bloomberg ha donato 1,8 miliardi di dollari alla scuola, nel 2018.

Wolff afferma che l’influenza del WEF va ben oltre coloro che sono passati attraverso i programmi Global Leaders e Global Shapers, poiché il numero di persone che partecipano alle conferenze annuali di Davos è molto più grande di quanto molti sospettino; menziona di essere stato informato che circa 1.500 jet privati portano i partecipanti all’evento ogni anno, sovraccaricando gli aeroporti della Svizzera.

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L’alleanza tra grandi imprese e governi

L’obiettivo principale delle attività del WEF, ritiene Wolff, è quello di facilitare e promuovere la cooperazione ad alto livello tra le grandi imprese e i governi nazionali, qualcosa che stiamo già vedendo avvenire.  L’avv. Viviane Fischer, un’altra partecipante al podcast del Comitato Corona, sottolinea che l’azienda britannica Serco elabora i migranti per il governo britannico e gestisce anche le prigioni in tutto il mondo, tra le sue molte altre attività.

Anche la portata internazionale dell’industria farmaceutica è notevole: Wolff menziona che l’alunno di Global Leaders, Bill Gates, per esempio, ha fatto a lungo affari con Pfizer, uno dei principali produttori dei controversi vaccini mRNA anti-Covid, attraverso le iniziative di salute pubblica della sua Fondazione in Africa da molto prima dell’inizio della pandemia.

Forse non è un caso che Gates sia diventato uno dei principali campioni dei lockdown e dei vaccini Covid da quando sono diventati disponibili, e il Wall Street Journal ha riportato che la sua Fondazione aveva fatto circa 200 miliardi di dollari in “benefits sociali” dalla distribuzione dei vaccini prima ancora che la pandemia fosse iniziata. Si può solo immaginare quali siano i suoi profitti sui vaccini oggi.

La tecnologia digitale, che è ormai onnipervasiva, sta anche giocando un ruolo di primo piano nei disegni globali dell’élite. Wolff sottolinea che BlackRock, gestita da Larry Fink, alunno di Global Leaders, è attualmente il più grande consulente delle banche centrali del mondo e raccoglie dati sul sistema finanziario mondiale da più di 30 anni, e senza dubbio ha una maggiore comprensione di come funziona il sistema rispetto alle stesse banche centrali.

Uno degli obiettivi delle attuali politiche perseguite da molti governi, cosi ritiene Wolff, è quello di distruggere le attività dei piccoli e medi imprenditori in modo che le multinazionali con sede negli Stati Uniti e in Cina possano monopolizzare gli affari ovunque. Amazon, che è stata guidata fino a poco tempo fa dall’alunno di Global Leaders Jeff Bezos, in particolare ha fatto enormi profitti come risultato delle misure di lockdown, che hanno devastato la classe media.

Wolff sostiene che l’obiettivo finale di questo dominio delle grandi piattaforme è quello di vedere l’introduzione della valuta digitale bancaria. Proprio nei mesi scorsi, l‘International Finance Forum cinese, che è simile al WEF, ha proposto l’introduzione dello yuan digitale, che potrebbe a sua volta essere internazionalizzato dalla rete di valuta basata su blockchain Diem.

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È interessante notare che Diem è il successore di Libra, una criptovaluta che è stata annunciata per la prima volta da Facebook di Mark Zuckerberg, indicando che è attualmente in discussione, una moneta globale che trascenderà il potere del dollaro o dello yuan, e sarà gestita attraverso la cooperazione delle reti commerciali cinesi, europee e americane.

Il consiglio di sorveglianza dell’International Finance Forum include nomi come Christine Lagarde del WEF; Jean-Claude Trichet, l’ex presidente della Banca Centrale Europea; e Horst Köhler, l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale.

Wolff spiega inoltre che i lockdown e i successivi bailout che si sono visti in tutto il mondo negli ultimi due anni,  hanno lasciato molte nazioni sull’orlo del fallimento. Per evitare una catastrofe economica, i governi del mondo sono ricorsi ad attingere a 650 miliardi di diritti speciali di prelievo, o DSP, che sono riserve valutarie supplementari gestite dal Fondo Monetario Internazionale.

Quando questi alla fine arriveranno a scadenza, lasceranno questi stessi governi in gravi difficoltà, che è il motivo per cui può essere che l‘introduzione della moneta digitale sia diventata una priorità improvvisa – e questo può essere stato lo scopo nascosto dei lockdown fin dall’inizio.

Wolff dice che due paesi europei sono già pronti ad iniziare ad usare la valuta digitale: Svezia e Svizzera. Forse non a caso, la Svezia non ha avuto praticamente nessuna restrizione di lockdown a causa della pandemia, e la Svizzera ha preso solo misure molto leggere.

Wolff crede che la ragione di questo possa essere che i due paesi non hanno avuto bisogno di far crollare le loro economie attraverso misure di lockdown, perché erano già pronti ad iniziare ad usare la valuta digitale prima che la pandemia iniziasse.

Egli sostiene che si sta preparando una nuova serie di misure di lockdown che finiranno le economie mondiali per sempre, portando a una disoccupazione massiccia e a sua volta all’introduzione del Reddito Universale di Base e all’uso di una valuta digitale gestita da una banca centrale. Questa moneta potrebbe essere limitata, sia in termini di come gli individui possono spenderla, sia in termini di tempo in cui spenderla.

Inoltre, Wolff indica che l’inflazione che si vede attualmente nel mondo è una conseguenza inevitabile del fatto che i governi nazionali, dopo aver preso prestiti dalle banche centrali, hanno introdotto circa 20 trilioni di dollari nell’economia globale in meno di due anni. Mentre i precedenti salvataggi erano diretti ai mercati, quest’ultimo giro è andato alla gente comune, e come risultato, questo sta facendo salire i prezzi dei prodotti per i quali la gente comune spende i suoi soldi, come il cibo.

La democrazia è stata cancellata

La conclusione finale che si deve trarre da tutto questo, secondo Wolff, è che la democrazia come la conoscevamo è stata silenziosamente cancellata, e che anche se l’apparenza dei processi democratici viene mantenuta nei nostri paesi, il fatto è che un esame di come funziona oggi la governance nel mondo mostra che un’élite di individui super ricchi e potenti controlla effettivamente tutto ciò che accade in politica, come è stato particolarmente evidente in relazione alla risposta alla pandemia.

Il modo migliore per combattere i loro disegni, dice Wolff, è semplicemente quello di educare la gente su ciò che sta accadendo, e per loro di rendersi conto che la narrazione del “virus super-pericoloso” è una bugia che è stata progettata per manipolarli ad accettare cose, che vanno contro i loro interessi.

Se anche solo il 10% dei cittadini comuni diventasse consapevole di questo e decidesse di agire, questo potrebbe contrastare i piani dell’élite e forse aprire una finestra per i cittadini comuni per riprendere il controllo dei propri destini.

Fonte: https://rairfoundation.com/exposed-klaus-schwabs-school-for-covid-dictators-plan-for-great-reset-videos/

Traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net