In questi giorni (fine settembre 2019) impazzano sostegni politici, pubblicità mediatica e scioperi studenteschi di “gretini”… convinti dalla protagonista, Greta Thunberg, della imminente fine della vita del pianeta, causa cambiamento climatico (surriscaldamento), di cui l’uomo con i suoi consumi e scelleratezze sarebbe la causa…. Dietro questo fenomeno che è impossibile vedere “autentico e spontaneo”, pare scarseggiare una seria informazione: è il Sole a influenzare il modello climatico del pianeta, non l’uomo. Ce lo dice addirittura la NASA.
Ma i media informatissimi, si sono persi queste notizie. Vediamole dal contributo di NaturalNews, che traduco nel seguito
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(Natural News) Da più di 60 anni la NASA (National Aeronautics and Space Administration) sa che i cambiamenti che avvengono nei modelli climatici planetari sono completamente naturali e normali.
Ma l’Agenzia spaziale, per una qualche ragione, ha acconsentito che continuasse e si diffondesse la bufala del riscaldamento globale causato dall’uomo, a detrimento della libertà umana.
Ad essere precisi, era il 1958 quando la NASA per la prima volta fece osservare che sia i cambiamenti nell’orbita solare della Terra, che le alterazioni nell’inclinazione dell’asse terrestre, erano la causa di ciò che i climatologi oggi hanno soprannominato ”riscaldamento” (o “raffreddamento”, a seconda della loro agenda).
In nessun caso o forma, detto in altre parole…sono gli umani che stanno facendo riscaldare o raffreddare il pianeta guidando dei SUV o mangiando carne.
Ma la NASA non ha chiarito bene le cose ed ha invece scelto di starsene seduta in silenzio, nelle retrovie, a guardare i “liberals” [definizione americana, qui diremmo piuttosto “i democratici di sinistra”] che danno fuori di matto perché il mondo pare finire fra 12 anni, causa del troppo bestiame e delle troppe cannucce di plastica…
La Teoria del clima di Milankovitch: il pianeta cambia ma per fattori estranei
Nel 2000, la NASA in realtà pubblicò informazioni sul suo sito Earth Observatory, circa la teoria del clima di Milankovitch, che rivelava che il pianeta, in realtà stava si cambiando ma per fattori estranei, che nulla avevano a che fare con l’attività umana.
Ma, guarda caso, questa informazione deve ancora essere trasmessa dal mainstream…solo 19 anni sono passati, ragione per cui i sinistri ossessionati dal clima e sconvolti, ora hanno cominciato ad affermare che abbiamo veramente solo 18 mesi prima che il pianeta muoia per eccesso di anidride carbonica (CO2).
La verità, tuttavia è molto più in linea con quanto proposto dall’astrofisico serbo Milutin Milankovitch, che ha dato il nome alla teoria del clima (Milankovitch Climate Theory), ovvero che le variazioni stagionali e latitudinali della radiazione solare che hanno colpito la Terra in vari modi e tempi diversi, influenzano maggiormente i cambiamenti nei modelli climatici del pianeta.
Qui nel seguito due immagini (by Robert Simmon, NASA GSFC) ci aiutano ad illustrare questo: la prima mostra la Terra quasi a orbita zero e la seconda mostra la Terra ad orbita 0.07.
Questo cambiamento orbitale, è descritto dalla forma ovale eccentrica nella seconda immagine, che è stata esagerata in modo intenzionale, allo scopo di mostrare l’enorme cambiamento nella distanza, intercorso tra la Terra e il Sole, a seconda se è perielio [l punto di minima distanza di un corpo del Sistema solare dal Sole] o afelio [punto dell’orbita con max distanza dal Sole].
Il Sole è il fattore che maggiormente influisce sul clima sulla Terra
Per ciò che riguarda l’inclinazione, o il suo cambiamento nella inclinazione assiale, le due immagini che seguono (Robert Simmon, NASA GSFC) mostrano a quale grado la terra può spostarsi sia sul suo asse che sull’orientamento della rotazione.
Alle inclinazioni maggiori, le stagioni terrestri diventano molto più estreme, mentre alle inclinazioni più basse diventano molto più miti. Una situazione simile esiste per l’asse di rotazione terrestre.
In funzione di quale emisfero punta verso il sole durante il perielio [il punto di minima distanza di un corpo del Sistema solare dal Sole], si avrà grande influenza sugli estremi stagionali tra i due emisferi.
Sulla base di queste due diverse variabili, Milankovitch è stato in grado di presentarsi con un modello matematico comprensivo, in grado di calcolare le temperature della superficie sulla Terra, a ritroso nel tempo. E la conclusione è semplice: il clima della Terra è sempre cambiato ed è in un flusso costante e non a causa di errori da parte nostra come esseri umani.
Quando Milankovitch mostrò per la prima volta questo modello, venne ignorato per circa 50 anni. Poi, nel 1976, uno studio pubblicato nella rivista Science, confermò che la teoria di Milankovitch è di fatto accurata e corrisponde a vari periodi di cambiamento climatico che si sono succeduti nella storia.
Nel 1982, 6 anni dopo la pubblicazione di questo studio, il National Research Council of the U.S. National Academy of Sciences adottò la teoria di Milankovitch, come fosse verità dichiarando:
“…le variazioni orbitali restano il meccanismo del cambiamento climatico più approfonditamente esaminato su una scala di decine di migliaia di anni e sono di gran lunga il caso più chiaro di un effetto diretto del cambiamento della insolazione sulla atmosfera più bassa della Terra”
Se dovessimo riassumere tutta la faccenda in una semplice frase, sarebbe questa:
il maggior fattore che influenza i modelli di clima e tempo atmosferico sulla Terra è il SOLE, punto. A seconda della posizione della Terra rispetto al Sole in un dato momento, le condizioni climatiche variano intensamente e creano persino anomalie drastiche, che sconfiggono tutto ciò che gli esseri umani pensavano di sapere su come funzionava la Terra.
Ma piuttosto che abbracciare questa verità, i “climatologi” odierni a cui si uniscono i politici di sinistra e i media mainstream, complici, insistono sul fatto che non usare sacchetti e borse riciclabili al supermercato e non avere un veicolo elettrico, distrugge il pianeta molto velocemente; ragion per cui, come soluzione al problema, dobbiamo assolutamente implementare tasse sul clima globale.
“ Il dibattito sul cambiamento climatico non è scienza. E’ il tentativo di imporre controlli politici ed economici sulla popolazione, da parte della elite” ,ha scritto un commentatore a Hal Turner Radio Show.
“Ed è un altro modo di dividere la popolazione contro se stessa: tra alcuni che credono al global warming provocato dall’uomo ed altri che non credono a questo. Ovvero si tratta del solito divide et impera”.
Traduzione e sintesi M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
Gli Anziani Inuit dicono alla NASA che l’asse terrestre si è spostato