Pericoli Ambiente minacciato

Capo Guardie Rivoluzionarie Iraniane: l’epidemia coronavirus, potrebbe essere un prodotto della invasione biologica USA in Cina e Iran

Scritto da Cristina Bassi

Continuo con le mie traduzioni da fonti estere come contributo alla comprensione e conoscenza del fenomeno – epocale-  del coronavirus, che ha sconvolto le società umane e le nostre vite singole e di cui ho già tradotto e pubblicato in questi articoli  (ed altri che verranno) sui vari aspetti coinvolti: salute, controllo della società umana, armi biologiche, guerra commerciale/economica.

Scelgo ora di sintetizzare questo articolo apparso sul britannico Daily Mail   il 5 marzo 2020, in cui si afferma che il Capo delle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran ha detto che lo scoppio della epidemia potrebbe essere un attacco biologico degli Stati Uniti contro La Cina e l’Iran.

‘Vinceremo la battaglia contro il virus, che può essere il prodotto della invasione biologica dell’America, che si è diffuso prima in Cina e poi in Iran e nel resto del mondo”, ha dichiarato Hossein Salami [Comandante in capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica]

Secondo il Daily Mail (mainstream) non ci sarebbero prove a sostegno della sua teoria del virus  [ma si veda l’articolo di Blondet  Coronavirus e bioterrorismo. La minaccia biologica], che gli scienziati credono che in Cina sia saltato dagli animali agli umani.

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‘Oggi il paese è impegnato in una battaglia biologica,’ ha detto Salami secondo la ISNA agenzia stampa semiufficiale. ‘Gli USA devono sapere che se lo hanno fatto [il virus] ritornerà a loro’.

Il Capo della Difesa Civile Iraniana, Gholam Reza Jalali, ha parimenti suggerito martedi u.s. che la epidemia sia stata ‘un attacco biologico’ contro Cina ed Iran: “il tipo di propaganda mediatica, mirata ad aumentare la paura e il panico tra la gente, suggerisce che un attacco biologico sia stato lanciato contro la Cina e l’Iran per obbiettivi economici”, riporta il Daily Mail.

Leggiamo anche che: “il tentativo di collegare il virus ad una cospirazione americana, è giunto lo stesso giorno in cui Hossein Sheikholeslam, ex consulente del Ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, è morto per la infezione.

Sheikholeslam, che fu un ex-ambasciatore in Siria, “è morto questa mattina, soccombendo alla malattia,” cosi riportava un media locale.

Il legislatore iraniano Abdolreza Mesri, prosegue il Daily Mail, ieri ha detto che 23 membri del Parlamento sono stati infettati. Ci sono solo 290 membri del corpo legislativo perciò significa che il 7.9 percento dei parlamentari ora sono con il virus.

Oggi [5 marzo 2020] l’Iran ha annunciato che ci sono 15 nuove morti di coronavirus e questo porta i decessi a 107: il valore più alto fuori dalla Cina.

Si è creato il sospetto che le cifre date dal regime siano troppo basse, sebbene il tasso di mortalità che si è abbattuta in Iran, sia solo un po’ più alto della cifra globale.

Brian Hook, l’inviato in Iran del Dipartimento di Stato USA, oggi ha detto che la risposta di Tehran al virus, è stata una ragione per cui le autorità iraniane stavano patendo una “crisi di credibilità”

‘L’Iran ha mentito alla sua gente per ciò che riguarda il coronavirus,’ ha detto Hook ai reporters in un viaggio a Parigi, per coordinate la politica con l’Europa. ‘Hanno detto che non c’era di che preoccuparsi ma allo stesso tempo il virus si stava diffondendo in Iran”

L’Iran ha dovuto anche affrontare una scarsità di mascherine ed altri equipaggiamenti medici e il tutto peggiorato da sanzioni USA.

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Il Paese ha anche cancellato le preghiere del venerdi, nella maggior parte delle città, incluso Tehran, cosi come ha sospeso i maggiori eventi culturali e sportivi e ridotto le ore di lavoro nel paese.

Le scuole e le università saranno chiuse fino alla fine dell’attuale anno iraniano, che termina il 19 marzo” cosi ha detto oggi il Ministro della Salute Saeed Namaki, che ha anche detto che l’Iran ha cominciato un piano nazionale per combattere il coronavirus.

Questo piano partirà nelle località che sono state più colpite dalla malattia e poi si espanderà in altre parti del paese, così ha riferito l’agenzia stampa ufficiale IRNA

Le famiglie saranno contattate telefonicamente perché aiutino ad identificare i possibili casi e alcune squadre per la salute disinfetteranno gli spazi pubblici, ha detto ed ha elencato le città di Qom, Gilan e Isfahan, come località in cui partirà il piano.

Domenica, Namaki ha detto che 300,000 squadre, inclusi i membri della milizia Basij, sarebbero state mandate porta a porta per fare uno screening del corona virus.

Questo piano ha suscitato critiche online tra gli Iraniani, circa la possibilità che le squadre diffondano infezioni piuttosto che fermarle. L’ultimo piano non ha fatto menzione di uno screening porta a porta.

Il nostro metodo non è quello di entrare nelle case, ha detto Namaki alla tv di stato. ‘Possiamo usare la comunicazione digitale e come ultima ratio il telefono. Quindi non vediamo la ragion per arrivare alla porta di casa della gente.

Fonte: https://www.dailymail.co.uk/news/article-8078889/Iranian-general-claims-coronavirus-outbreak-biological-attack.html