Molto esplicativo e chiaro l’articolo che traduco nel seguito, di Derrick Broze, giornalista, autore, attivista e collaboratore di The Last American Vagabond. L’articolo fu scritto il 12 ottobre 2022. Imperdibile lettura in questi giorni preoccupanti, in vista del Meeting di Davos. dal 16 al 20 gennaio 2023.
Non ci sono solo i già noti Young Global Leaders ad infiltrare i governi di tutto il mondo. Ci sono altre due organizzazioni: i Global Shapers e i New Champions, emanazioni della mente transumana di Schwab. Non sfugga, inoltre, la sua “simpatia e apprezzamento” per il modello Cina.
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Se nell’ultimo anno il programma Young Global Leaders del World Economic Forum è diventato familiare a molti, programmi altrettanto importanti e influenti come Global Shapers e New Champions sono meno conosciuti.
Tuttavia, uno sguardo a queste iniziative offre ulteriori informazioni sui piani del World Economic Forum (WEF) e dei politici globalisti che lo sostengono.
Secondo il loro sito ufficiale, i Young Global Leaders sono un “acceleratore per una comunità dinamica di persone eccezionali con la visione, il coraggio e l’influenza per guidare un cambiamento positivo nel mondo“.
Gli YGL affermano di avere più di 1.400 membri e alumni provenienti da oltre 120 nazioni. Dicono che i loro membri sono innovatori, imprenditori, pionieri della tecnologia, educatori, attivisti, artisti, giornalisti e altri ancora.
Essendo una creazione del WEF, dicono anche di “cercare di guidare la cooperazione tra pubblico e privato nell’interesse pubblico globale”.
Johnny Vedmore, investigatore di Unlimited Hangout, ha recentemente pubblicato un’indagine imperdibile sull’YGL che dimostra definitivamente che il mentore di Klaus Schwab, Henry Kissinger – ricercato criminale di guerra, ex Segretario di Stato – è la mente dietro la creazione dell’iniziativa YGL.
Il rapporto evidenzia anche lo scopo ormai ovvio di questa e di altre organizzazioni simili. Vedmore scrive:
“Klaus Schwab è diventato l’erede del progetto più importante di Henry Kissinger: l‘infiltrazione di individui e organizzazioni nei Paesi di tutto il mondo con l’obiettivo di creare governi allineati al globalismo, costruiti nel quadro di una concezione obsoleta e senz’anima dell’imperialismo americano”.
Come lo stesso Klaus Schwab ha chiarito perfettamente, il ruolo dell’YGL è quello di “penetrare” nei gabinetti dei governi nazionali per promuovere la visione del capitalismo degli stakeholder [investitori] e della quarta rivoluzione industriale.
Il raduno dei Young Global Leader nel 2022
Intervenendo all’inizio di settembre al raduno annuale degli YGL, Klaus Schwab ha riconosciuto il ruolo svolto dal WEF e dagli YGL.
“Ho sviluppato questo concetto e ne sono rimasto così affascinato che ho deciso di creare la fondazione e di riunire le parti interessate. Così è nata l’idea di Davos”, ha detto Schwab durante il “Discorso sullo stato del mondo”.
“Fin dall’inizio ci siamo riuniti a Davos, non solo leader aziendali o governativi, tuttavia probabilmente, il primo grande appello, perchè le persone si prendessero cura dell’ambiente è stato il Club di Roma. Esattamente 50 anni fa. E abbiamo dato al Club di Roma una piattaforma per promuovere le sue idee sui “Limiti alla crescita”.
Un’altra inchiesta di Matthew Ehret, scrittore di Unlimited Hangout, analizza le origini del rapporto “storico” del Club di Roma del 1972: “I limiti della crescita”. Ehret approfondisce il collegamento tra il WEF e la creazione del Club di Roma:
“Sir Alexander King e il modello computerizzato reso famoso da Limits to Growth [Limiti alla Crescita] del 1972, imposero un nuovo scisma tra il desiderio di sviluppo dell’umanità e il presunto desiderio della natura di riposare in un equilibrio matematico.
Questo modello informatico neo-malthusiano, è stato utilizzato per giustificare l’abbattimento dei mangiatori inutili non idonei e sovrappopolati ed è stato successivamente incorporato nel terzo incontro ufficiale del World Economic Forum (WEF) a Davos, dove Aurelio Peccei è stato presentato da Klaus Schwab e ha mostrato la magia dei Limiti alla Crescita a migliaia di partecipanti favorevoli.
Questo incontro in particolare è stato sponsorizzato dal Principe Bernhardt dei Paesi Bassi, un uomo che si era già distinto tra i manager di alto livello dell’impero fondando i famigerati incontri Bilderberg nel 1954 e, successivamente, il World Wildlife Fund for Nature nel 1961 (insieme a Julian Huxley e al Principe Filippo Mountbatten).
Oltre a incorporare i modelli demografici del Club di Roma in una pianificazione basata sulla cibernetica, questo vertice ha visto anche la presentazione ufficiale del “Manifesto di Davos”, un documento che ha formalizzato, all’interno del manifesto di governo di questo vertice annuale “Junior Bilderberger” (aderenti junior al Bilderber), il concetto di “capitalismo degli stakeholder” (investitori) e la quarta rivoluzione industriale,“
Sir Alexander King è stato anche responsabile di un rapporto successivo, pubblicato nel 1991 e intitolato “The First Global Revolution” (“La prima rivoluzione globale”). Questo controverso rapporto include una sezione intitolata “The Common Enemy of Humanity is Man” (“Il nemico comune dell’umanità è l’uomo“), che contiene questa parte spesso citata:
“Nel cercare un nuovo nemico che ci unisse, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili avrebbero fatto al caso nostro. Nella loro totalità e nelle loro interazioni, questi fenomeni costituiscono una minaccia comune che richiede la solidarietà di tutti i popoli. Ma nel designarli come nemici, cadiamo nella trappola da cui abbiamo già messo in guardia, ovvero scambiare i sintomi per le cause. Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano e possono essere superati solo cambiando atteggiamento e comportamento. Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa”.
Alcuni lettori hanno interpretato questa affermazione nel senso che il Club di Roma stava riconoscendo che avrebbe usato l’idea dell’inquinamento, del riscaldamento globale, della scarsità d’acqua e della carestia per unire l’umanità dietro l’idea che il problema è l’umanità.
Il Club di Roma e i suoi sostenitori affermano che questo passaggio è stato estrapolato dal contesto e rappresenta semplicemente il riconoscimento da parte della loro leadership dei problemi geopolitici che presto si sarebbero presentati all’umanità.
Durante il suo discorso al raduno annuale dell’YGL, Klaus Schwab ha discusso il ruolo del WEF e ha spiegato come l’organizzazione sia riuscita a diventare una forza influente negli ultimi 50 anni.
Schwab ha anche parlato dell’importanza di indottrinare i giovani alla sua filosofia di “approccio multistakeholder”. Schwab si è poi vantato delle oltre 200 “piattaforme collaborative” avviate dal WEF, dei Centri per la Quarta Rivoluzione Industriale (4IR) in una dozzina di nazioni e di tutti gli altri modi in cui il WEF si è “infiltrato” nei governi del mondo.
Ha inoltre sottolineato le cinque diverse aree su cui si concentrano le piattaforme del WEF: collaborazione regionale e globale, natura e clima, nuovo contratto sociale, trasformazione dell’industria e quarta rivoluzione industriale (4IR).
La 4IR è un altro progetto di Klaus Schwab, annunciato per la prima volta nel dicembre 2015. In parole povere, la 4IR è il “panopticon” digitale del futuro, dove la sorveglianza digitale è onnipresente e l’umanità utilizza la tecnologia digitale per modificare le nostre vite.
Spesso associato a termini come Internet delle cose, Internet dei corpi, Internet degli esseri umani e Internet dei sensi, questo mondo sarà alimentato dalla tecnologia 5G e 6G. Naturalmente, per Schwab e altri globalisti, la 4IR si presta anche a una maggiore pianificazione centrale e a un controllo dall’alto verso il basso.
L’obiettivo è una società che tenga traccia di tutte le transazioni, in cui ogni persona abbia un ID digitale che possa essere rintracciato e in cui i malcontenti sociali siano esclusi dalla società attraverso punteggi di credito sociale.
Quando gli è stato chiesto quali sarebbero, secondo lui, le “sfide chiave” che l’umanità deve affrontare, Schwab ha dichiarato:
“Quando abbiamo organizzato il nostro incontro annuale nel maggio di quest’anno abbiamo scelto il tema “La storia a un punto di svolta”. Siamo davvero a un punto di svolta. E direi che, guardando indietro, abbiamo avuto il periodo post-Guerra Fredda, che è durato fino al 1989 con la caduta del muro. E ora entriamo nel periodo successivo alla guerra fredda. Siamo alla fine di un periodo molto significativo e siamo nella fase di transizione di un nuovo periodo. E come sempre, una transizione è difficile”.
Schwab ha poi descritto le diverse forze che, secondo lui, stanno plasmando e influenzando il mondo dei prossimi cinque-sette anni. Queste forze includono un riallineamento geopolitico da un mondo unipolare a uno con standard multipolari o addirittura bipolari.
Schwab ha affermato che questo porterà a un “mondo multi-ideologico” che sarà instabile. Ha inoltre parlato di un “allineamento geoeconomico”, di una riorganizzazione della catena di approvvigionamento e di una trasformazione energetica che comporterà la decarbonizzazione e la sicurezza energetica.
Schwab ha descritto la trasformazione come un “processo costoso”. Infine, Schwab ha affermato di ritenere che la “militarizzazione delle economie” e le pandemie condizioneranno i prossimi anni.
“Siamo usciti da una pandemia e questa pandemia è stata molto costosa, non solo in termini finanziari, ma anche psicologici. La domanda sulla prossima pandemia non è se arriverà o meno – penso che arriverà – ma quando la affronteremo”, ha detto Schwab agli YGL.
“Per sviluppare la resilienza, dobbiamo sviluppare la resilienza contro queste pandemie. Anche in questo caso si tratta di un’impresa molto costosa, come si vede in Cina, con le chiusure …. non siamo ancora fuori dai guai”.
L’accenno di Schwab alla necessità di essere “resilienti” contro le pandemie è strano in relazione al suo riferimento alla Cina, dove i lockdown autoritari hanno afflitto il popolo cinese per quasi 3 anni. Non è chiaro se le sue dichiarazioni vogliano essere un’approvazione o un suggerimento di un “male necessario” sulla via della resilienza.
È interessante notare che Schwab cita nuovamente la Cina quando parla di quelle che considera le influenze positive dei prossimi anni. In particolare, ritiene che la cosiddetta quarta rivoluzione industriale porterà un cambiamento positivo e “nuove capacità”.
“Chi potrebbe immaginare la propria vita senza internet?”, ha chiesto Schwab. “Ma Internet ha solo 20 anni. Se guardiamo allo sviluppo tecnologico, penso che siamo a un punto di svolta. Stiamo raggiungendo solo ora la fase esponenziale dello sviluppo”.
Schwab prosegue:
“Quando ho avuto un colloquio con il premier (cinese) Li Ko-chiang, due mesi fa, ha detto che la Cina da sola ha 150 milioni di persone ben istruite. C’è una forza enorme dietro la quarta rivoluzione industriale. E questo cambierà le nostre vite”.
Infine, per ribadire il concetto, Schwab ribadisce cosa intende esattamente per 4IR e cosa comporterà.
“Lasciatemi riassumere cosa significa. Significa che entreremo in un periodo di enorme accelerazione del cambiamento, di enorme complessità e incertezza. Ciò che mi preoccupa di più è la domanda: siamo in grado di affrontare il cambiamento? E come lo affrontiamo? Si vedono già i governi che non sempre capiscono cosa significhino le nuove tecnologie, si vedono gli effetti sulla società che si agita perché non riesce a gestire tutti i cambiamenti che arrivano in continuazione”.
Questa affermazione sembra indicare la consapevolezza che non solo questo sconvolgimento pianificato comporterà enormi costi finanziari, ma che potrebbe costare così tanto da far sì che la popolazione si agiti per i cambiamenti provenienti da organizzazioni come il WEF.
La comunità dei Global Shapers
I Young Global Leaders non sono l’unico programma del WEF volto a influenzare i giovani. La Global Shapers Community è una “rete di giovani che guidano il dialogo, l’azione e il cambiamento” rivolta ai giovani sotto i 30 anni.
Fondata nel 2011 da Klaus Schwab, questa organizzazione si concentra sulla “responsabilizzazione dei giovani” affinché svolgano un ruolo attivo nel “plasmare le agende locali, regionali e globali”.
I membri dei Global Shapers formano “hub cittadini” dove possono lanciare progetti incentrati sulla promozione degli obiettivi del WEF e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.
Il WEF sostiene di avere più di 15.000 Global Shapers in 500 hub cittadini in 150 Paesi e territori. Questi hub sono sostenuti da “significativi contributi finanziari e in natura” del WEF, tra cui “tempo per il personale, strumenti tecnologici e opportunità di interagire e collaborare con la sua rete di membri”.
I leader degli hub sono invitati al Global Shapers Annual Summit di Ginevra, in Svizzera, dove si intrattengono con gli altri membri e prendono lezioni su come promulgare la filosofia degli stakeholder del WEF e, consapevolmente o meno, l’agenda The Great Reset.
Sebbene lo scopo dichiarato dei Global Shapers sia quello di “auto-organizzarsi per creare progetti che rispondano alle esigenze della loro comunità”, in realtà essi stanno inconsapevolmente servendo gli obiettivi dei tecnocrati del WEF.
In superficie, i progetti sembrano benigni e in alcuni casi addirittura benefici. Si tratta di interventi di soccorso in caso di calamità, lotta alla povertà, iniziative ambientali e sforzi per costruire comunità inclusive.
Si tratta di progetti che la maggior parte delle persone può sostenere e per un giovane che cerca di arricchire il proprio curriculum con il servizio alla comunità, la Global Shapers Community sembra un’ottima scelta.
Purtroppo, il buon lavoro di queste persone di tutto il mondo, animate da buone intenzioni, viene sfruttato nel tentativo di dare al WEF e ai suoi simili una parvenza di legittimità. Questi progetti danno al WEF qualcosa da indicare quando gli si chiede cosa stia realizzando esattamente la sua organizzazione.
Tuttavia, se si guarda all’incontro annuale dei Global Shapers del 2022, tutti gli argomenti discussi sono perfettamente in linea con le agende già citate di Klaus Schwab e del WEF.
Chi sono i New Champions
A metà luglio, un altro programma del WEF ha organizzato un incontro intitolato “New Champion Dialogues 2022” con il sottotitolo “Navigare nell’incertezza”.
I “Dialoghi dei nuovi campioni” sono stati un incontro virtuale di leader aziendali, governativi e della società civile per “dialoghi di alto livello e discussioni orientate all’azione per portare avanti collaborazioni essenziali nonostante l’incertezza globale in corso”.
L’incontro è stato promosso come uno scambio virtuale incentrato sull'”incertezza e le perturbazioni a livello internazionale e nazionale” e sugli “straordinari livelli di imprenditorialità e resilienza”, oltre che sui cambiamenti climatici, l’instabilità economica e l’innovazione tecnologica.
Ma cosa sono esattamente i New Champions- Nuovi Campioni? Il WEF li descrive come segue:
“Le aziende New Champion sono aziende dinamiche e in forte crescita che promuovono nuovi modelli di business, tecnologie emergenti e strategie di crescita sostenibile nella quarta rivoluzione industriale. I New Champions sono consapevoli del loro impatto sulla società e aspirano a partecipare alla costruzione di un futuro migliore”.
Il WEF afferma che l’incontro annuale dei New Champions è diverso dal raduno annuale di Davos perché “mira a coinvolgere imprenditori e innovatori dei mercati emergenti”. L’incontro dei New Champions si tiene in Cina dal 2007 ed è descritto come un “secondo pilastro” tra gli incontri globali del WEF.
L’ultimo incontro di persona dei New Champions si è tenuto a Dalian, in Cina, nel luglio 2019, prima del COVID-19.
L’incontro virtuale dei New Champions del 2022 ha continuato a concentrarsi sull’influenza di imprenditori e aziende per allinearsi all’agenda del WEF Great Reset.
Lavorando per influenzare gli imprenditori e le aziende ad adottare i vari standard promossi dal WEF, essi sono in grado di aggirare i governi nazionali
I titoli dei panel del raduno di luglio 2022 chiariscono che i New Champions hanno lo stesso scopo della riunione annuale del WEF, degli YGL e dei Global Shapers.
I titoli dei panel includono “Adattarsi all’evoluzione dei requisiti ESG” (Environmental, Social, and Governance), “Evitare una crisi alimentare mondiale” e “Dare energia a una transizione sostenibile”.
Per maggiori informazioni sulla truffa ESG (Environmental, Social, and Governance), leggete le mie precedenti indagini.
Un altro panel incentrato sul Metaverso era intitolato “Innovation for Impact: Frontiere del Metaverso”. Come ho già riferito nel novembre 2021, il Metaverso ha il potenziale per essere una distopia digitale progettata per rinchiudere il pubblico in un incubo tecnocratico.
Nel frattempo, l’incontro “Unlocking the Power of Nature Financing” ha approfondito la visione del WEF di una “economia basata sulla natura” attraverso il cosiddetto “finanziamento della natura”.
Questo panel ha evidenziato un recente Piano quinquennale della Cina incentrato sullo stanziamento di ingenti risorse finanziarie per finanziare la “protezione e il ripristino ecologico”.
Come per tutti i programmi del WEF, consiglio di prendere questo linguaggio da greenwashing con enorme granu salis.
Nel complesso, come il programma Young Global Leaders, i Global Shapers e i New Champions rappresentano un altro tassello della piovra globalista che è diventata piuttosto efficace nel penetrare e manipolare i governi mondiali.
Fonte originale: https://www.thelastamericanvagabond.com/wefs-programs-for-infiltration/
traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net