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Dr Abbasi sul British Medical Journal: Covid-19, politicizzazione, corruzione e soppressione della scienza

Scritto da Cristina Bassi

 “Quando la buona scienza viene soppressa dal complesso medico-politico, la gente muore”. A dirlo è il il dr Kamran Abbasi, medico, direttore esecutivo del British Medical Journal, redattore del Journal of the Royal Society of Medicine, e Visiting Professor all’Imperial College. Lo scrive  nell’articolo che traduco e sintetizzo nel seguito, pubblicato sul BMJ  (British Medical Journal, una delle “bibbie” della scienza e della medicina), il 13 novembre 2020.

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Quando la buona scienza viene soppressa dal complesso medico-politico, la gente muore

I politici e i governi stanno sopprimendo la scienza. Lo fanno nell’interesse pubblico, dicono, per accelerare le disponibilità diagnostiche e i trattamenti. Lo fanno per sostenere l’innovazione, per portare i prodotti sul mercato a una velocità senza precedenti.

Entrambe queste ragioni sono in parte plausibili; i più grandi inganni si fondano su un granello di verità. Ma il comportamento di fondo è preoccupante. La scienza viene soppressa per vantaggi politici e finanziari.

Il Covid-19 ha scatenato la corruzione dello Stato [parla qui di quello britannico] su larga scala e questo è dannoso per la salute pubblica. 1 I politici e l’industria sono responsabili di questa appropriazione indebita opportunistica.

Lo stesso lo sono gli scienziati e gli esperti della salute. La pandemia ha rivelato come il complesso medico-politico possa essere manipolato in un’emergenza, ovvero in un momento in cui è ancora più importante salvaguardare la scienza.

(…) Un nuovo esempio [ in UK] riguarda la controversia sul punto di attenzione del test degli anticorpi per il covid-19. 8  L’operazione Moonshot del Primo Ministro dipende dalla disponibilità immediata e ampia di test diagnostici rapidi e accurati. 9

Dipende anche dalla discutibile logica dello screening di massa: attualmente in fase di sperimentazione a Liverpool con un test PCR non ottimale. 1011

(…Secondo)  una ricerca pubblicata questa settimana da The BMJ, il governo si è procurato un test anticorpale che nel mondo reale, è ben al di sotto delle prestazioni dichiarate dai suoi produttori. 1213

I ricercatori della Public Health England (Sanità Pubblica Inglese) e delle istituzioni che collaborano, spinsero avvedutamente la pubblicazione dei risultati dei loro studi, prima che il governo si impegnasse ad acquistare un milione di questi test, ma sono stati poi bloccati dal dipartimento della sanità e dall’ufficio del primo ministro. 14

Perché è stato importante procurarsi questo prodotto senza il dovuto scrutinio? La pubblicazione preliminare delle ricerche (…) su un sito web governativo, è compatibile con la politica di pubblicazione del BMJ.

Come per dimostrare un punto, Public Health England ha poi tentato senza successo, di bloccare il comunicato stampa del BMJ relativa al documento della ricerca.

La scienza è raramente assoluta

I politici spesso sostengono di seguire la scienza, ma questa è una ipersemplificazione fuorviante. La scienza raramente è assoluta. Raramente si applica a tutti gli ambienti e a tutti i popoli. Non ha senso seguire pedissequamente la scienza o le prove.

Un approccio migliore è che i politici, i responsabili delle decisioni pubbliche, siano informati e guidati dalla scienza quando decidono le politiche per il loro pubblico. Ma anche questo approccio conserva fiducia pubblica e professionale, solo se la scienza è disponibile al controllo e libera da interferenze politiche, e se il sistema è trasparente e non è compromesso da conflitti di interesse.

La soppressione della scienza e degli scienziati non è una novità o un fenomeno tipicamente britannico. Negli Stati Uniti, il governo del presidente Trump ha manipolato la Food and Drug Administration per approvare frettolosamente farmaci non testati come l’idrossiclorochina e il remdesivir. 15 A livello globale, le persone, le politiche e gli acquisti sono corrotti da agende politici e commerciali.116

La risposta del Regno Unito alla pandemia, si basa troppo pesantemente su scienziati e altri incaricati governativi che hanno interessi concorrenti preoccupanti, comprese le partecipazioni azionarie in aziende che producono test diagnostici, trattamenti e vaccini covid-19. 17

Gli incaricati governativi sono in grado di ignorare o di scegliere selettivamente la scienza – un’altra forma di uso improprio – e di indulgere in pratiche anticoncorrenziali, che favoriscono i propri prodotti e quelli di amici e colleghi. 18

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Come si potrebbe salvaguardare la scienza in questi tempi eccezionali?

Il primo passo è la completa divulgazione di interessi concorrenti da parte di governi, politici, consulenti scientifici e incaricati, come i responsabili di test e tracciamento, l’approvvigionamento di test diagnostici e la somministrazione di vaccini. Il passo successivo è la piena trasparenza sui sistemi decisionali, i processi e il sapere chi è responsabile e di cosa.

Una volta che la trasparenza e la responsabilità sono stabilite come norme, gli individui impiegati dal governo dovrebbero idealmente lavorare solo in aree non correlate ai loro interessi concorrenti. La competenza è possibile senza interessi in competizione.

Se una regola così rigida diventa impraticabile, come minimo una buona pratica è che le persone con conflitti di interessi non siano coinvolte nelle decisioni su prodotti e politiche in cui hanno un interesse finanziario.

I governi e l’industria devono anche smettere di annunciare la politica scientifica fondamentale a mezzo di un comunicato stampa. Queste mosse cosi malaccorte, lasciano la scienza, i media e i mercati azionari, vulnerabili alle manipolazioni.

La pubblicazione chiara, aperta e anticipata delle basi scientifiche per la politica, gli appalti e i farmaci miracolosi è un requisito fondamentale. 19

La scienza è un bene pubblico

La posta in gioco è alta per i politici, i consulenti scientifici e gli incaricati governativi. Le loro carriere e i loro bilanci bancari possono dipendere dalle decisioni che prendono. Ma hanno una responsabilità e un dovere superiore nei confronti del pubblico. La scienza è un bene pubblico.

Non deve essere seguita alla cieca, ma deve essere considerata con equità. È importante sottolineare che sopprimere la scienza, sia ritardando la pubblicazione, sia scegliendo miratamente la ricerca favorevole, o imbavagliando gli scienziati, è un pericolo per la salute pubblica, causa morti, esponendo le persone a interventi non sicuri o inefficaci e impedisce loro di beneficiare di quelli migliori.

Quando è ingarbugliata in decisioni commerciali, la scienza è anche cattiva amministrazione del denaro dei contribuenti.
La politicizzazione della scienza fu attuata con entusiasmo da alcuni dei peggiori autocrati e dittatori della storia, ed è ora purtroppo comune nelle democrazie. 20

Il complesso medico-politico tende alla soppressione della scienza, per aggredire e arricchire coloro che sono al potere. E quando i potenti aumentano il loro successo,  si arricchiscono e si intossicano ulteriormente di potere e le scomode verità della scienza vengono soppresse.

Quando la buona scienza viene soppressa, le persone muoiono.

fonte: https://www.bmj.com/content/371/bmj.m4425
traduzione e sintsi: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

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