Energia e frequenze di guarigione Medici controcorrente

Siamo Esseri di Luce, siamo i nostri pensieri. Le iniezioni COVID, hanno distrutto questa luce?

Scritto da Cristina Bassi

Dalla pagina in substack della dr.sa Anita Baxas MD, traduco nel seguito quanto segue, che pone in rilievo l’importanza fondamentale della membrana cellulare sana e le nuove scoperte sull’importanza del tessuto connettivo. “Come ho scritto nei post precedenti, il grafene e i metalli tossici contenuti nei farmaci Covid distruggono le membrane cellulari“. Il fatto quindi che i farmaci Covid siano cosi distruttivi, può spiegare in parte anche le ulteriori implicazioni spirituali ad essi riconducibili.
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Le membrane cellulari sono in realtà cristalli liquidi con porte e canali che lasciano entrare e uscire selettivamente determinate sostanze, rendendole un semiconduttore, questa la scoperta del dottor Bruce Lipton. In generale, una struttura disposta in modo ordinato e ripetuta in tutta la struttura è considerata un cristallo.

Nel caso della membrana cellulare, si tratta di un cristallo liquido, poiché la membrana è fluida mentre le molecole di fosfatidilcolina che compongono la membrana cellulare rimangono nella stessa disposizione organizzata.

Il Dr. Lipton ha scoperto che un chip da computer è definito come un semiconduttore a cristalli liquidi con porte e canali. Questa è esattamente la definizione di membrana cellulare. In sostanza, le nostre cellule sono chip programmabili e i segnali ambientali fungono da programmatore.

Ricordate che i “segnali ambientali” non sono solo fisici come nutrienti, tossine, farmaci e così via, ma soprattutto i nostri pensieri e le nostre emozioni.

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I microtuboli all’interno della cellula

Il dottor Dawson Church ha analizzato più da vicino la struttura delle cellule nel suo libro The Genie in Your Genes. Egli descrive la struttura scheletrica che ogni cellula possiede. Queste strutture sono i microtubuli, paragonati ai pilastri degli edifici che sorreggono la forma delle cellule.

Schema di una membrana cellulare che mostra le integrine integrate, che sono collegate nei microtubuli all’interno della cellula (microfilamenti) e alle fibre del tessuto connettivo all’esterno della cellula.

Questi microtubuli, chiamati anche microfilamenti, vengono scomposti e ricostruiti molte volte all’ora, anche nelle cellule cerebrali,cosa che ha sorpreso i ricercatori. Ci si è chiesti come il cervello possa immagazzinare informazioni se la sua struttura viene completamente scomposta e ricostruita ogni due mesi.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che i microtubuli non vengono ricostruiti a caso, ma sono in sintonia con il campo energetico in cui si trova la cellula. I microtubuli sono paragonabili ad antenne che possono ricevere segnali dall’ambiente, comprese le frequenze elettriche e magnetiche, e ristrutturarsi in base ai segnali ricevuti.

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Le integrine, zuccheri proteici che trasmettono informazioni

I ricercatori hanno inoltre scoperto una classe di zuccheri proteici chiamati integrine che collegano lo scheletro della cellula e gli organelli interni, compreso il nucleo che contiene il DNA, al tessuto connettivo esterno alla cellula.

Esse trasmettono informazioni dall’esterno della cellula – la matrice del tessuto connettivo – alla cellula e viceversa. I microtubuli all’interno della cellula sono collegati al tessuto connettivo esterno alla cellula, attraverso le integrine nella membrana cellulare .

Ora, ci si può chiedere quale sia l’importanza di tutto ciò. Si tratta di una comunicazione istantanea all’interno del corpo. Fino a poco tempo fa, gli scienziati tradizionali pensavano che il sistema nervoso fosse la forma di comunicazione più veloce all’interno del corpo.

Ma la possibilità di misurare la velocità delle trasmissioni nervose ha creato grattacapi agli scienziati. La velocità dei segnali che viaggiano lungo i nervi è piuttosto lenta e non può spiegare la velocità con cui il corpo mostra un’azione coordinata, come un battitore di baseball che colpisce una palla veloce con precisione.

Nelle cellule avvengono centomila processi biochimici al secondo, coordinati tra una comunità di cellule che può essere di miliardi o addirittura di trilioni. La conduzione nervosa dei segnali non può spiegare tutto questo. Come fanno allora?

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Il tessuto connettivo, chiamato fascia…

Negli ultimi anni, si è data molta attenzione al tessuto connettivo, chiamato fascia. Finora la fascia era solo l’ingombrante tessuto bianco e duro che circondava il filetto mignon o il cosciotto di agnello e che doveva essere tagliato prima di cucinare la carne.

Si è scoperto che la fascia, collegata all’interno delle cellule tramite le integrine e i microtubuli, può trasmettere informazioni alla velocità delle frequenze elettromagnetiche e persino alla velocità della luce tramite i fotoni.

La fascia ha proprietà cristalline semiconduttrici, proprio come le membrane cellulari. Questo le permette di risuonare secondo i segnali delle frequenze elettromagnetiche e di trasmetterli a velocità incredibile in tutto il corpo.

Questa trasmissione di informazioni attraverso la fascia cristallina provoca una risonanza armonica dell’intero sistema che può sviluppare emissioni di luce, informazioni che viaggiano alla velocità della luce.

Il professor Fritz-Albert Popp scoprì i biofotoni e disse:
“Oggi sappiamo che l’uomo, essenzialmente, è un essere di luce. E la moderna scienza della fotobiologia lo sta attualmente dimostrando. In termini di guarigione, le implicazioni sono immense. Oggi sappiamo, ad esempio, che i quanti di luce possono avviare o arrestare reazioni a cascata nelle cellule e che i danni genetici cellulari possono essere virtualmente riparati, in poche ore, da deboli fasci di luce. Siamo ancora sulla soglia della piena comprensione del complesso rapporto tra luce e vita, ma ora possiamo affermare con forza che il funzionamento del nostro intero metabolismo dipende dalla luce”.

Questo sistema consente una rapida comunicazione di pensieri, sentimenti e segnali ambientali a velocità incredibile in ogni angolo del corpo, in modo che i tessuti dell’organismo possano agire e reagire di concerto a questi segnali.

I segnali provenienti dall’interno del corpo viaggiano altrettanto rapidamente verso il nostro cervello, che utilizza queste informazioni per compiere scelte sia inconsce che conssce. Questo perchè tale sistema è una strada a doppio senso.

Ogni pensiero risuona attraverso il tessuto connettivo/fascia a tutte le cellule, fino al DNA che attiva e disattiva i geni. Da qui deriva il detto: tu sei i tuoi pensieri (sei ciò che pensi).

Il Cervello Cardiaco

Le costanti emissioni di frequenze elettromagnetiche e fotoni basate sull’attività cellulare, i nostri pensieri e le nostre emozioni costituiscono il nostro io invisibile, quello invisibile ai nostri occhi. Tuttavia, disponiamo di sensori in grado di rilevare queste emissioni. Questi si trovano nel nostro cuore.

Il cuore ha un gruppo di neuroni, cellule cerebrali, ed è chiamato Cervello Cardiaco. È con il cuore che possiamo rilevare le frequenze EM e fotoniche delle persone che ci circondano. È per questo che si può percepire l’atmosfera emotiva generale quando si entra in una stanza piena di persone. È per questo che si entra o non si entra in risonanza con un’altra persona.

È attraverso il cuore che siamo in grado di connetterci non solo con le altre persone, ma anche con il campo di Tutto Ciò Che È, la Sorgente, la Consapevolezza, comunque la si voglia chiamare. Le informazioni che riceviamo quando siamo connessi a questo campo saranno anche sotto forma di fotoni e frequenze EM che viaggiano intorno e attraverso il corpo e possono essere rilevate da altri.

Le membrane cellulari sane sono essenziali per la comunicazione di tutte le cellule e quindi dei tessuti del corpo, affinché funzionino di concerto tra loro e con i nostri pensieri. Come ho scritto nei post precedenti, il grafene e i metalli tossici contenuti nei farmaci Covid distruggono le membrane cellulari.

La distruzione delle membrane cellulari da parte dei farmaci Covid può spiegare in parte le implicazioni spirituali di questi farmaci. Può anche spiegare ciò che Naomi Wolf ha descritto camminando a Manhattan, NY, quando cominciarono con i vaccini. Non riusciva più a sentire l’energia, la vivacità delle persone. La loro luce si era affievolita, forse spenta.

Dopo un certo danno, l’organismo non è più in grado di creare la molecola essenziale per riparare il danno, ovvero la fosfatidilcolina. Deve essere somministrata dall’esterno sotto forma di infusioni o di gel morbido.

Per riparare le membrane cellulari è necessario un tipo molto particolare di molecola di fosfatidilcolina, chiamata DLPC (Dilinoleoilfosfatidilcolina). Pertanto, non va bene qualsiasi integratore di fosfatidilcolina.

Questa molecola, si può trovare nel Plaquex® Oral negli Stati Uniti e in Canada o nel Memphosan® in Germania.

Fonte: https://anitabaxasmd.substack.com/p/we-are-beings-of-light-you-are-your

traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net