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Dr Rath Foudation: Il British Medical Journal ammette che l’industria farmaceutica ha corrotto la medicina

Scritto da Cristina Bassi

Non sono rivelazioni sorprendenti quelle che traduco nel seguito, ma giova rinfrescare sempre il concetto e poi ora giunge da una autorevole rivista “ufficiale” di medicina: il British Medical Journal. Qui su questo sito,  altri articoli che ho tradotti da Rath Foundation
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Non è un segreto che le riviste mediche dipendano in larga misura dalle entrate derivanti dalle pubblicità che vengono inserite dalle aziende farmaceutiche. La loro dipendenza da tale pubblicità ha il prevedibile effetto di assicurare che le critiche all’industria farmaceutica siano minimizzate, o addirittura eliminate, per evitare che questa lucrativa fonte di finanziamento venga tolta.

Una rara eccezione si è verificata di recente col British Medical Journal (BMJ), una delle riviste mediche più lette al mondo, quando ha pubblicato un articolo d’opinione che dichiarava che la medicina basata sull’evidenza, è stata corrotta dagli interessi delle multinazionali, dal fallimento della regolamentazione e dalla commercializzazione del mondo accademico.

Come gli autori del BMJ ammettono nell’articolo, la medicina oggi è diventata largamente dominata da un piccolo numero di compagnie farmaceutiche molto grandi che, mentre competono per quote di mercato individuali, sono effettivamente unite nei loro sforzi per espandere il mercato globale dei farmaci.

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Invece di beneficiare principalmente i pazienti, gli autori dicono che gli interessi finanziari ora prevalgono sul bene comune. Significativamente, queste osservazioni coincidono con gran parte di ciò che il Dr. Rath e la nostra organizzazione dicono da più di due decenni.

Come l’articolo sottolinea anche correttamente, il progresso scientifico in medicina è ostacolato dalla proprietà dei dati e della conoscenza (i brevetti), perché l’industria farmaceutica sopprime i risultati negativi delle prove, non riesce a segnalare gli eventi avversi, e non condivide i dati grezzi (info non processate) con la comunità di ricerca accademica.

In molti casi, come abbiamo sottolineato in precedenza, questo significa che i risultati degli studi sui farmaci sono essenzialmente truccati.

Gli autori del BMJ descrivono inoltre come i pazienti stiano morendo a causa dell’impatto negativo degli interessi commerciali sul programma di ricerca, sulle università e sui regolatori. Essi identificano anche correttamente che la responsabilità dell’industria farmaceutica verso i suoi azionisti significa che la fedeltà al prodotto e la propaganda delle pubbliche relazioni sono prioritarie rispetto all’integrità scientifica.

La cattura del mondo accademico da parte delle aziende farmaceutiche, viene criticata pesantemente e gli autori dell’articolo spiegano che le università ora cercano attivamente finanziamenti farmaceutici a condizioni commerciali.  Come risultato di questo, dicono gli autori, i dipartimenti universitari sono diventati strumenti dell’industria farmaceutica, con sperimentazioni condotte da aziende farmaceutiche che sono per lo più riportate come svolte da nomi di accademici di alto livello.

Con questo controllo delle compagnie farmaceutiche sul programma di ricerca e con il ghostwriting (stesure di testi per conto di terzi, ndt) per gli articoli delle riviste mediche, molti accademici funzionano essenzialmente come agenti per la promozione dei prodotti farmaceutici.

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Ma non si fa menzione del problema principale

Mentre gli autori del BMJ delineano le loro soluzioni, proposte per la riforma dell’industria farmaceutica, le loro idee non riescono ad affrontare il problema centrale in quanto commettono essenzialmente l’errore di assumere che la medicina farmaceutica sia in grado di sradicare le malattie.

Ma in realtà, prevenire lo sviluppo di malattie croniche non è negli interessi finanziari dell’industria farmaceutica. Al contrario, infatti, mantenere ed espandere le malattie è una precondizione per la crescita finanziaria dell’industria.

Questo spiega non solo perché la maggior parte dei farmaci da prescrizione commercializzati oggi non hanno un’efficacia provata e mirano solo ai sintomi, ma indica anche perché le terapie naturali basate sulla scienza rappresentano una minaccia esistenziale per l’industria farmaceutica, poichè affrontano la causa primaria delle malattie.

Questo da un’ idea anche del perché i numeri del BMJ non riescono a dare la stessa quantità di spazio agli approcci naturali.

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I lettori con buona memoria ricorderanno che il Dr. Rath ha precedentemente affrontato la questione direttamente con il BMJ e il suo editore di allora, Fiona Godlee. Dopo che il BMJ pubblicò false accuse su Dr. Rath nel 2006 e fu costretto a ritrattarle ed anche a scusarsi pubblicamente pagando i danni che aveva causato, il Dr. Rath scrisse alla signora Godlee per suggerire un nuovo modo di procedere in cui il BMJ si sarebbe impegnato a dare una pari quantità di spazio ai rapporti scientifici e medici provenienti dal campo della ricerca sui micronutrienti.

Da allora, tuttavia, il BMJ non è riuscito ad avvicinarsi minimamente a questo obiettivo.

Dunque, mentre è senza dubbio un passo avanti per il BMJ il fatto di pubblicare un articolo ammettendo che l’industria farmaceutica ha corrotto la pratica della medicina, questo fatto in sè è scarsamente sufficiente.

Finché il BMJ non darà il giusto riconoscimento al crescente campo della ricerca su base scientifica sui micronutrienti, la realtà è che gli interessi farmaceutici continueranno a prevalere sul bene comune. I pazienti, le loro famiglie e i medici meritano sicuramente di meglio.

Fonte: https://www.dr-rath-foundation.org/2022/04/british-medical-journal-admits-drug-industry-has-corrupted-medicine/  
Traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net